Il Pagellone di Paolo Cozzi – Il ritorno di sua maestà Kaziyski. Giannelli ispiratore, Travica sapiente. Modena tutto ok?

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Di Paolo Cozzi

In vetta spicca il momento d’oro di Trento, con la squadra che gira a pieno regime mentre fa da contraltare a una Modena abbastanza appannata. Nella lotta per i play off bene le lombarde, Verona resuscita dagli inferi con l’innesto di sua maestà Matey Kaziyski e Padova che si prenota, con un guizzo, per l’ultimo posto al sole. In coda Castellana e Sora sembrano avere poche frecce nella loro faretra per lottare, mentre Siena che le ha continua a non trovare continuità di gioco e risultati.. Vedremo con il cambio in panchina, con l’arrivo di Zanini.

Ma veniamo al match clou di Trento, dove i padroni di casa capitanati da uno strepitoso Giannelli (voto 9) dominano in tutti i fondamentali trascinati da un duo laterale tecnico e potente come Russell e Kovacevic (voto 8,5). Se a loro aggiungiamo due centrali precisi a muro e un libero come sempre impeccabile capiamo perché è la squadra più in forma del momento. Resta l’incognita Vettori (voto 6) che comunque rispetto alla stagione scorsa mostra un atteggiamento decisamente migliore.

In casa canarina problemi in attacco e di gestione delle palle importanti, con qualche errore di troppo nei momenti clou del set. Fatica tanto Kaliberda (voto 5) e una volta tanto anche Christenson ( voto 6) sembra meno lucido e preciso del solito. Meglio Urnaut e Zaytsev con un Rossini (voto 8,5) che in ricezione non sfigura contro il mostro sacro Grebennikov.

In quel di Sora ci mette un set Perugia a scrollarsi di dosso i fantasmi delle ultime due apparizioni, ma poi il tasso tecnico diverso riporta il match sui giusti binari. L’attacco della Sir mette a nudo una delle grosse problematiche di Sora che è il muro, e cosi tutti gli attaccanti umbri chiudono oltre il 60 % in attacco con De Cecco (voto 8,5) in versione deluxe. Anche dai 9 metri i perugini sono infallibili, 24 errori possono essere tanti, ma 15 ace sono una enormità con Atanasijevic (voto 9) autentico mattatore con 6 ace. Bene anche Lanza (voto 7) in crescita in attacco ma alle prese con un servizio che proprio non riesce a gestire. 

Per Sora un buon primo set, ma tutto il peso dell’attacco è sulle spalle dei soli Rafael e Petkovic (voto 7), un po’ poco per puntare alla salvezza. 

L’arrivo di Kaziyski (voto 10 per l’impatto) alla corte di Grbic regala tre punti agli scaligeri che faticano un set prima di rialzare la testa e domare Latina. Come sempre il muro da soddisfazioni con Solè ottimo interprete (voto 8,5) ma è la ricezione che finalmente regge guidata da un buon De Pandis (voto 7,5) e permette a Spirito di alternare le sue bocche da fuoco.

Per Latina, che trova i centrali decisamente in giornata NO (voto 5) sono i tre giocatori di palla alta a provare a tenere vive le speranze di arrivare al tie break ma i 12 errori diretti sono un bel macigno nell’economia del match. Bene comunque Stern (voto 8) da rivedere Parodi libero, apparso in difficoltà e fuori ritmo!

Crollo inaspettato di Siena che dopo essersi ritrovata nelle settimane scorse con una settimana nera sprofonda in classifica aprendo ufficialmente la crisi. Marouf fa girare a 1000 i suoi centrali con Gladyr e Spadavecchia (voto 9 per loro) ottimi interpreti a muro e in attacco, ma le tre bande zoppicano e soprattutto sbagliano troppo regalando a Monza punti facili.

In casa Vero Volley si festeggia il 6° posto e un Orduna che continua a far girare sapientemente la squadra. Plotnytskyi (voto 8,5) è sempre più il leader di questa squadra anche se gli 8 errori in battuta sono davvero troppi. Bene anche Ghafour (voto 7,5) che chiude con un positivo 50% in attacco e Yosifov (voto 8) quest’anno sicuramente sul podio dei centrali di Superlega.

Poco pubblico ma bella partita a Busto dove una concentrata Revivre non lascia scampo alla Tonno Callipo. Sbertoli (voto 9) guida la squadra al 5° posto facendo chiudere i suoi attaccanti al 65% in attacco, con Clevenot e Abdel Aziz (voto 8,5) in versione Terminator.

Poco da fare per i calabresi di coach Valentini che non riescono mai a giocare punto a punto la partita. Il marocchino Al Hachdadi perde la sfida con l’olandese Aziz anche se poi è l’unico dei suoi a provarci fino alla fine. Per il resto tante ombre (Skrimov) e rari sprazzi di luce per una squadra che se vuole star fuori dalla lotta salvezza deve lottare di più fuori casa.

Match chiave a Padova in ottica ottavo posto, con i patavini che sullo slancio della vittoria su Perugia trovano un’altra grande prova e ricacciano indietro Ravenna con un sonoro 3-0. Manca l’infortunato Randazzo (auguri di pronta guarigione per lui) ma la squadra si unisce e guidata ancora da un ottimo Travica (Voto 9,che bello rivederlo a questi livelli) trova nei due centrali (voto 9 per loro,con un Polo in rampa di lancio) ottimi attori protagonisti.

Per Ravenna formazione inedita con il giovane Argenta opposto (ma che fatica) e il lussemburghese Rychlicki (voto 7,5) spostato in banda. Ma la ricezione balla molto e l’esperimento naufraga in fretta cosi come in fretta finisce la partita a favore di Padova!

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Gara4 di Finale Scudetto Civitanova-Trento, il Pagellone di Paolo Cozzi: Michieletto 10, Lagumdzija 4.5

Palla al centro

Sembrava un’altra sfida della serie di Finale destinata a chiudersi con un facile tre a zero per i padroni di casa, invece sul finire del secondo set con Trento ormai alle corde Alessandro Michieletto ha deciso di vestire i panni di un moderno supereroe e con tanta grinta e senza paura dalla linea dei 9 metri ha letteralmente sbriciolato le sicurezze marchigiane, trascinando i suoi fuori dalle pericolosissime sabbie mobili nelle quali stavano lentamente sprofondando. E così, una Civitanova fino a quel momento macchina bellica perfetta si è inceppata, incominciando ad attorcigliarsi in un groviglio di errori gratuiti che alla fine hanno pesato come un macigno sulle sorti del match.

Ma veniamo alle pagelle del match, plaudendo comunque a tutte e due le compagini, perché se è vero che una sola squadra sale sul gradino alto del podio, è altrettanto vero che Civitanova esce a testa altissima da questa serie di Finale e merita l’apprezzamento per quanto fatto di tutti gli appassionati di volley.

Foto Lega Volley Maschile

Michieletto: Voto 10
Deus ex machina di questa Trento, più di una volta in questi Play-Off è stato la miccia che ha dato il la alla riscossa. Che fosse top player lo sapevamo da anni, che fosse determinante pure. Ma al servizio è diventato ancora più letale e maturo.

Sbertoli: Voto 9
Nonostante la ricezione ballerina, trova la velocità giusta di palla per tenere in ritmo i suoi campioni.  Carattere, tenacia e talento sono solo alcune delle caratteristiche di questo ragazzo che mai come ora merita una chance vera in nazionale. E’ vero, ripetiamo spesso che a muro regala qualcosa… Ma anche Hercules dopo tutto era un semplice mortale!

Lavia: voto 7
Vedere Daniele prendere 5 ace fa sempre effetto, ma questo ci indica anche il valore della battuta marchigiana. Per il resto, pochi errori e tanta concretezza per un ragazzo che quando gioca i mani out ci riporta alla mente un certo Bernardi…

Rychlicki: voto 5,5
Non gioca la sua miglior gara, ma nel match fra opposti partenti vince certamente il duello. Certo che 6 murate subite sono davvero tante per un giocatore che predilige la palla veloce proprio per anticipare il muro avversario

Flavio: voto 7
In sordina nei match precedenti, decide di far tuonare i suoi attacchi all’Eurosuole Forum e lo fa con grande precisione. Attento anche a muro dove quando arriva a raddoppiare fa sempre buio.

Kozamernik: voto 7
Attento in attacco, svelto a muro e pericolosissimo ogni volta che si presenta dai nove metri: un bel modo per salutare la sua ormai ex squadra.

Laurenzano: voto 8
Ventuno anni e due scudetti in saccoccia… Un bottino da autentico predestinato della seconda linea che tra le mura nemiche chiude con un solo ace subito e una ottima prova da uomo ovunque.

Soli: voto 9
Vincere il primo scudetto quando si è già stati ”silurati” a febbraio è impresa non da poco, che dimostra come il coach modenese fosse ben voluto all’interno dello spogliatoio. Qualche passo falso in questi due anni c’è stato indubbiamente, ma ha sempre saputo far rialzare la testa ai suoi ragazzi.

Foto Lube Volley

Nikolov: voto 9
La promessa che ormai è una solida realtà gioca con una intensità e una cattiveria agonistica di rara bellezza. Potente e reattivo in attacco, fiammante dai 9 metri, regala ancora qualcosa in ricezione, ma vederlo giocare è gioia per gli occhi.

Bottolo: voto 8
Cresciuto tanto alla corte di Medei, ormai non stupisce più per il rendimento ottimo anche in ricezione. Gli step di crescita arrivano sempre quando meno ce li si aspetta e ora Mattia è già fuori dalla porta di De Giorgi a chiedere una maglia da titolare…

Lagumdzija: voto 4,5
Finale scudetto in lento declino per il turco che alla lunga dimostra poca incisività in attacco e una grande fatica a restare “on fire” in match di questa caratura.

Boninfante: voto 6
Alla prima stagione da titolare guida i suoi alla Finale Scudetto… Solo questo ci dà l’idea del cammino fatto da questo ragazzo nel corso della stagione. Poi certo, qualche palla arriva ancora imprecisa e qualche scelta lascia a desiderare, ma il futuro è tutto dalla sua parte e nelle gerarchie dovrebbe aver superato Porro di slancio.

Chinenyeze: voto 6
Meno volitivo che in altri match, con un attacco finalmente degno del suo talento, ma a muro fa davvero tanta fatica a leggere il gioco di Sbertoli, e probabilmente si commiata da Civitanova senza aver messo in mostra tutto il suo potenziale.

Gargiulo: voto 7
Ha voglia di essere protagonista in campo il neo convocato azzurro e ancora una volta trova guizzi importanti sia a muro che in attacco.

Balaso: voto 6,5
Trento spinge tanto dai nove metri e lui deve coprire quasi metà campo… Non male chiudere con zero ace subiti di fronte a degli avversari indiavolati!

Medei: voto 8
Alzi la mano chi immaginava una Civitanova così performante dopo un solo anno di ricostruzione….  Una Coppa Italia, una finale scudetto e Bottolo e Nikolov ritrovati…. Non male come inizio! 

Di Paolo Cozzi