Ciarocchi: "A livello di tecnica il nostro gioco e già impostato"

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Di Redazione

Continua ad alternare buone prestazioni a prove meno brillanti la Zambelli Orvieto che di conseguenza ottiene risultati contrastanti che rendono sempre indecifrabile il suo cammino.

Nella pool promozione di serie A2 femminile dopo aver vinto in trasferta con la capolista Perugia, è arrivata la sconfitta interna con Ravenna che era penultima, nell’arco di una settimana dunque si è passati dall’euforia alla delusione.

A quattro giornate dal termine della seconda fase le tigri gialloverdi conservano la settima piazza della classifica, l’ultima utile ad accedere ai play-off, con un vantaggio di quattro punti sulla formazione romagnola che è l’inseguitrice più diretta.

La centrale Michela Ciarrocchi commenta l’ultima prestazione: «La partita contro Ravenna non è andata come speravamo, abbiamo abbassato la guardia in un momento troppo delicato.

Nella pool promozione il livello di ogni singola squadra si equivale e proprio per questo non bisogna mai sottovalutare nessuno.

Domenica è stata evidentemente una giornata no per noi e questo non dovrà ripetersi, ma io sono sicura che riusciremo a dimostrare la grinta e la volontà che abbiamo di raggiungere il massimo obiettivo.

Credo che in questo momento della stagione non c’è più da concentrarsi su qualcosa in particolare. A livello di tecnica il nostro gioco e già impostato, evidentemente mancata un po’ di grinta».

Sarà dunque un finale di campionato dove davvero non è concesso rilassarsi, con la compagine umbra che dovrà cercare di rifarsi anche lontano da casa per conquistare punti che possono alimentare il sogno degli spareggi per la promozione.

«Domenica prossima giocheremo in casa del San Giovanni in Marignano, un campo sicuramente molto impegnativo per il gran tifo dei suoi sostenitori, dovremo entrare in campo determinate e con la cattiveria delle vere tigri.

È una squadra che difende molto quindi dobbiamo prepararci ad una partita fatta di scambi lunghi, dobbiamo avere pazienza ed essere attente a mantenere la precisione tecnica nelle rigiocate».

(Fonte: comunicato stampa)

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Giubileo dello Sport 2025, Papa Leone XIV: “L’incitamento ‘dai’ è un imperativo bellissimo”

Oltre il Volley

Lo scorso weekend, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, si è celebrato a Roma il Giubileo degli Sportivi, chiuso dalle potenti parole pronunciate da Papa Prevost nella messa celebrata in Vaticano a cui erano presenti, tra i tanti, il Presidente del CIO Thomas Bach, seduto vicino al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e a tanti campioni come l’ex ferrarista Felipe Massa, l’olimpionico del judo Pino Maddaloni, l’ex calciatore e oggi Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, il campione dell’NBA Gordon Hayward, oltre a Francesco Ricci Bitti, membro d’onore del CIO.

"Non è un caso che nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport abbia avuto un ruolo significativo, sia come pratica personale sia come via di evangelizzazione" sono state le parole con cui Papa Leone XIV ha aperto la messa dedicata agli sportivi, citando poi l'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, ''patrono degli sportivi, che sarà proclamato santo il  prossimo 7 settembre. La sua vita, semplice e luminosa, ci ricorda  che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo. È l'allenamento quotidiano dell'amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all'edificazione di un mondo nuovo. Lo affermava anche San Paolo VI, vent'anni dopo la fine  della seconda guerra mondiale, ricordando ai membri di un'associazione sportiva cattolica quanto lo sport avesse contribuito a riportare pace e speranza in una società sconvolta dalle conseguenze della guerra''.

"I campioni non sono macchine infallibili, ma uomini e donne che, anche quando cadono, trovano il coraggio di rialzarsi".

"Cari sportivi - ha proseguito il Pontefice -, la Chiesa vi affida una missione bellissima: essere, nelle vostre attività, riflesso dell'amore di Dio Trinità per il bene vostro e dei vostri fratelli. Lasciatevi coinvolgere da questa missione, con entusiasmo: come atleti, come formatori, come società, come gruppi, come famiglie".

"Il binomio Trinità e sport non è esattamente di uso comune, eppure l'accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana infatti porta in sé il riflesso della bellezza di Dio e certamente lo sport è tra queste. Del resto Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione, viva relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo, che si apre al mondo".

"Ecco perché lo sport può aiutarci a incontrare Dio Trinità, richiede movimento dell'io verso l'altro, certamente esteriore, ma soprattutto interiore. Senza questo si riduce a sterile competizione di egoismi”.

“Pensiamo ad un'espressione che in lingua italiana si usa comunemente per incitare gli atleti durante le gare, gli spettatori gridano 'dai', forse non ci facciamo caso, ma è un imperativo bellissimo, quello del verbo dare. E questo può farci riflettere, non è solo un dare una prestazione fisica, ma un dare sé stessi. Si tratta di darsi per gli altri per la propria crescita, per i sostenitori, per i propri cari, per i collaboratori, per il pubblico, anche per gli avversari. Se si è veramente sportivi questo va al di là del risultato”.

Infine, citando Papa Francesco, l’augurio per tutte le atlete, gli atleti, dirigenti e volontari delle tante associazioni sportive coinvolte: “Amava sottolineare che Maria del Vangelo ci appare attiva il movimento, perfino di corsa, pronta, come sono i padri e le mamme, a soccorrere i suoi figli. Chiediamo a lei di accompagnare le nostre fatiche e i nostri slanci – ha concluso Papa Prevost -, e di orientarvi sempre al meglio, fino alla vittoria più grande: quella dell'eternità, il campo infinito, dove il gioco non avrà più fine, e la gioia sarà piena”.

Tanti gli esponenti del mondo dello sport che hanno partecipato alla messa c'era anche il Luk Lublin, squadra di pallavolo fresca di titolo maschile in Polonia, che con il suo capitano Jakub Wachnik ha omaggiato il Papa con la sua maglia.