Che successo il Trentino Volley BIG Camp: 743 partecipanti in 42 giorni di attività sul Monte Bondone

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Di Redazione

È andato in archivio nella mattinata odierna, con la conclusione del sesto ed ultimo turno, il Trentino Volley BIG Camp 2019.

Un’edizione, la dodicesima di sempre, che verrà ricordata per l’ennesimo miglioramento della quota di presenze; nei quarantadue giorni del camp estivo gialloblù sul Monte Bondone (la Montagna di Trento che ospita questo tipo di iniziativa sin dal 2007) sono stati infatti ben 743 i giovani partecipanti, con un incremento di 130 unità rispetto al record fatto registrare già nella precedente annata.

Tutti gli iscritti si sono alternati sui campi da gioco in sabbia, erba ed in tartan, dando vita ad oltre duecento ore di attività, dirette da un validissimo staff composto da una trentina di istruttori.

Fra i tanti giovani pallavolisti passati per l’Hotel Montana, lo Chalet Caminetto e i campi da gioco in località Vason, vanno sottolineati quelli provenienti dall’estero (Bulgaria, Austria, Marocco, Svizzera e Canada) oltre ai tanti arrivati da regioni ormai innamorate di questo evento come Sardegna, Puglia, Veneto, Lombardia ed Umbria.

“Al di là dell’eccezionale numero di partecipanti, quello che ci ha offerto maggiore soddisfazione è stato vedere quanto i ragazzi si siano divertiti e come, alla fine di ogni turno, si siano dati già l’appuntamento alla prossima estate – ha sottolineato il Direttore della manifestazione Dario Sanna – . Segno evidente che per tutti il BIG Camp è stata un’esperienza molto utile per migliorare il proprio bagaglio tecnico ma anche per fare conoscenze e soprattutto per vivere un periodo indimenticabile della loro estate.

La macchina organizzativa è sempre più rodata e riesce quindi ad offrire un evento ogni anno migliore. Per questo motivo mi preme ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la perfetta riuscita del BIG Camp, a cominciare dal Comune di Trento, per continuare con l’Azienda di Promozione Turistica e per finire con l’Hotel Montana e lo Chalet Caminetto che hanno ospitato i presenti”.

Anche nell’estate 2019 il Trentino Volley BIG Camp si è quindi confermato un ottimo modo per far trascorrere ai giovani appassionati di pallavolo settimane particolarmente intense e divertenti all’aria aperta e neppure le (poche) giornate contraddistinte dal maltempo sono riuscite a mettere freno all’attività, svolta in quelle occasioni presso la palestra di Sopramonte o nelle strutture al coperto dell’Hotel Montana. Senza dimenticare, poi, l’appuntamento fisso del martedì pomeriggio al MUSE di Trento, seguito dalla visita al centro storico della Città.

Il valore aggiunto è inoltre arrivato dal continuo alternarsi a Vason dei cosiddetti “BIG Ospiti”; durante i sei turni svolti le personalità di spicco salite in Bondone per incontrare i ragazzi e raccontare la loro esperienza pallavolistica ad alti livelli sono state molteplici: Luca Vettori, Oreste Cavuto, Matey Kaziyski, Gianluca Galassi, Carlo De Angelis, Mirco Cristofaletti e poi anche l’Assistant Coach gialloblù Francesco Petrella ed il Presidente Diego Mosna.

Il BIG Camp 2019 va quindi in archivio con grande soddisfazione di tutti, ma anche con tante idee da sviluppare in vista dell’estate 2020. L’appuntamento è fra meno di undici mesi.

(Fonte: comunicato stampa)

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Giubileo dello Sport 2025, Papa Leone XIV: “L’incitamento ‘dai’ è un imperativo bellissimo”

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Lo scorso weekend, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, si è celebrato a Roma il Giubileo degli Sportivi, chiuso dalle potenti parole pronunciate da Papa Prevost nella messa celebrata in Vaticano a cui erano presenti, tra i tanti, il Presidente del CIO Thomas Bach, seduto vicino al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e a tanti campioni come l’ex ferrarista Felipe Massa, l’olimpionico del judo Pino Maddaloni, l’ex calciatore e oggi Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, il campione dell’NBA Gordon Hayward, oltre a Francesco Ricci Bitti, membro d’onore del CIO.

"Non è un caso che nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport abbia avuto un ruolo significativo, sia come pratica personale sia come via di evangelizzazione" sono state le parole con cui Papa Leone XIV ha aperto la messa dedicata agli sportivi, citando poi l'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, ''patrono degli sportivi, che sarà proclamato santo il  prossimo 7 settembre. La sua vita, semplice e luminosa, ci ricorda  che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo. È l'allenamento quotidiano dell'amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all'edificazione di un mondo nuovo. Lo affermava anche San Paolo VI, vent'anni dopo la fine  della seconda guerra mondiale, ricordando ai membri di un'associazione sportiva cattolica quanto lo sport avesse contribuito a riportare pace e speranza in una società sconvolta dalle conseguenze della guerra''.

"I campioni non sono macchine infallibili, ma uomini e donne che, anche quando cadono, trovano il coraggio di rialzarsi".

"Cari sportivi - ha proseguito il Pontefice -, la Chiesa vi affida una missione bellissima: essere, nelle vostre attività, riflesso dell'amore di Dio Trinità per il bene vostro e dei vostri fratelli. Lasciatevi coinvolgere da questa missione, con entusiasmo: come atleti, come formatori, come società, come gruppi, come famiglie".

"Il binomio Trinità e sport non è esattamente di uso comune, eppure l'accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana infatti porta in sé il riflesso della bellezza di Dio e certamente lo sport è tra queste. Del resto Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione, viva relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo, che si apre al mondo".

"Ecco perché lo sport può aiutarci a incontrare Dio Trinità, richiede movimento dell'io verso l'altro, certamente esteriore, ma soprattutto interiore. Senza questo si riduce a sterile competizione di egoismi”.

“Pensiamo ad un'espressione che in lingua italiana si usa comunemente per incitare gli atleti durante le gare, gli spettatori gridano 'dai', forse non ci facciamo caso, ma è un imperativo bellissimo, quello del verbo dare. E questo può farci riflettere, non è solo un dare una prestazione fisica, ma un dare sé stessi. Si tratta di darsi per gli altri per la propria crescita, per i sostenitori, per i propri cari, per i collaboratori, per il pubblico, anche per gli avversari. Se si è veramente sportivi questo va al di là del risultato”.

Infine, citando Papa Francesco, l’augurio per tutte le atlete, gli atleti, dirigenti e volontari delle tante associazioni sportive coinvolte: “Amava sottolineare che Maria del Vangelo ci appare attiva il movimento, perfino di corsa, pronta, come sono i padri e le mamme, a soccorrere i suoi figli. Chiediamo a lei di accompagnare le nostre fatiche e i nostri slanci – ha concluso Papa Prevost -, e di orientarvi sempre al meglio, fino alla vittoria più grande: quella dell'eternità, il campo infinito, dove il gioco non avrà più fine, e la gioia sarà piena”.

Tanti gli esponenti del mondo dello sport che hanno partecipato alla messa c'era anche il Luk Lublin, squadra di pallavolo fresca di titolo maschile in Polonia, che con il suo capitano Jakub Wachnik ha omaggiato il Papa con la sua maglia.