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3-1 al Belgio, Italia agli ottavi da prima del girone. Egonu ne timbra 31

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L’Italia è agli ottavi di finale del Mondiale femminile da prima del suo girone (Pool B), la prossima avversaria sarà una tra Polonia e Germania, in campo domani (ore 15.30) per definire le gerarchie della Pool G. Iniziamo da qui per raccontare la sfida contro il Belgio. Obiettivo raggiunto, quello che più contava, al netto del fatto che fosse per tutti una cosa scontata. Detto questo, veniamo alla partita che va letta e interpretata con lucida analisi partendo dal risultato finale: 3-1, ovvero l’Italia ha perso il suo primo set del torneo. E questa, se vogliamo, è di per sé un’altra notizia.

Come lo ha perso? Forse per spiegarlo basta citare le parole di Velasco nel primo dei due timeout chiamati nel terzo parziale: “Stiamo sbagliando noi”. Tre parole che esprimono un concetto molto chiaro: solo l’Italia può battere l’Italia. Ovvero avversarie dello stesso livello non ce ne sono, inutile girarci attorno, ma se l’Italia non gioca da Italia qualche speranza possono anche averla. Poi da qui a strappare un set o battere le azzurre è tutto un altro discorso. Il Belgio ha approfittato di un momento di calo, poi ha comunque perso gli altri tre parziali a 16 (due volte) e 18…

I primi due trovandosi di fronte una squadra calda come una stufa, dominante in tutti i fondamentali, bellissima dal primo all’ultimo punto: in battuta, ricezione, copertura e attacco. L’ultimo contro una squadra che è stata ancora una volta brava a ricompattarsi, capire d’aver giocato male ‘lei’ un set e matura nel non scomporsi quando continuava a sbagliare qualche pallone di troppo.

Tre partite da un’ora sarebbero servite solo per i titoloni facili dei giornali, questo set perso invece sarà molto più utile a questo gruppo per le sfide da dentro o fuori che arrivano invece ora.

Per la cronaca e gli amanti dei numeri, Egonu ha messo a referto 31 punti (4 muri e 1 ace) giocando i primi due set da marziana, Nervini 13 di pura spavalderia, Sylla 7 e tutti come sempre quando più serviva, Fahr e Danesi rispettivamente 11 e 7. 31% finale di squadra in attacco (18% per il Belgio), 56% in ricezione e una ‘cosina’ come 13 muri vincenti contro gli appena 2 subiti. Bene ma non benissimo? No, benissimo e basta. Contava vincere e si è vinto. Avanti così, una partita per volta.

Nota a margine, piccolo spavento per Anna Danesi uscita dal campo sul 19-12 del quarto set e accasciatasi a terra, ma solo per riprendersi da quello che all’inizio era sembrato un calo di pressione. Nel post partita, poi, ai microfoni Rai, la capitana azzurra ha spiegato di essersi fermato per un battito troppo accelerato, cosa di cui ha affermato di soffrire ogni tanto. Allarme subito rientrato ad ogni modo.

Starting Players – Velasco non cambia e parte con le diagonali Orro-Egonu e Sylla-Nervini, Danesi e Fahr al centro, De Gennaro libero. Vansnick risponde con Van Sas-Martin e Herbots-Demeyer, Lemmens e Van Avermaet coppia centrale, Rampelberg libero.

1° set – L’Italia parte subito fortissimo allungando già sul 13-7 a metà del primo set, aiutata anche da un Belgio falloso dalla linea dei nove metri. Le azzurre spingono così in fase break lavorando bene col muro-difesa, mettono palla a terra con alte percentuali (48% di efficienza di squadra contro il 25% delle belghe) e portano facilmente a casa questo primo parziale con un largo punteggio finale di 25-16 con 8 punti di Egonu, 4 di Danesi, 3 a testa per Nervini e Orro.

2° set – Alla ripresa del gioco il Belgio tiene botta fino ai 9, poi altro strappo delle azzurre con i punti di Egonu, Sylla, Egonu e l’errore di Van Sas (13-9). Il muro di Nervini su Martin vale anche il +5 e costringe Vansnick al timeout, ma non è finita: diagonale nei due metri di Egonu, ace di Sylla, doppio attacco vincente ancora di una spavaldissima Nervini e la forbice si allarga ancora (19-10). Strada ancora spianata e set che si chiude ancora 25-16 con altri 9 punti personali di una Egonu assolutamente on-fire e altri 5 di Nervini.

3° set – Nel terzo set la musica cambia improvvisamente tonalità. L’Italia perfetta dei precedenti due parziali commette forse l’errore di rilassarsi, d’aver già il match in tasca, mentre dall’altra parte della rete il Belgio sale d’intensità, commette meno errori, tiene botta fino ai 13 e poi, sotto di tre (16-13), piazza un pesante parziale di 0-6 che destabilizza definitivamente le certezze delle azzurre. Velasco chiama due timeout, sull’11-11 e sul 17-19, l’Italia si illude anche sul 20-21 di poter riprendere il comando del gioco, ma alla fine perde il set (il suo primo di questo Mondiale) con il punteggio di 21-25 con percentuali d’attacco che crollano addirittura al 12%.

4° set – Ferite nell’orgoglio, Orro e compagne mettono subito margine tra sé e le avversarie a inizio del quarto (9-3), ma restano comunque lontane dal rendimento generale dei primi due parziali. Crescono comunque nel corso del set, trasformando via via la frustrazione in cattiveria agonistica (14-7), ma sbagliando ancora tanto in attacco per gli standard azzurri. Seppur non bellissima, l’Italia si dimostra comunque più concreta, fa valere il maggior tasso tecnico rispetto al Belgio e alla fine manda i titoli di coda chiudendo 25-

ITALIA-BELGIO 3-0
(25-16, 25-16, 21-25, 25-18)
ITALIA: Egonu 31, Nervini 13, Fahr 11, Orro 1, Sylla 7, Danesi 7, De Gennaro (L), Omoruyi, Giovannini, Fersino, Antropova 2, Akrari 1. N.E.: Cambi, Sartori (L).. All. Velasco
BELGIO: Herbots 15, Lemmens 5, Martin 16, Demeyer 2, Van Sas 3, Van Avermaet 6, Rampelberg (L), Radovic 2, Koulberg 2, Nagels, Krenicky 3, Verhelst 1. N.E. Debouck (L) e Fransen. All. Vansnick
Arbitri: Wang Ziling (CHN) e Ivanov Ivaylo
Durata: 18’, 21’, 27’, 25’.
Italia: a 3, bs 6, m 13, et 24
Belgio: a 5, bs 12, m 2, et 26. 

Di Giuliano Bindoni
(© Riproduzione riservata)

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