Volley Pesaro, Yas Nizetich “Devo andare ma torno presto”

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Di Redazione

Yas Nizetich deve andare, e non può dire di no: “È arrivato il momento di tornare in patria: c’è la Nazionale che mi aspetta perché abbiamo una qualificazione al Mondiale da conquistare ma sono molto triste e dispiaciuta di lasciare questo gruppo: abbiamo creato un’atmosfera fantastica e anche con Bertini si è creato subito il giusto feeling, mi piacciono i suoi metodi di lavoro e poi a Pesaro mi trovo benissimo”.

Yas Nizetich, neocapitano rossoblù, si è imbarcata su un volo diretto in Argentina, convocata dalla nazionale biancoceleste per cercare di conquistare un pass per i Mondiali. E fa piacere sentirla parlare perché non dice mai cose banali e poi trasmette energia positiva. Inoltre, pur essendo da poco nella nostra città si è già calata nella parte. E ora anche i gradi di capitano: per lei una lieta sorpresa: “Wow, non me l’aspettavo: quando Bertini me l’ha comunicato non stavo più nella pelle! Appena sono tornata a casa ho telefonato subito ai miei genitori per comunicarglielo: sono molto felice!”.

E’ un fiume in piena, Yas: “Mi dicono che sono carismatica e ho atteggiamenti da leader: questo mi ha permesso di avere i gradi di capitano un po’ ovunque, anche in Nazionale, ma non pensavo di avere questo onore appena messo piede in Italia: non riesco a descrivere la gioia che provo!”

Però è una felicità… a metà, questo viaggio proprio non ci voleva: “Matteo Bertini è stato il primo a rincuorarmi e anche tutta la squadra si è stretta intorno a me alla fine dell’ultimo allenamento: mi ha fatto molto piacere. Sono qui solo da poche settimane ma ho passato dei giorni fantastici e non vedo l’ora di tornare! Però mi rendo anche conto dell’importanza che riveste la Nazionale del mio Paese, alla quale non posso rinunciare: anche perché la posta in palio è molto importante e ci sarà bisogno dell’apporto di tutte per centrare la qualificazione ad una manifestazione importante come il Mondiale”.

(Fonte: Comunicato Stampa)

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.