Vallefoglia, Pistola: “Finalmente la squadra ha preso fiducia nelle proprie qualità”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti
SHARE
foto LVF
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti

La Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia torna da Bergamo con tre punti d’oro strappati ad un’avversaria giustamente galvanizzata dalla vittoria in trasferta conquistata la scorsa settimana a Casalmaggiore e capace di tenerle testa sul proprio campo per tutti e quattro i set della sfida. Le tigri hanno reagito dopo aver perduto nettamente il primo set nonostante un discreto inizio, e sono state capaci di rimontare il secondo set sopravvivendo a due palle set che avrebbero lanciato il Volley Bergamo sul 2-0. Nel terzo e quarto set, battaglia dall’inizio alla fine, ma con la Megabox a far valere nei finali una maggiore freddezza e imprevedibilità.

Così l’allenatore delle tigri Andrea Pistola, abile a ruotare al meglio le sue atlete durante una partita nuovamente lunghissima (un’ora e quarantasei minuti in quattro set, dopo le due ore e trentanove della battaglia della scorsa settimana, chiusa al tie-break): “Finalmente la squadra ha preso fiducia nelle proprie qualità, anche nel primo set eravamo partiti bene per poi spegnerci alla distanza. Negli altri tre set abbiamo dimostrato grande coraggio, il livello di gioco ora come ora non è ancora quello cui vogliamo arrivare, ma abbiamo dimostrato voglia di lottare e ognuna delle ragazze che è scesa in campo è stata bravissima a dare il proprio contributo per arrivare alla vittoria. I tre punti ci fanno molto comodo, è ovvio, ma prima di ogni altra cosa ci fanno bene per il morale del gruppo”. 

Sponda Bergamo, è forte la delusione di coach Matteo Solforati che punta il dito contro i troppi errori commessi dalla sua squadra: “Sicuramente abbiamo giocato peggio rispetto alla partita con Casalmaggiore. È stata una prestazione condita da molti errori. Nei set finiti con uno scarto minimo, questa nostra mancanza ha influito in modo determinante sulle sorti dell’incontro. Un vero peccato, la sensazione era di essere alla pari se non leggermente superiori alle avversarie perché in tutti i set siamo riuscite ad essere davanti e poi invece abbiamo sprecato molto” sono le parole dell’allenatore delle padrone di casa riprese da L’Eco di Bergamo.

“Al di là della sconfitta – aggiunge – brucia aver perso l’occasione di conquistare tre punti in casa, che nell’ottica della classifica sarebbero stati importanti. Spero che rimanga un po’ di rabbia affinché le ragazze possano essere più cattive in campo: la squadra non mi è sembrata con la testa del tutto in partita”.

(fonte: Comunicato stampa)

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Matteo Piazzetta ha affidato il suo ultimo saluto ai social: “Ciao amici…”

Oltre il Volley

La sua scomparsa è stata un "fulmine a cielo sereno", inaspettata, tragica e dolorosa, con tanti dei suoi conoscenti e amici che nemmeno sapevano della malattia che lo aveva colpito, scoperta soltanto poche settimane fa. Matteo Piazzetta è stato un pallavolista (Montebelluna, Carbonera, Pordenone, Zanè, Belluno, anche in A3, tra le tappe della sua carriera) e non era un "tipo comune", ma una persona capace di lasciare il segno come ha raccontato il toccante saluto che gli ha dedicato il Volley Belluno (questo, invece, il pensiero del Carbonera: "Un grande uomo e un grande atleta. Un onore e un piacere conoscerti") e come ha fatto lui stesso ancora una volta, "annunciando" la sua scomparsa sul suo profilo Facebook: un ringraziamento, in realtà, che lascia senza parole ed emoziona in un tempo in cui troppo spesso di quelle "parole" se ne sprecano fin troppe.

Il suo pensiero, il suo commiato dalla vita, il suo saluto e non un addio a tutti lo ha affidato a una fotografia che lo ritrae sereno sulle rocce di una montagna a contemplare il panorama che gli si apre davanti e a un post, con questo testo: "Ciao amici, fisicamente non sarò più tra voi, ma sarò sempre al vostro fianco. Grato per ciò che ho avuto, ciò che mi avete dato".

Non serve aggiungere altro: che la terra ti sia lieve, Matteo.