Foto Facebook Oleh Plotntyskyi

Ucraina: pallavolo schierata contro la guerra. E le risposte delle istituzioni?

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Di Redazione

Le sconvolgenti notizie provenienti dall’Ucraina, invasa militarmente la scorsa notte dalla Russia, hanno naturalmente scosso anche il mondo dello sport e della pallavolo. Innumerevoli i giocatori, le squadre e gli addetti ai lavori che, tramite i social network, si sono schierati contro la guerra con messaggi di sostegno alla popolazione colpita, appelli alla pace o link a iniziative di solidarietà. Tra questi anche le star internazionali del volley ucraino come Oleh Plotnytskyi, che da questa mattina ha condiviso numerosi post del governo del suo paese, e Olesia Rykhliuk, in prima fila nel supporto al premier Volodymir Zelenskyi.

La situazione più drammatica è naturalmente quella dei giocatori che si trovano ancora nel paese. Yuliya Gerasymova, centrale dell’SC Prometey e della nazionale, ha condiviso su Instagram i numerosi messaggi di pace e solidarietà arrivati dai suoi follower, così come ha fatto il collega Iurii Semeniuk dell’Epicentr-Podolyany, mentre l’ex giocatrice Irina Trushkina ha postato un videomessaggio di protesta e numerosi aggiornamenti sulla situazione: “Non ci facciamo prendere dal panico“. Numerose squadre hanno aderito a un “flash mob” online pubblicando il proprio logo con i colori giallo e blu della bandiera ucraina.

Anche molti volti noti della pallavolo russa si sono però schierati contro la guerra: è il caso di due giocatrici che militano nel campionato italiano come Sofya Kuznetsova della Bosca S.Bernardo Cuneo e Tatyana Kosheleva della Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia. La stessa Ekaterina Gamova, grande stella del volley mondiale nonché ambassador dei Mondiali 2022, si è espressa con l’argomento con due storie Instagram: “Davvero non si riesce ad andare d’accordo senza una guerra? Le persone comuni non hanno nessuna colpa, ma sono le prime a soffrire. Mi ricorderò per tutta la vita di questo giorno: ho guardato mio figlio e le lacrime sono scese da sole“.

Appelli contro la guerra anche dalla star della nazionale maschile Egor Kliuka e dal centrale Dmytro Pashytskyy, suo compagno di squadra allo Zenit San Pietroburgo, che si trova in una situazione molto particolare: è ucraino di nascita, ma ha acquisito la cittadinanza russa nel 2020. Preoccupati i giocatori stranieri di stanza in Russia come Samantha Bricio, che in un tweet ha spiegato tra l’altro come anche a Kazan (la città in cui gioca con la Dinamo) ci siano state proteste contro la guerra, così come a San Pietroburgo e Mosca.

Sul piano pratico quali saranno i riflessi del conflitto sulla pallavolo? Ovviamente la Federazione ucraina ha comunicato la sospensione dei campionati, che sarebbero dovuti riprendere proprio domani con il primo turno dei play off femminili e la Coppa di Ucraina maschile; solo pochi giorni fa è stata assegnata la Coppa femminile.

Ma un altro tema incombente è quello delle Coppe europee, che vedono ancora numerose squadre russe in corsa: per restare alle formazioni italiane, nelle prossime settimane dovrebbero volare in Russia la Vero Volley Monza per la semifinale di ritorno di CEV Cup e la Sir Safety Conad Perugia per l’andata dei quarti di Champions League. È in forte dubbio che queste trasferte possano svolgersi regolarmente, sia per ragioni di sicurezza, sia per la probabile chiusura dello spazio aereo: i campioni d’Europa dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle hanno già chiesto alla CEV di spostare in campo neutro la gara con la Dinamo Mosca.

Al momento la Confederazione europea non ha preso una posizione ufficiale sul tema, né si parla (ancora) di eventuali sanzioni alle squadre russe che potrebbero arrivare fino all’esclusione dalle competizioni internazionali. Ma è evidente che prima o poi una decisione dovrà essere presa, soprattutto perché in Russia sono previsti appuntamenti centrali della stagione come due tappe della VNL maschile e femminile e soprattutto i Campionati Mondiali maschili di agosto. Prima dello scoppio del conflitto la FIVB aveva manifestato la sua fiducia nella possibilità di organizzare il torneo come programmato: manterrà questa sua intenzione anche dopo l’invasione dell’Ucraina?

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