Top & Flop Superlega: Perugia e Monza show, Ravenna rinuncia a lottare

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Di Roberto Zucca

Turno difficile ed entusiasmante questo ottavo della Superlega. A cominciare dal big match della giornata, quello tra Modena e Trento, dove la squadra di Zaytsev si prende il secondo posto liquidando in quattro set una pratica molto complessa.

Facile Perugia che contro Ravenna impiega poco più di 60 minuti per uscire dal campo. Fatica ma vince anche Milano sul difficile campo di Sora, così come Civitanova dopo una bella battaglia in quattro set sul campo di Vibo Valentia. Audace e bellissimo successo di Monza sul campo di Verona e allo stesso modo Padova conquista un successo casalingo contro Latina proiettandosi nelle zone alte della classifica.

IL TOP:

Modena da primato sconfigge Trento. Prova di carattere per la Leo Shoes e per i ragazzi terribili di Andrea Giani, che sconfiggono una Itas al secondo ko di fila. Soffre solo nel primo set Modena, poi dilaga con uno Zaytsev (top scorer con 18 punti) che così non si vedeva da un po’ di anni. Bednorz (16 punti) è il migliore e si scatena, soprattutto nel quarto parziale, anche al servizio, mettendo sotto gli avversari. Holt morde al centro e Anderson (14 punti) c’è quando Christenson ha bisogno di lui. Modena incanta. Anche questa sera.

Perugia a valanga su una Ravenna trasparente. Con un Hoogendoorn (14 punti) che non fa rimpiangere l’infortunato Atanasijevic, Perugia si sbarazza in soli tre parziali di una Ravenna oggi troppo scarica rispetto al suo solito. A ruggire non è solo Leon ma anche Russo, che dal primo set si scaglia al servizio e in attacco contro la Consar che non riesce a rispondere. Podrascanin e Plotnitskyi pensano poi a chiudere l’incontro nel terzo gioco.

Civitanova perde un set, poi decolla. Serve un Leal stellare, in una stagione davvero stupefacente per lui, per battere una Vibo più battagliera del previsto. La Lube parte male, non reggendo il confronto con i ragazzi di Callipo, poi accende i motori e rulla con il cubano e con Kovar, protagonista di un’ottima prova. Ghafour, ancora sugli scudi, mette il sigillo sul terzo parziale, e Simon (11 punti) si dimostra il faro del quarto, blindando la nona vittoria con uno splendido muro.

Monza c’è, Vero Volley show a Verona. Una gara eccezionale giocata dalla compagine di Soli, che finalmente dimostra tutto il suo valore in questa stagione, vincendo una gara difficile che fa soprattutto classifica e morale. Splendidi Kurek (19 punti), ancora MVP, e uno Yosifov (col 73% e 12 punti) spinto con entusiasmo da Orduna. Chiudono Louati e Dzavoronok, quest’ultimo autore di una prova da posto 4 e soprattutto al servizio che lascia interdetti Boyer e soci nel terzo parziale.

Milano ritrova la vittoria nel sentiero di Sora. Una vittoria che porta l’importante firma di Abdel Aziz, MVP e autore di 28 punti. Ma il successo in quattro set sui ciociari è degno di una prova corale che vede in Pesaresi l’uomo della provvidenza, in Nimir il trasformatore del bel gioco offerto da Sbertoli e in Clevenot la ciliegina su una torta gustosissima che porta Milano a riacquistare il sorriso.

Padova sogna in grande con Ishikawa ed Hernandez. 43 punti in due e Padova viaggia nelle zone più alte della classifica con quattro vittorie. Partenza più faticosa del previsto, con Latina che picchia duro per gran parte del primo set, ma poi Travica lancia tutti i suoi protagonisti verso il successo. L’MVP giapponese incanta con una serie di giocate, ma assistiamo anche ad un’evidente ripresa di Randazzo. Con questo sestetto Padova può rivelarsi grande protagonista della stagione.

IL FLOP:

Trento in crisi di risultati lascia Modena con preoccupazione. Parte forte e determinata. Poi soccombe sotto il fuoco nemico. Vettori e Russell (entrambi da 17 punti) provano a reggere il confronto ma oggi non è giornata. Per Kovacevic chiudere ciò che sa fare meglio oggi è un’impresa e Giannelli si affida molto di più a Lisinac (che mette a segno 13 punti). Trento rimugina su alcuni palloni nel terzo parziale e torna a casa con il bisogno di riscattarsi il prima possibile.

Verona non regge l’urto dello spettacolo di Monza. Sconfitta importante che lascia Stoytchev interdetto e Verona delusa. Prova non superlativa di Boyer e di questo ne risente tutta la squadra. Solo Birarelli viaggia su gioco e percentuali buone. Nel terzo Solé tenta di dare la carica ma viene annullato dalle iniziative di Orduna e dei suoi. Decisamente una gara da dimenticare per la Calzedonia.

Vibo non è male, in attesa di gare più alla portata. Non sono queste le gare che deve vincere forzatamente, ma Vibo ci prova ed è un segnale di una grande ripresa. Brilla Carle (17 punti) come da pronostico dell’inizio stagione, inserendosi in un gioco con Baranowicz che acquista sicurezza settimana dopo settimana. Defalco osa soprattutto nel primo parziale così come Drame Neto (16 punti) poi la superiorità di Civitanova viene fuori. Poco male: Vibo c’è. Questo è l’importante.

Latina che succede? Dopo alcune gare contro Perugia e Civitanova veramente buone, Latina si è spenta nelle ultime giornate. Fatica a lottare fino alla fine e spesso risente di momenti di forte calo. Con Padova parte sempre bene ma Patry e Karlitzek (14 punti) non graffiano come promesso. Elia corsaro prova a rinsavire i suoi con la sua grande esperienza, ma gli ospiti tendono a cedere davanti al dominio di Hernandez e soci. Più continuità richiesta nelle prossime giornate.

Ravenna opacizzata dal turno infrasettimanale. Rinuncia subito la Consar a lottare in trasferta con la Sir. Ter Horst appare stanco mentre Lavia regge solo i primi due set, mandando poi all’aria il muro ravennate. Nel terzo fino al time out tecnico vige un minimo di equlibrio, poi Perugia va a vincere, infliggendo a Ravenna la sesta sconfitta dell’anno.

Sora e una serata davvero amara contro Milano. Non basta un primo set giocato con entusiasmo e coraggio con Miskevich e Caneschi a fare da apripista ad un possibile successo. Sora subisce il gioco di Milano dal secondo set, cadendo vittima di se stessa e della sua poca imposizione del ritmo. E l’ultimo posto è un boccone amaro, così come la sesta sconfitta della stagione.

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