Today in History: i "vecchietti" di Trento spaventano i campioni d’Italia

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

16 aprile 2003: in Gara 4 dei quarti di finale l’Itas Grundig Trentino batte per 3-2 la Kerakoll Modena, riequilibrando una serie che era iniziata sullo 0-2 per i gialloblu. Una sorpresa clamorosa perché Modena, campione d’Italia in carica, arrivava alla sfida da seconda in classifica e grande favorita, mentre l’Itas era alla prima esperienza in assoluto nei play off e priva di alcuni giocatori importanti. La Kerakoll riuscirà poi a imporsi alla “bella” con un soffertissimo 3-2, ma quella sfida segnerà l’inizio dell’avventura della squadra trentina ai vertici del nostro campionato.

Trento approda in Serie A1 nel 2000, acquisendo i diritti di Ravenna, ma le prime due stagioni sono di assestamento: è proprio nell’estate 2002 che la squadra fa il salto di qualità, acquisendo uno sponsor importante (Grundig) e soprattutto due campionissimi azzurri. Arrivano infatti da Treviso Lorenzo Bernardi, 34enne ma appena nominato “Mister Secolo”, e da Cuneo Andrea Sartoretti, che si affiancano a un altro big come Paolo Tofoli. Altre novità sono i russi Kazakov e Choulepov, mentre in panchina è confermato Bruno Bagnoli.

Foto Trentino Volley

A inizio campionato c’è grande curiosità, soprattutto per la suggestione di vedere all’opera Bernardi con una nuova maglia dopo ben 12 stagioni alla Sisley. E l’Itas inizia in effetti alla grande, con cinque vittorie consecutive che entusiasmano i tifosi. Poi però arrivano la prima sconfitta, proprio contro Treviso, e l’infortunio muscolare a “Lollo”, che starà fuori fino a marzo. Si infortuna anche il centrale Fortunato e Trento rallenta il ritmo, mettendo a rischio anche la qualificazione ai play off: le vittorie contro Montichiari e Piacenza assicurano però alla squadra di Bagnoli il settimo posto.

L’avversaria è una Modena sempre stellare, in cui dettano ancora legge Andrea Giani e Luca Cantagalli, ma anche il geniale palleggiatore Lloy Ball, il bomber Roman Iakovlev e il brasiliano Dante Amaral. La squadra di Angelo Lorenzetti sbanca subito per 1-3 il campo di Trento, che in più deve fare i conti con gravi problemi di infermeria: l’ungherese Domotor Meszaros subisce un bruttissimo infortunio (lesione del tendine d’Achille) che lo mette fuori causa fino a fine stagione, e anche Tofoli si procura una distrazione muscolare. Per la Kerakoll è un gioco da ragazzi imporsi ancora per 3-1 contro un’Itas incerottata.

Foto Trentino Volley

I modenesi hanno il match point al PalaPanini in Gara 3, ma a loro volta perdono il regista titolare: c’è Miguel Angel Falasca al posto di Ball. La squadra di Bagnoli si supera e, con Edoardo Rabezzana in regia e un Sartoretti ispiratissimo (27 punti e 4 ace), passa per 10-15 al tie break riaprendo a sorpresa la serie. Si torna allora al PalaGhiaie, strapieno in ogni ordine di posti, e stavolta con Tofoli e Ball regolarmente in campo. L’Itas viene travolta dai muri di Modena nel primo set, ma reagisce con un secondo parziale sempre condotto (16-13, 22-20) e nell’accesissimo terzo set si impone in volata per 25-23 grazie a un servizio out di Iakovlev.

In un palazzetto caldissimo la Kerakoll riesce ad aggiudicarsi il quarto set con un turno di battuta micidiale di Dante, ma non basta: dalla linea dei nove metri Sartoretti spacca il tie break, portando la sua squadra sull’8-2 al cambio di campo (con la collaborazione fondamentale di Bernardi). Arriva anche il muro di Kazakov per l’11-4 e, nonostante la rimonta finale di Modena (13-11), ancora il russo chiude in trionfo per il 15-12. Sartoretti, autore di 28 punti con il 62% in attacco, è votato MVP; Kazakov chiude a quota 16 con 4 muri-punto.

Per l’Itas Grundig Trentino è una serata magica, la prima di una lunga serie. L’impresa non si completa per pochissimo, malgrado un’altra prova maiuscola al PalaPanini; Modena avanza fino alla finale, dove questa volta sarà costretta a inchinarsi davanti allo strapotere di Treviso. Per vedere Trento sul gradino più alto del podio bisognerà aspettare ancora cinque anni, ma a partire da quella sera tutti sanno che è solo questione di tempo…

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Today in History: il graffio di Tai Aguero sulla Coppa Italia

Today in History
Di Redazione 18 aprile 2010: al 105 Stadium di Rimini la MC-Carnaghi Villa Cortese vince la Coppa Italia, battendo in una finale al cardiopalmo la Foppapedretti Bergamo. È il primo trofeo nella storia della squadra biancoblu, appena arrivata in Serie A1, e arriva al termine di una partita indimenticabile in cui la squadra di Marcello Abbondanza, in vantaggio per 2-0 e avanti 18-14 nel terzo set, rischia clamorosamente di farsi sfilare la Coppa. Alla fine però arriva la festa, nel segno di una fuoriclasse assoluta come Tai Aguero, la cui foto in posa da "gatta nera" scrive la storia della competizione. Villa Cortese fa notizia per il solo fatto di esistere: è espressione di un paese di poco più di 6000 abitanti - ma anche di un colosso mondiale delle macchine industriali -, è arrivata in A1 sull'onda di quattro promozioni consecutive dalla serie C e ha tirato fuori dal cilindro un mercato faraonico, con gli ingaggi di monumenti del volley italiano e internazionale come Paola CardulloManuela SecoloSara AnzanelloLindsey Berg e la stessa Aguero, oltre alla portoricana Aury Cruz. Una squadra costruita per vincere fin dalla prima stagione. [caption id="attachment_157995" align="aligncenter" width="678"] Foto Rubin/LVF[/caption] L'impatto sul campionato è in effetti da urlo, anche se qualche passo falso di troppo nel girone di ritorno (a Perugia e in casa contro Jesi) relega le cortesine al secondo posto in regular season a due punti da Pesaro, nonostante la parità nel numero di vittorie. Ma prima che inizi l'avventura nei play off arriva la Coppa Italia, quell'anno stranamente posizionata nella fase più calda della stagione. Villa si è qualificata a febbraio eliminando Novara con un doppio 3-1 nei quarti di finale, che hanno visto il passaggio delle prime quattro della classifica. La prima semifinale regala subito una grande sorpresa: la favoritissima Scavolini Pesaro cade contro Bergamo con uno 0-3 senza appello, segnato da una prova maiuscola della "Divina" Francesca Piccinini (21 punti). Poi scende in campo la MC-Carnaghi, seguita da un corposissimo gruppo di tifosi, ed è un'altra partita a senso unico: 3-0 su Jesi in poco più di un'ora, con 7 muri-punto di una scatenata Anzanello. La finale sarà dunque Villa-Bergamo, destinata a diventare una "mini-classica" nelle poche stagioni della parabola biancoblu. [caption id="attachment_157997" align="aligncenter" width="678"] Foto Rubin/LVF[/caption] Davanti a 4600 spettatori la sfida regala subito spettacolo: il primo set è un'altalena di emozioni, dal break di 7-12 per la Foppa al 22-22 siglato da un muro di Secolo, fino alla chiusura con tre attacchi consecutivi di Aguero. Bergamo prova a reagire nel secondo parziale (3-6, 14-16) ma ancora una volta viene raggiunta: sul 22-22, manco a dirlo, decide Tai con due attacchi vincenti inframmezzati da un muro di Anzanello. Nel terzo set Villa Cortese vola avanti 5-2 e 13-9, l'ingresso di Lucia Bosetti è l'ultima carta a disposizione di Micelli, ma sembra ormai troppo tardi. Invece sta per iniziare un'altra partita, ancora più emozionante: dal 18-14 la Foppapedretti rimonta fino al meno uno, e poi va al sorpasso con Antonella Del Core (20-21). Il servizio di Furst fa il resto e ancora Del Core riapre la partita. La MC-Carnaghi sbanda, Bergamo domina il quarto set con un parziale di 0-7 sempre sulla battuta della tedesca, e un ace di Bosetti manda tutti al tie break. Per Villa Cortese sembra concretizzarsi l'incubo: Cruz e Secolo non passano in attacco, e in avvio di tie break anche Aguero subisce due muri di fila per il 4-6. [caption id="attachment_157996" align="aligncenter" width="678"] Foto Rubin/LVF[/caption] Ma nel momento più difficile la MC-Carnaghi trova le energie per mettere la freccia: Berg mura Del Core per il pareggio (6-6), Anzanello firma l'allungo (9-7), Aguero consolida il vantaggio (13-10). Un appoggio vincente di Cruz vale il match point, annullato da Furst; al secondo tentativo Tai attacca per tre volte e alla fine trova il mani-out vincente del definitivo 3-2 (25-23, 25-22, 23-25, 17-25, 15-13). L'opposta italo-cubana chiude con 34 punti e un'infinità di palloni attaccati: 84, quasi la metà dei 171 di squadra, con appena due errori! È lei, insieme a Sara Anzanello (18 punti, 7 muri) l'assoluta protagonista del trionfo che porta i tifosi biancoblu a coniare lo slogan: "Veni, vidi, Villa". https://www.youtube.com/watch?v=YjbKto-Gdqs Quanto sia fondamentale l'apporto di Aguero, la MC-Carnaghi lo scoprirà poi a sue spese anche in finale scudetto: sarà proprio l'infortunio di Tai in Gara 1 a indirizzare la serie decisiva contro Pesaro e dare alla squadra biancoblu, fino a quel momento dominatrice assoluta, il primo di una lunga serie di dispiaceri tricolori. Il feeling con la Coppa, invece, continuerà anche nella stagione successiva a Catania: sempre contro Bergamo, sempre sotto il segno di Tai.