Stefania Dall’Igna: "Lecco è già improntato all’alto livello. Gianfranco Milano è una garanzia"

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Di Redazione

Lecco sogna in grande con la palleggiatrice che ha vestito la maglia della nazionale.

Stefania Dall’Igna, regista classe 1984, che vanta un curriculum da “big”, intervistata dal Giornale di Lecco racconta la sua pallavolo.

Cosa non deve mancare a una squadra che deve vincere la serie B1?

«La fase break di battuta e difesa sarà determinante» , suggerisce dall’alto della sua esperienza la varesina.


Perché hai scelto Lecco?

«Ho avuto offerte dalla serie A2 ma non mi sono piaciute. Lecco ha una bella struttura, uno staff molto valido e ricco: non sono molte le società che possono vantare un’organizzazione così valida. Sono già improntati all’alto livello. Gianfranco Milano è una garanzia. Poi qui ci sono molte persone con cui ho lavorato al Vero Volley Monza, come il preparatore atletico Silvio Colnago. La stagione in cui abbiamo vinto il campionato di A2 a Monza è stata la più difficile ma la più soddisfacente».

Due le rivali che Stefania mette nel mirino per la corsa al vertice.
«Albese e Vigevano sono due belle squadre anche se bisogna stare attenti a non perdere punti anche contro altre avversarie temibili».

Qual è la tua ricetta per crescere giorno dopo giorno, come atìeti e come squadra?

«In palestra dovremo essere brave a lavorare con pazienza e con il sorriso anche quando i risultati non arriveranno. Dovremo affidarci e avere fiducia in Gianfranco, un allenatore che ha vinto un sacco di campionati».

Dall’Igna racconta l’evoluzione della pallavolo dell’alto livello vista dal campo.

«I cambiamenti, oltre agli aspetti regolamentari, sono stati dal punto di vista fisico. Ci sono atleti molto alti e forti che suppliscono alle carenze tecniche grazie alla forza».

Come si fa a stare al top per così tanti anni?
«Lavorare duro in punta di piedi con la voglia di ascoltare e di imparare.
Spirito di abnegazione e sacrificio sono alla base. Feste e amici sono sacrificate ma aggiungendo un pizzico di pazienza si viene ricompensati»
.

Cresciuta sotto Manuela Benelli, Stefania svela il segreto del palleggiatore. «Non si deve far notare. Deve giocare in punta di piedi e se tutti gli attaccanti giocano bene allora sta svolgendo bene il suo compito»

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