Spanakis: “Coppa Italia? Io non la vedo come una finale persa, ma come vinta da Piacenza. Fei ha fatto la differenza”

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Di Redazione

Smaltita la delusione della Coppa Italia, l’Olimpia Bergamo guarda avanti e pensa al finale di stagione. Il coach Alessandro Spanakis, intervistato da Giordano Signorelli di “Bergamo Post“, ha commentato a mente fredda la sconfitta di Bologna e la bella cornice di pubblico presente.

Il coach, tornando con la mente alla finale di Coppa Italia, individua i dettagli che hanno fatto la differenza:
“Io continuo a ripetere che a far la differenza sono stati alcuni valori tecnici. Loro avevano qualche cambio di esperienza in più e hanno potuto gestire meglio le energie. Noi abbiamo ottimi cambi, ma che possiedono un’esperienza diversa rispetto alla loro. Faccio l’esempio di Mercorio, cui mancavano 10 punti per arrivare a quota 2500 in A, mentre noi avevamo Felice (Sette, ndr) che è vicino ai 200. Poi ovviamente mi tengo Felice, ma è ovvio che dentro al campo ci fosse un po’ di disparità in tal senso. Poi noi venivamo da una situazione diversa: avevamo affrontato tre trasferte dispendiose a distanza ravvicinata. Ma ciò nonostante abbiamo trovato le energie per giocarci tre set ad alto livello, mentre nel quinto Piacenza è partita bene, erano più carichi e potevano contare su un valore aggiunto come Fei, che continuava ad alzare il livello del gioco. Io non la vedo come una finale persa, ma come una vinta da Piacenza con una grande partita da parte nostra”.

Comunque a Bologna sono arrivati tantissimi tifosi bergamaschi a sostenere l’Olimpia:
“Quello è stato strepitoso e io ci tengo a riuscire a portare più gente possibile a vedere le nostre partite. Sono venuto qui perché conosco le potenzialità di questo posto e c’è un tifo bellissimo. A Bologna c’erano settecento, ottocento persone ed è stato emozionante giocare in quel contesto. Questa è un’altra vittoria conquistata dai ragazzi con le prestazioni fatte finora. Io ripeto sempre al gruppo: “Questa gente sta qui perché ve lo siete meritato voi”, ed è un segno del lavoro fatto fino ad ora”.

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