A sorpresa ma meritatamente l’Alba Blaj è in finale di Champions League

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Di Redazione

Con una bella vittoria per 3-1 sul Galatasaray (23-25, 25-17, 25-22, 25-22), l’Alba Blaj – squadra ospitante di questa final four di Champions League, si è qualificato per la finalissima contro il Vakifbank campione in carica. 

Per la Romania era già molto avere una squadra in final four di Champions League: non era mai successo. Ospitare il torneo è stato il massimo e ora festeggiare la propria rappresentante in finale è semplicemente incredibile. Ma è esattamente quello che è accaduto, contro qualsiasi pronostico.

L’Alba Blaj, realtà pallavolistica d’eccellenza che negli ultimi anni è cresciuta enormemente, stella di una piccola provincia della Transilvania, andrà a giocarsi il titolo europeo contro il Vakifbank, campione in carica.

Blaj, abbiamo già avuto modo di scriverne, è una cittadina di appena 20mila abitanti nel cuore della Transilvania. Il conte Dracula con questo paesotto che una volta era stato un castrum romano e prima ancora un villaggio greco non c’entra nulla: qui allevano bestiame e coltivano terra. Sono molto orgogliosi del loro retaggio greco e le poche vestigia antiche rimaste sono conservate in modo religioso. Il club si chiama Alba, come la contea della quale fa parte Blaj.

Qui, a parte il castello di Bethlen, antico signore di origine ungarica che voleva portare la città dentro l’impero austroungarico e i cui discendenti finanziarono anche una rivolta nel 1700, non c’è niente. O meglio… ora c’è l’Alba Blaj.

È una squadra abituata a giocare nella piccola Sala Transilvania di Sibiu, la più grande città delle vicinanze di Blaj: Bucarest è a sei ore di macchina, 500 chilometri degni di un Camel Trophy. La grande Sala Polivalente della capitale con la tv in diretta e quasi cinquemila persone sono un bel test. Alle ragazze rumene tremano le gambe al momento di entrare in campo e infatti il Galatasaray ne approfitta vincendo un primo set dominato più di quanto non dica il punteggio (23-25).
Poi qualcosa si sblocca, la squadra comincia a giocare, il muro funziona, ricezione e difesa puliscono tanti palloni e l’Alba scatena il pubblico di casa che dava quasi per scontata la sconfitta. Secondo set dominato, terzo e quarto set giocati con grande determinazione, mettendo sempre sotto pressione un Galatasaray impreciso e falloso.

È il miracolo, confezionato in poco più di due ore di gara: l’Alba Blaj, il piccolo club di un paese mai arrivato in Champions League vince e va in finale. L’immagine delle ragazze, dodici le nazionalità di un roster straordinariamente multietnico, che piangono a dirotto abbracciate alla fine del match è davvero toccante: tra loro la cubana Cleger, 27 punti e la solidissima Nneka Onyejekwe, già vista con la nazionale rumena e nel vecchio Volero Zurigo, nata in Romania da genitori nigeriani ad Hateg. Una bella squadra con tante ottime individualità che ora è al cospetto di un sogno quasi impossibile. Un sogno mostruosamente proibito. Togliere la coppa di Champions League al Vakifbank. In questo caso il sogno non morirà all’alba, sopravvivrà come minimo fino alle 18.00.

CSM Alba Blaj-Galatasaray Istanbul 3-1 (23-25, 25-17, 25-22, 25-22)

CSM Alba Blaj: Salaoru 2, Thomaz de Aquino, Krsmanovic 10, Malesevic 5, Barakova 5, Crncevic 8, Cleger 27, Memis (L), Ilyasoglu (L), Onyejekwe 8. Non entrate Rus, Koleva, Morales. Allenatore Darko Zakoc.

Galatasaray Istanbul: Cetin 9, Karadayi (L), Aslanyurek 5, Jack 11, Kalaç 1, Aydinlar 3, Alikaya, Ruseva 12, Demir Güler 9, Rabadzhieva 19. Non entrate: Dumanoglu, Kayacan (L), Zent. Allenatore Ataman Guneyligil.

Aribtri: Stephan Grieder (Svizzera) e Kari Partiainen (Finlandia)

Spettatori: 4500.

Timing: 31’, 30’, 33’, 29’. Totale 2.03’.

Ace: 7-11

Muri: 9-11

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