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Santa Croce, il dg Da Roit: “Nessun ridimensionamento, ma servono nuovi sponsor”

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Situazione in fermento in Serie A2 maschile: la rinuncia di Vibo Valentia alla promozione in Superlega (la seconda consecutiva, dopo quella di Reggio Emilia dello scorso anno) e la cessione del titolo sportivo da parte di Bergamo hanno aperto una fase di riflessione tra tutte le società della categoria (qui il comunicato stampa di Cuneo Volley). Anche i Lupi Santa Croce si interrogano sulla situazione, e il direttore generale Dario Da Roit riassume così le cause della crisi: “I fattori sono molteplici, ma possono essere riassunti in un costante aumento delle spese da sostenere“.

Non stiamo parlando degli investimenti per staff e giocatori, che possono variare secondo ambizione – spiega il dg – parliamo di spese fisse. Ad esempio, quelle relative ai nuovi contratti sportivi: incideranno per il 20% circa e naturalmente saranno onerose in modo proporzionale all’entità dell’accordo. Questo è un aspetto che andrà a pesare indubbiamente sui bilanci delle società, assieme ai costi di gestione dei palazzetti, alla logistica, alle trasferte, tutte ‘voci’ che non sono sotto gli occhi di tutti ma che esistono e chi manda avanti una società lo sa bene“.

Da Roit smentisce però l’ipotesi di un ridimensionamento del club toscano: “Il progetto Superlega rimane in essere. Abbiamo bisogno, però, di due ‘upgrade’. Il CDA, Consiglio di Amministrazione, si deve rinnovare. Devono entrare altre figure, che portino non solo risorse, o capacità di trovare risorse, ma anche idee, credibilità, progettualità. In secondo luogo, dobbiamo aumentare il numero di aziende disposte a sostenerci entrando nel pool di sponsor. Se aumentano i costi, devono aumentare le risorse e gli introiti. I costi diminuirebbero soltanto scendendo di categoria, ma questa non è l’intenzione della società, che anzi vuol continuare a crescere e, appunto, rilanciare il progetto. Con un messaggio per il territorio“.

Kemas Lamipel Santa Croce
foto Kemas Lamipel S. Croce

Il messaggio che il dirigente vuole mandare al territorio è chiaro: “Le risorse possono essere cercate e trovare nel Comprensorio. C’è tutto per far bene, senza andare a cercare chissà dove. Le ricadute positive possono essere importanti e non si misurano solo in termini di risultati sportivi o vittorie. Ad esempio, il Pala Parenti, che deve essere sistemato e principalmente ripensato per un aumento di capienza, con modifiche strutturali che regalerebbero al territorio una struttura moderna e funzionale da 3000 posti per la pallavolo ma anche per fiere, concerti, eventi… Un gioiello fruibile da tutti. Per questo cerchiamo aziende disposte a sostenerci in questa impresa, aziende che vogliano legare il proprio investimento al palazzetto, in modo specifico“.

Il modello della grande azienda, del patron, è sempre più a rischio – aggiunge Da Roit – si caricano tutti i costi crescenti su un soggetto solo. Noi vogliamo che i Lupi S. Croce siano la squadra espressione di un territorio: espressione delle capacità imprenditoriali, delle risorse, della tradizione, della specificità. Una squadra ‘brand’. Ma vogliamo anche che i Lupi siano in grado di restituire al territorio quanto ricevuto, non solo, come detto, con la pubblicità, ma anche con progetti seri come quello messo in campo con il Rotary, che porterà una serie di borse di studio sportive riservate a chi altrimenti non si potrebbe permettere di fare attività. Si deve creare un legame a doppio filo: i Lupi hanno bisogno del territorio e il territorio può avere bisogno dei Lupi, come punto di riferimento, come cultura sportiva, come centro di aggregazione e inclusione, come sostegno ad associazioni e istituzioni, come occasione di promozione turistica“.

Il direttore generale conclude con un accenno al futuro della prima squadra: “La squadra di A2 Credem Banca sarà competitiva, giovane, ambiziosa, con tanti ragazzi ‘nostri’. Una squadra di Lupi, in grado di emozionare e coinvolgere così come è stato nelle ultime stagioni“.

(fonte: Comunicato stampa)

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