Samuele Papi e l’impresa di Conegliano in Champions League. “La squadra a livello mentale credo sia al massimo adesso”

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Di Redazione

Uno dei più grandi pallavolisti di sempre e ora commentatore su DAZN, Samuele Papi era presente durante la gara di andata delle semifinali di Champions League tra Imoco Volley e Fenerbahce. Intervistato da “La Tribuna di Treviso“, o’fenomeno ha commentato la partita delle pantere.

Samuele Papi, che proprio a Villorba risiede con la famiglia, racconta così quelle due partite dai volti e da risultato opposto per i colori gialloblu: «Nella partita dei quarti secondo me Conegliano non aveva giocato male; ma Boskovic e compagne sono state veramente ad un livello molto alto. Col Fenerbahce martedì scorso ho rivisto una situazione che ho vissuto tante volte da giocatore: quando riesci a venir fuori da una situazione del genere (ribaltare il risultato), e ce la fai come squadra, mentalmente acquisti una fiducia, una consapevolezza nei tuoi mezzi, che fino ad allora non credevi di avere. Questo è quello che è successo a Conegliano: ha fatto l’impresa con l’Eczacibasi e ha giocato una gara splendida col Fener. La squadra a livello mentale credo sia al massimo adesso ed a livello tecnico sappiamo che è una delle migliori».

Martedì scorso molti complimenti, compresi i tuoi, sono andati a Samanta Fabris. «Non è un momento facile per lei, dopo le voci di mercato che l’hanno coinvolta nelle scorse settimane. Ma ha reagito ed è tornata ad altissimi livelli e mi è piaciuta molto vederla giocare così; so che anche sabato ha confermato le sue qualità, pur giocando solo un set e mezzo».

Come diceva Catalano in “Quelli della notte” è meglio vincere 3-0 che perdere 3-0; ma che insidie nasconde domani il risultato dell’andata per l’Imoco? «Bisogna partire come se fosse la prima gara che si gioca: le pantere non dovranno essere nervose, ma proporre il loro gioco con tranquillità. Chi deve rischiare di più è la squadra turca: loro giocheranno con nervosismo, loro hanno l’obbligo di vincere. Ma Conegliano non deve aspettare, che è un errore frequente in queste situazioni; devono mettere le avversarie fin da subito in difficoltà e minare le loro sicurezze».

Chi ti ha impressionato del Fenerbahce? «Sicuramente Vargas: la giovane età la porta ancora a commettere svarioni clamorosi, come il set point del terzo set. Le manca ancora la pazienza di gestire i colpi, ma il coraggio è un segno positivo, perché vuol dire che non ha paura della responsabilità. Nella battuta assomiglia ad un maschio con il lancio molto dentro al campo; è già un’ottima giocatrice e potenzialmente può arrivare ai livelli di Boskovic ed Egonu».

Tatticamente cosa c’è da aspettarsi domani? «Loro hanno un gioco prevedibile. La palleggiatrice Antonijevic è molto lineare: tra le centrali usa un pochino Erdem, altrimenti va o su Vargas o su Bricio, meno su Rabadzhieva».

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