Foto VC Dinamo Ak-Bars

Samanta Fabris: “Ho offerte dall’Italia, ma credo che resterò a Kazan”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti

Di Redazione

Samanta Fabris, opposta croata della Dinamo Ak-Bars Kazan, ha rilasciato una lunga e approfondita intervista alla testata russa BO Sport sulla sua vita in Russia e del suo futuro, commentando anche i rumors di mercato che la vorrebbero prossima a un ritorno in Italia. “Ho letto queste voci – ha commentato Fabris – ho ricevuto diverse offerte dall’Italia e da altri paesi, ma ho un contratto con la Dinamo e, per quanto ne so, giocherò qui anche il prossimo anno“.

Tra i tanti temi toccati da Fabris, anche le cattive prestazioni della sua squadra in Champions League: “Non voglio cercare alibi, abbiamo giocato molto male. Ma di certo non abbiamo la possibilità di giocare molte partite impegnative nell’arco della stagione. Senza voler sottovalutare le altre squadre della Superleague, la decima squadra russa non può essere paragonata alla decima italiana, e non a caso molti dicono che la Serie A è il miglior campionato al mondo. In Italia ogni partita richiede impegno al 100%, mentre in Russia le cose sono più facili, il che potrebbe aver influenzato le nostre prestazioni“.

L’eliminazione ha creato problemi all’opposta croata anche… in famiglia: “Mia madre ama lo sport e le piace seguire tutto, dal calcio alla pallavolo: ha anche giocato ai suoi tempi, ma ora spende le sue energie davanti alla tv. Quando giochiamo si arrabbia ancora più di me per una sconfitta o una brutta prestazione: a volte dopo le partite negative non mi chiama, per evitare di litigare. Dopo la Champions non mi ha nemmeno parlato, era sconvolta, anche mio padre mi ha avvertito che era meglio non sentirla! Ma il suo sostegno mi motiva a progredire e migliorare sempre“.

Fabris ha parlato inoltre delle difficoltà legate alla sua intolleranza al glutine: “L’ho scoperta tre anni fa, quando giocavo in Italia. Un giorno mi sono sentita molto male, e all’inizio non volevo crederci, perché queste allergie di solito sono presenti dalla nascita, o non ci sono per niente. Ma ho dovuto fare i conti con questa diagnosi e andare avanti. Erano diversi mesi che sentivo che stava accadendo qualcosa di strano al mio corpo, non mi sentivo bene: quando ho capito il problema, è stato possibile prendersene cura, e ora mi sento molto meglio. La squadra cucina per me pasta senza glutine e anche i ristoranti di Kazan hanno cominciato a prepararmela: ne sono molto grata“.

(fonte: BO Sport)

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI