Caro Rocco Cirò, tanti auguri dai tuoi ragazzi

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Lunedì sera, nella sala da pranzo del Centro Pavesi, si è svolta un incontro di pallavolisti di tutte le età, per festeggiare gli 80 anni del mitico Rocco Cirò, nome che ai più dirà poco, ma che tanti pallavolisti hanno apprezzato per via del suo ruolo: massaggiatore storico di tutte le squadre di alto livello di Milano, partendo dal GiViDi degli anni ’80, passando per la Mediolanum fino ad arrivare alle più recenti Asystel e Sparkling con anche 4 anni al seguito della nazionale di Montali.

Tanti sono stati i Campioni passati sotto le sue sapienti mani, intervenuti alla festa a sorpresa e giunti da ogni dove per stringersi in un caloroso abbraccio al nostro Rocco, dal palleggiatore della Kioene Padova Dragan Travica all’allenatore di Verona Nikola Grbic, da Hristo Zlatanov all’indimenticato Simone Rosalba, dall’olimpionico Henk Held all’argentino Milinkovic, giunto da Buenos Aires per riabbracciare il festeggiato e tanti ex compagni di battaglie sportive. Presente infatti anche la prestigiosa fascia di evergreen che hanno scritto la storia della pallavolo milanese come Andrea Zorzi, Stefano Duse e Andrea Faverio.

Ma, oltre alla bellezza di ritrovarsi dopo tanti anni tutti allo stesso tavolo a brindare al tempo che passa inesorabile, e a ricordare imprese sportive che sono ormai entrate negli almanacchi del volley, vorrei far riflettere ora proprio sulla figura del fisioterapista: un personaggio che oggi giorno viene sempre più sottovalutato dalle società ,con professionisti a volte presenti part time in palestra, ma che per mia esperienza (e a giudicare dalle 70 presenze alla cena al Pavesi anche per tanti altri)  è una figura chiave all’interno di un team professionistico.

Conobbi Rocco all’età di 18 anni, nella mia prima esperienza in serie A e subito mi colpì l’amore per il suo lavoro, sempre primo ad arrivare ed ultimo ad andare via, infaticabile lavoratore che partiva per le trasferte con mille borsoni (e io che ero il più giovane li dovevo caricare e scaricare tutti…!!!) dentro i quali trovavano posto mille oggetti. Perché lui si portava dietro qualsiasi cosa potesse servire a qualcuno dei suoi ragazzi.

La leggenda narra che con la Mediolanum, una sera ospite al casinò di Montecarlo, Lucchetta chiese al mitico Rocco una borsa del ghiaccio convinto di coglierlo in castagna, mentre lui tutto sorridente rispondeva togliendo da sotto il vestito una borsa del ghiaccio piena e pronta all’uso!!

Celebri erano anche le sue scommesse sulle paste: intere tavolate imbandite di ogni delizia dolce e salata  pronte all’assalto di una orda di 12 bestioni affamati. A memoria di atleta non siamo mai riusciti a finire tutti quei piatti, nonostante qualcuno (si vociferava) fosse a digiuno da pranzo per vincere la sfida di svuotare ogni prelibatezza!!

E come dimenticare le sue creazioni personali: vasetti di argilla solare, che spalmati sulla zona infiammata, risolvevano in pochi giorni tanti problemi cronici (ma che sofferenza e che bruciore). Ricordo ancora una trasferta a Trento con la schiena k.o. Riuscii a tenere la sua crema pochi minuti poi incominciai ad andare letteralmente a fuoco e mi fiondai in doccia, ma non bastò e passai mezzora a farmi soffiare sulla schiena dal mio compagno di stanza!! Ma  al mattino, come per miracolo, mi sentivo come rinato!

Ma perché tutti questi aneddoti, e bellissime storie di spogliatoio? Per descrivere un ruolo che per molti può sembrare marginale?  Perché il fisioterapista è uno dei membri più importanti dello staff, anzi forse è il più importante, in quanto spesso sente gli umori della squadra vivendo maggiormente lo spogliatoio rispetto ad allenatori e  dirigenti. E’ anche colui che nel silenzio del suo lavoro raccoglie le confidenze dei giocatori, il loro stato d’animo, il loro sentimento e deve essere bravo a gestirle, a fare un po’ da psicologo e un po’ da amico.

Insomma non è solo un mestierante che massaggia ma una figura importante nel gestire il delicato equilibrio di uno spogliatoio professionistico. Per questo il mio augurio è che ci siano sempre più figure speciali come Rocco, persone che oltre il profilo lavorativo contribuiscono enormemente alla buona gestione di uno spogliatoio!

Auguri caro Rocco, lunedì ti sei commosso a vedere tutti i tuoi ragazzi lì per te, ma siamo noi che saremo sempre in debito per tutto quello che hai saputo donarci!

Paolo Cozzi

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