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Rado Stoytchev avverte tutti: “Verona è ancora al 45% del suo potenziale”

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Di Redazione

Un mattone alla volta, quando l’opera sarà finita lascerà tutti a bocca aperta. È questo il messaggio che sta lanciando alla Superlega il progetto Verona. Una squadra che è ancora un cantiere dove campeggia la scritta “work in progress”, ma che dopo solo una stagione e mezza dimostra che presto diventerà uno dei palazzi più belli della città. Insomma, al di là delle metafore, basta guardare la classifica attuale: terzo posto, che forse diventerà quarto dopo il recupero tra Civitanova e Siena, ma poco importa, è già tantissima roba e permetterà agli scaligeri di giocare addirittura in casa i quarti di Coppa Italia.

Guardando più avanti, poi, chissà. Solo il tempo potrà dirci a quali altri obiettivi (titoli?) potrà puntare questa squadra. Una squadra, come detto, figlia di un progetto serio, che richiederà del tempo per essere portato a compimento, ma che mostra già i primi frutti grazie alle scommesse tutte vinte da allenatore, dirigenza e società. Tre su tutte: Mozic, Keita (da banda e non da opposto) e Sapozhkov.

“Il nostro potenziale? In questo momento non siamo più del 45%” afferma Rado Stoytchev nell’intervista rilasciata al collega Marzio Perbellini per L’Arena. “La squadra l’abbiamo progettata da tempo. Le scelte sono state giuste e ora posso già dire che abbiamo la squadra più promettente d’Italia. Per il futuro potrebbe diventare un gruppo che vince”. E poi aggiunge: “Pregi e difetti della squadra? I pregi sono che i giocatori sono giovani e quasi tutti di gran talento. Il limite è la completa mancanza di esperienza. Per questo servirà tempo e pazienza”.

Statistiche alla mano, però, per quanto giovane e inesperta Verona come efficenza in attacco è seconda solo a Perugia, per altro per un nulla: 55% contro il 54,8%. “Io non ho mai avuto una squadra con un’efficenza in attacco così – ammette Stoytchev – Dobbiamo solo migliorare nel resto”. E il resto è soprattutto la ricezione, ma anche per questo una spiegazione c’è. Anzi più di una: “Keita ha cambiato ruolo, era opposto, e quindi è partito da zero. Ovvio che lo prendano sempre di mira. Per Gaggini è il primo anno da libero titolare. E Mozic ha giocato solo un anno. Ma diventeranno tutti molto bravi”. Quando accadrà allora sì che saranno davvero dolori per tutti.

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