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Presentata la ricerca di Change the Game sugli abusi nel mondo dello sport

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Di Redazione

Una ricerca unica nel suo genere, per indagare il fenomeno degli abusi nello sport con numeri e metodologie inedite in Italia. È stata presentata oggi alla Casa dei Diritti del Comune di Milano “Athlete Culture & Climate Survey“, ricerca commissionata a Nielsen da Change The Game, l’associazione di Daniela Simonetti, in prima linea nella lotta contro violenza e maltrattamenti in ambito sportivo, con il supporto del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il sostegno del Consorzio Vero Volley, della Fondazione Candido Cannavò e di Terre des Hommes.

L’iniziativa mira a fornire una dimensione realistica del fenomeno degli abusi nel nostro paese attraverso una ricerca quantitativa su un campione di 1400 atleti tra i 18 e i 34 anni, equamente ripartiti tra uomini e donne e per fascia di età, che abbiano praticato sport prima della maggiore età; si tratta, come hanno spiegato Marco Nazzari, Managing Director International Sports, e Lorenzo Facchinotti, Head of Research di Nielsen Italia, di uno dei campioni più alti mai utilizzati nello sport. La parte qualitativa dell’indagine prevede invece 20 interviste semi-strutturate a persone che hanno subito abusi durante la loro esperienza sportiva.

Durante la mattinata è intervenuta Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che ha ribadito il suo impegno al fianco di Change the Game e contro le violenze: “Gli abusi nello sport disattendono quello che lo sport veramente dovrebbe fare, migliorare la qualità di vita dei bambini e tenerli lontani dai comportamenti a rischio attraverso la consapevolezza, l’autostima e la capacità di gestire le emozioni. Gli abusi psicologici ed emotivi agiscono proprio su queste aree e sono altrettanto gravi di quelli fisici“.

Lo sport di vertice e i giocatori delle squadre di vertice – ha continuato Marzari – devono capire bene per cosa giocano, capire i valori della loro società sportiva e farsene portatori. Questo aiuta tantissimo ed è il loro dovere: abbiamo la straordinaria opportunità di emozionare il pubblico e dobbiamo utilizzarla per far capire bene quello che vogliamo trasmettere. La determinazione non ci deve mai abbandonare, siamo una bella squadra e quando le squadre si allenano i risultati arrivano“.

Stefania Pizzolla, coordinatrice del Dipartimento per lo Sport, ha ricordato che “il tema riguarda tutta l’infanzia, perché nella maggior parte dei casi gli abusi avvengono nel contesto familiare e amicale. Lo sport naturalmente non ne è esente. Ci mancavano i dati per comporre un quadro completo della situazione: ci servono informazioni quantitative ma anche qualitative, per questo abbiamo creduto nella proposta. Non vogliamo uno strumento per dimostrare qualcosa, visto che sappiamo già che il fenomeno esiste, ma per poter costruire insieme al mondo dello sport strumenti e policy per combatterlo“.

In apertura d’incontro è stato trasmesso in anteprima il primo spot contro gli abusi nello sport, realizzato con il contributo del Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del progetto “Giochiamo d’anticipo”. Allo spot, con la regia di Claudio Casazza il supporto e la collaborazione di Insolito Cinema e le musiche di Giovanni Faggionato, hanno partecipato circa cento atleti di varie discipline sportive, tra cui anche la pallavolo, rappresentata dalle squadre giovanili del Consorzio Vero Volley. Il messaggio è volto ad esaltare il lato spontaneo e gioioso dello sport, i suoi valori ispiratori come l’amicizia, lo spirito di squadra, il rispetto, che costituiscono il vero antidoto a ogni forma di violenza e abuso.

Allo spot ha partecipato tra gli altri Fabrizia Marrone, atleta della nazionale italiana di softball, presente anche alla conferenza di oggi insieme all’ex campione del mondo di canottaggio Edoardo Verzotti. Sono inoltre intervenuti i membri del Comitato Scientifico che presiede alla ricerca: Paolo Emilio Adami, Rocco Briganti, Stefano Ferracuti, Paolo Ferrara, Fabio Iudica e Sara Landi, oltre alle stesse Marzari e Pizzolla. Sono invece intervenuti con un messaggio Paola Pendino, anche lei membro del Comitato, e Franco Arturi, della Fondazione Candido Cannavò per lo Sport.

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