Porto Robur Costa: vittoria nelle finali regionali Under 16

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La Bunge Cmc Romagna In Volley continua a fare la voce grossa a livello regionale, aggiudicandosi il terzo titolo nel giro di una settimana. Dopo le vittorie negli Under 13 3×3 e negli Under 14, il consorzio che unisce il Porto Robur Costa e il Volley Club Cesena si piazza al primo posto anche nella categoria Under 16, calando di fatto un bellissimo tris d’assi. La squadra di Marasca e Fiori ha concluso alla grande nella Final Four il suo percorso di soli successi in Emilia Romagna, che l’ha vista vincere tutte e sedici le gare disputate, nelle quali ha perso un solo set.

Nella finalissima la Bunge Cmc Romagna In Volley ha sconfitto i modenesi dell’Anderlini, riuscendo a spuntarla in tre frazioni al termine di una sfida dove ha sofferto solo nel primo periodo, vinto ai vantaggi, mentre nei successivi due set non c’è stata storia (28-26, 25-19 e 25-15 i parziali). Nella mattinata la formazione di Marasca e Fiori aveva sconfitto in quattro frazioni l’Univolley Carpi, chiudendo a suo favore un match lottato in particolare nei primi due periodi, entrambi a vantaggio dei romagnoli (25-22, 26-24, 19-25 e 25-17 i parziali).

“E’ una grande vittoria – racconta il tecnico Giuliano Marasca arrivata in una finale sudatissima in particolare nel primo periodo, dove siamo stati bravi ad annullare due set point all’Anderlini. Poi ci siamo sciolti, esprimendo sempre meglio il nostro gioco, controllando molto bene la partita. Anche in semifinale abbiamo sofferto contro Carpi, a dimostrazione che i valori in campo tra le squadre partecipanti non erano così distanti, ma noi abbiamo fatto vedere che avevamo quel qualcosa in più. Questo è il frutto di una grande prova di gruppo, dove ognuno dei ragazzi, da chi giocava titolare a chi stava in panchina, ha dato il suo contributo”.

Grazie a questo titolo regionale la Bunge Cmc Romagna In Volley sarà l’unica rappresentante dell’Emilia Romagna alle finali nazionali in programma dal 30 maggio al 5 giugno a Latina, nel Lazio. “E’ un successo – spiega il Direttore generale del Porto Robur Costa, Marco Bonittache arriva al termine di una prestazione di grande carattere quando c’è stato da soffrire, in particolare nel primo set, ma anche di grande tecnica, con i ragazzi bravissimi sia in ricezione, sia in attacco. Questa è la terza vittoria nei campionati regionali e speriamo sia di buon auspicio anche per le prossime finali, dove saranno impegnati l’Under 13 6×6 e l’Under 18”.

Oltre al successo di squadra, ci sono stati i premi individuali a far eccellere la formazione guidata da Marasca e Fiori: il riconoscimento come miglior giocatore della Final Four è stato assegnato a Lorenzo Maretti, quello di miglior palleggiatore ad Andrea Santomieri e quello di miglior libero a Giacomo Pagnani. “Se siamo riusciti a raggiungere questi risultati – aggiunge il presidente del Romagna In Volley, Maurizio Morganti è in primo luogo merito della bravura dei nostri allenatori. I nostri ragazzi stanno diventando bravi soprattutto per il lavoro del nostro staff tecnico, dal coordinatore Pietro Mazzi fino ai singoli coach. Qualche tempo fa io e Luca Casadio abbiamo avuto l’intuizione di fare le cose assieme per il bene delle nostre società e dei nostri tesserati e non posso che essere contento che la scelta si stia dimostrando così vincente”.

Questo l’organico della Bunge Cmc Romagna In Volley: palleggiatori Andrea Filipperi e Andrea Santomieri; schiacciatori Matteo Baroni, Mattia Lolli, Alessandro Mancini e Lorenzo Maretti; centrali Matteo Bellomo, Matteo Montanari e Marco Raggi; opposti Ivan Hihlavyy e Michele Gardini; libero Giacomo Pagnani. Allenatore: Giuliano Marasca. Secondo allenatore: Stefano Fiori. Accompagnatore: Cristina Gallinucci.

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Grottazzolina, Di Pinto elogia Marco Falaschi: “Ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi”

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La distribuzione del gioco della rinnovata Yuasa Battery passerà dalle mani di Marco Falaschi, nuovo regista scelto da Grottazzolina per la stagione 2025-26 di Superlega. Molto sappiamo della sua lunghissima carriera in Serie A ma anche all’estero, passando per l’azzurro della nazionale. E nel corso di questa corposa esperienza c’è un allenatore con il quale proprio Falaschi non solo è cresciuto, ma si è consolidato anche come leader, vincendo campionati e prendendosi spesso i galloni di capitano. Parliamo di un’icona del volley nostrano come Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, tecnico che vanta un’esperienza pluridecennale in Serie A, che ha forgiato talenti e che rappresenta un riferimento assoluto del volley italiano.

Dialogare di volley con lui è un’esperienza fuori dagli schemi, con aneddoti, esperienze e il ricordo di annate strepitose, di gare indimenticabili e di tanto tanto lavoro tecnico. È proprio a lui a raccontare, ai microfoni della società di Grottazzolina, Marco Falaschi nel dettaglio: “Marco è un giocatore generoso” racconta Di Pinto “dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”

Grande stima tecnica da sempre ma anche grande conoscenza delle qualità umane e caratteriali di Marco Falaschi, che ha avuto a Castellana Grotte e Taranto in momenti differenti. “Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po' tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì, ma il nostro rapporto è rimasto costante.

L’infortunio lo ha un po' fermato, quelli sono dei brutti clienti da superare. Se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte con un finale di stagione in crescendo. Poi abbiamo fatto un grandissimo lavoro a Taranto. Lui ha rinunciato ai grandi giri per partecipare attivamente a questo progetto Taranto. Al primo anno di A1 da capitano, ha fatto due grandissime annate. Teniamo presente che a livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Poi il secondo anno due infortuni molto gravi avuti ci portarono a scendere da quel punto di vista ma la squadra reagì molto bene”

Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”

Per chiudere anche una coincidenza tra la sua Taranto e la Yuasa, che quest’anno si è salvata da neopromossa. Non accadeva in Superlega da tanti anni, l’ultima fu proprio la sua Taranto. “Tra Grotta e Taranto ci sono state diverse analogie partendo dalla salvezza ottenuta da neopromosse ma non solo. Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria.

Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)