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Piacenza spalle al muro, Botti: “Vogliamo allungare la serie, ma deve entrare la battuta”

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Gara 3 della Semifinale dei Play Off Scudetto edizione numero 41: mercoledì con inizio alle 20.30 (diretta su volleyballworld.tv) Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza torna in campo al BLM Group Arena di Trento per il terzo atto della Semifinale Scudetto. Dall’altra parte della rete l’Itas Trentino che nella serie al meglio delle cinque partite è avanti per 2-0 grazie alla vittoria ottenuta a Trento una settimana fa e al PalabancaSport domenica scorsa.

Gara da ultima spiaggia per la formazione biancorossa nel cammino di questa Semifinale dei Play Off Scudetto. Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza è obbligata a vincere per portare la serie a Gara 4 e non chiudere dopo tre partite la sua corsa verso il tricolore. Un nuovo passo falso vorrebbe dire partecipare ai Play Off Finale 3° Posto in programma dal prossimo 29 aprile e che vedrà affrontarsi le due perdenti la serie delle Semifinali: la serie al meglio delle cinque partite assegnerà alla vincente un posto nella Cev Champions League della prossima stagione mentre la perdente giocherò la Cev Volleyball Cup.

Nelle due precedenti sfide con Trento i biancorossi hanno pagato dazio per una battuta troppo fallosa e poco efficace e per non aver sfruttato al meglio alcune occasioni che nel corso delle due gare sono comunque capitate.

Si riparte da zero, Gara 3 sarà una nuova partita, sarà l’incontro numero 17 tra le due squadre tra Regular Season, Coppa Italia e Play Off Scudetto: Trento ha vinto 12 delle 16 precedenti sfide, i due Club si incrociano per la terza volta nei Play Off Scudetto. Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza è al suo terzo Play Off Scudetto, Trento al suo ventesimo.

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Massimo Botti (allenatore Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza): “La battuta in questo momento non ci sta entrando e per una squadra che ha sempre avuto molto da questo fondamentale e adesso non trovarlo rende tutto più difficile ma comunque a prescindere da tutto dobbiamo essere più pratici e cercare di fare tesoro dei troppi errori che non portano a niente. Abbiamo una possibilità per allungare la serie di queste Semifinali e dobbiamo sfruttarla, sarà importante partire bene e non fare scappare subito i nostri avversari come è stato in Gara 2. Trento è una formazione pratica e con un ritmo migliore rispetto al nostro, che siamo reduci da una maratona, dobbiamo ritrovare quell’abbrivio che ci è servito per recuperare una serie complicata, anche se non sempre è possibile e soprattutto Trento offre poche lacune, è difficile da attaccare”.

(fonte: Comunicato stampa Gas Sales Bluenergy Piacenza)

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Grottazzolina, Di Pinto elogia Marco Falaschi: “Ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi”

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La distribuzione del gioco della rinnovata Yuasa Battery passerà dalle mani di Marco Falaschi, nuovo regista scelto da Grottazzolina per la stagione 2025-26 di Superlega. Molto sappiamo della sua lunghissima carriera in Serie A ma anche all’estero, passando per l’azzurro della nazionale. E nel corso di questa corposa esperienza c’è un allenatore con il quale proprio Falaschi non solo è cresciuto, ma si è consolidato anche come leader, vincendo campionati e prendendosi spesso i galloni di capitano. Parliamo di un’icona del volley nostrano come Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, tecnico che vanta un’esperienza pluridecennale in Serie A, che ha forgiato talenti e che rappresenta un riferimento assoluto del volley italiano.

Dialogare di volley con lui è un’esperienza fuori dagli schemi, con aneddoti, esperienze e il ricordo di annate strepitose, di gare indimenticabili e di tanto tanto lavoro tecnico. È proprio a lui a raccontare, ai microfoni della società di Grottazzolina, Marco Falaschi nel dettaglio: “Marco è un giocatore generoso” racconta Di Pinto “dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”

Grande stima tecnica da sempre ma anche grande conoscenza delle qualità umane e caratteriali di Marco Falaschi, che ha avuto a Castellana Grotte e Taranto in momenti differenti. “Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po' tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì, ma il nostro rapporto è rimasto costante.

L’infortunio lo ha un po' fermato, quelli sono dei brutti clienti da superare. Se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte con un finale di stagione in crescendo. Poi abbiamo fatto un grandissimo lavoro a Taranto. Lui ha rinunciato ai grandi giri per partecipare attivamente a questo progetto Taranto. Al primo anno di A1 da capitano, ha fatto due grandissime annate. Teniamo presente che a livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Poi il secondo anno due infortuni molto gravi avuti ci portarono a scendere da quel punto di vista ma la squadra reagì molto bene”

Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”

Per chiudere anche una coincidenza tra la sua Taranto e la Yuasa, che quest’anno si è salvata da neopromossa. Non accadeva in Superlega da tanti anni, l’ultima fu proprio la sua Taranto. “Tra Grotta e Taranto ci sono state diverse analogie partendo dalla salvezza ottenuta da neopromosse ma non solo. Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria.

Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)