Perugia e Trento: sfida tra individualità di altissimo livello

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Di Redazione

Due i giorni che separano la Sir safety Conad Perugia dall’avvio della semifinale scudetto con Trento e con gara 1 in programma giovedì sera alle ore 20:30 al PalaEvangelisti.

Ottimi i riscontri nel primo giorno e mezzo di prevendita riservata agli abbonati bianconeri. Il mini abbonamento ideato dalla società per gara 1 e gara 3 (nonché per l’eventuale gara 5) e per l’andata dei Playoff 6 di Champions League sta riscuotendo l’apprezzamento del pubblico perugino che si è riversato nei punti vendita per acquistare il prezioso tagliando e per assicurarsi il proprio posto al PalaEvangelisti nei match più importanti della stagione. Da domani via alla vendita libera degli abbonamenti, giovedì possibilità di acquistare anche il singolo tagliando per gara 1.

Intanto la squadra prosegue il proprio lavoro di preparazione a Pian di Massiano compreso Aaron Russell assente in gara 3 dei quarti di finale per un piccolo problema fisico. Oggi doppia seduta tra sala pesi e campo di gioco con particolare riferimento, restando agli aspetti puramente tecnico-tattici, alle caratteristiche ed alle peculiarità della Diatec Trentino.

Una Diatec Trentino già incontrata quattro volte in stagione (andata e ritorno in Superlega, semifinali di Supercoppa Italiana e Coppa Italia), un’avversaria in chiara crescita come certificato dall’ottimo finale di regular season, dalla vittoria nei quarti di finale contro una coriacea Verona e dal successo nei Playoff 12 di Champions contro i francesi dello Chaumont.

Una formazione che ha soprattutto ritrovato stabilità nella formazione tipo con la diagonale azzurra Giannelli-Vettori e che ha la possibilità, figlia di un roster profondo, di alternare con efficacia Lanza, Kovacevic ed Hoag in posto quattro, Eder Carbonera, Zingel e Kozamernik al centro. Molto abile in questo coach Lorenzetti con Trento che varia assetti ed uomini senza risentirne dal punto di vista tecnico e della qualità.

Con Perugia sarà in primo luogo lotta serrata dai nove metri. La qualità dei battitori bianconeri è nota (Perugia è la prima squadra della Superlega per ace a set, oltre due), ma anche la Diatec dispone di atleti di rango nel fondamentale come Eder Carbonera (34 ace in regular season, secondo assoluto tra i centrali), lo stesso Vettori, Lanza e Giannelli.

I Block Devils in gara 3 dei quarti con Ravenna hanno ripreso a macinare punti partendo proprio dal servizio, grazie all’ottimo lavoro a muro ed alle grandi difese di Colaci (ex della sfida al pari di Della Lunga) poi concretizzate dal contrattacco. E minare le certezze trentine in cambiopalla potrebbe spostare l’ago della bilancia verso Perugia.

Poi naturalmente ci saranno i confronti diretti. Da quello in regia tra De Cecco e Giannelli, certamente due tra i primissimi interpreti del ruolo a livello mondiale, passando per il duello tra i due classe ’91 Atanasijevic e Vettori e finendo per il faccia a faccia in posto quattro tra due colonne della nazionale italiana come Zaytsev e Lanza. È chiaro che molte delle fortune del match e della serie passeranno da qui.

Infine, ma non per ultimo, c’è il fattore campo. Lo scorso anno la serie di semifinale Trento-Perugia si risolse a gara 5 con i due cambi inviolati dalle squadre in trasferta. Quest’anno il vantaggio ce l’ha Perugia che potrà beneficiare, già a partire da dopodomani, del calore del proprio pubblico e “dell’effetto PalaEvangelisti”. E potrebbe essere davvero un aspetto da non sottovalutare…

(Fonte: comunicato stampa)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.