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Per Michieletto e Ngapeth si chiude un anno d’oro: “Ma abbiamo ancora fame”

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Di Redazione

Nello speciale “V come Volley” de La Gazzetta dello Sport troviamo oggi due belle interviste a due grandi protagonisti di questo 2021. Una, a firma Gian Luca Pasini, ad Alessandro Michieletto che a 19 anni ha vissuto la sua prima stagione da protagonista vero con Trento, con cui ha alzato una Supercoppa, e un’estate azzurra indimenticabile e forse irripetibile: olimpiade, oro all’Europeo e oro al Mondiale Under 19. L’altra, a firma Davide Romani, ad Earvin Ngapeth che ha riscattato tre anni avari di successi in Russia con un oro a Tokyo con la sua Francia, seguito da un grande ritorno a Modena, dove ora sogna di alzare nuovi trofei. Ecco alcuni passaggi delle loro interviste.

Alessandro Michieletto: “Vorrei fare un copia e incolla dei risultati di quest’anno e spostarli al 2022. Migliorare non sarà facile. Quando vinci non puoi migliorare, al massimo puoi pareggiare. E so già che sarà una stagione lunghissima e bellissima da vivere. C’è il Mondiale, che non ho mai fatto a livello seniores, e poi un sacco di partite di altissimo livello con Trento. Ho già l’adrenalina a mille, non vedo l’ora!”

Montarmi la testa a vent’anni? Mai. In campo il mio obiettivo è quello di essere sempre al top, non mi accontento di meno, sono uno che vuole vincere sempre anche se si tratta di una sfida ai videogiochi (sua grande passione, n.d.r.). Ma vorrò sempre restare come sono, con i piedi ben appoggiati per terra. Questo me lo hanno insegnato bene i miei genitori, e grazie a loro ho imparato anche come comportarmi, come stare in squadra. Altri obiettivi per il 2022? Riuscire finalmente a prendere la patente! Ci siamo molto vicini, devo solo trovare il tempo di fare un po’ di pratica”.

Earvin Ngapeth: “La vittoria alle olimpiadi? È stato un oro fantastico, ha rappresentato un momento importante per il movimento francese, anche se in generale tutto lo sport francese ha vissuto un’Olimpiade da sogno. E ora sono ritornato a Modena per riassaporare il gusto della vittoria dopo tre anni difficili in Russia dove non sono riuscito a raggiungere i traguardi sperati. Le Final-Four di Coppa Italia sono il primo appuntamento sulla nostra strada. Nel 2015 iniziò così un bel ciclo di vittorie, ma per ora pensiamo a qualificarci, poi si vedrà”.

Dobbiamo costruirci il nostro percorso dopo l’inizio difficile che abbiamo avuto e che abbiamo superato grazie alla grande amicizia che ci lega e che ci ha aiutato a dirci le cose in faccia. Il giocatore che mi ha impressionato di più in Superlega? Michieletto, sa fare bene tutto: ricezione, muro, difese, colpi particolari. Il futuro è tutto suo”.

(fonte: Gazzetta dello Sport)

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