Che peccato Imoco… Conegliano a un nulla dalla finale di Champions League

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Di Redazione

L’Imoco Conegliano perde di un nulla e solo al quinto set, dopo una splendida rimonta, la semifinale della Final Four di Champions League contro il Vakifbank Istanbul allenato da Giovanni Guidetti. Finisce 2-3 (21-25, 21-25, , 25-17, 25-15, 14-16). 

Un vero peccato perché le venete erano riuscite a rimettere in discussione un risultato che sembrava ormai segnato con una rimonta straordinaria e perché solo un beffardo videocheck chiamato dalla panchina turca ha tolto all’Imoco una vittoria che sarebbe stata strameritata.

L’impegno sulla carta era proibitivo: si trattava di vendicare la sconfitta in finale dello scorso anno contro una squadra sulla carta più forte ed esperta.

Il Vakifbank arrivava da una stagione travolgente in Turchia con la conquista del titolo nazionale, proprio come l’Imoco… ma ha avuto quasi tre settimane per riposarsi e preparare questa Final Four e non solo cinque giorni. Inutile poi sottolineare le assenze che per l’Imoco sono un dato di fatto da tempo: Megan Easy ha finito la stagione quando il campionato era appena cominciato… rottura al tendine d’Achille a ottobre. Al momento non si sa nemmeno se la si vedrà ancora a Conegliano. Robin De Kruijf è stata al fianco delle compagne nelle finali scudetto come lo è a Istanbul. È in distinta, inserita come libero, ma non può giocare: sta cominciando adesso a lavorare di nuovo in palestra. Di Raphaela Folie e della sua sciagurata sfortuna abbiamo già scritto: ginocchio sinistro in tilt nella gara #3 del titolo. Ma nonostante queste assenze Conegliano ha fatto miracoli. Santarelli prova a chiederne un altro confermando lo starting six che ha piegato Novara.

Nel primo set il Vakifbank un po’ più precisa ma incapace di staccare la pantere d’Italia che riescono a restare attaccate al punteggio fino al secondo time-out tecnico. La squadra allenata da Guidetti qui si prende due break: sul primo Conegliano reagisce, sul secondo la squadra veneta pasticcia subendo due ace evitabili e un punto assurdo su una free-ball che era stata restituita e che piomba sul campo. Il 21-25 finale è più pesante di quanto non dica la differenza della prima frazione ma le turche al momento decisivo non hanno sbagliato nulla mentre Conegliano ha sbagliato quasi tutto.

Il secondo set ha una dinamica molto più difficile per Conegliano: il Vakifbank trova quasi immediatamente un buon break, poi allunga, poi allunga ancora: al secondo time out tecnico le turche hanno quattro punti di vantaggio che diventano immediatamente sei. Solo sul 18-12 l’Imoco ha una reazione e riesce a mettere qualche pallone importante nella metà campo avversaria ma ormai l’inerzia della frazione è consolidata. Le pantere si avvicinano ma non riescono a trovare raggiungere la preda (21-25).

Il terzo e il quarto set sono un vero capolavoro per l’Imoco: un capolavoro di caparbietà e ostinazione: complice il Vakifbank che riduce a livelli umani i suoi standard soprattutto in ricezione, Conegliano comincia a giocare a pallavolo sul serio. Wolosz è ai livelli di gara #3 e gara #4 della finale scudetto, Hill e Fabris attaccano tutti i palloni, il muro ricomincia a indebolire gli attacchi turchi. Stavolta Conegliano non sbaglia più, si prende i break più importanti e li difende in modo rabbioso: il terzo set vede le venete chiudere alla grande e in modo agevole (25-17).

La quarta frazione non solo conferma ma amplifica la superiorità di Conegliano che porta i suoi vantaggi a termini quasi inattaccabili: vedere giocare con questa aggressività la squadra italiana è quasi emozionante. Le pantere si attaccano a tutti i palloni e non ne mollano uno. La Fabris è una furia, la Wolosz va a piazzare due dei cinque muri che umiliano e ridimensionano il Vakifbank, la corazzata ora ridotta al ruolo di cacciatorpediniere.

Il quinto set è una vera beffa: a dispetto di una ricezione migliore, di attacchi più precisi e di una evidente superiorità a muro, l’Imoco Conegliano perde per un nulla… pochi dettagli, parecchia sfortuna. Servizio sicuramente più efficace quello del Vakifbank che negli scambi finali ha avuto il merito di mettere sotto pressione Conegliano con due match ball di fila: Conegliano annulla sia il primo che il secondo, ma un videocheck chiamato dalla panchina dei turchi su un attacco chiamato fuori della Kirdar (che domani giocherà la sua ultima partita da professionista dopo diciannove anni nel Vakifbank!) annulla il secondo rally e consegna il passaggio in finale al Vakifbank.

Perdere così fa male, molto male: le ragazze passano in rassegna sotto la rete con le lacrime agli occhi. Sono riuscite in qualsiasi impresa quest’anno quando sembrava impossibile. Evidentemente il destino dice loro che c’è un margine di miglioramento: e sicuramente c’è, a cominciare da sorte e infortuni. Sarà per l’anno prossimo.

L’Imoco giocherà a questo punto per la medaglia di bronzo contro il Galatasaray (domenica pomeriggio ore 15.00) mentre il Vakifbank difenderà il suo titolo europeo contro la vera sorpresa di questa edizione della Champions League, l’Alba Blaj, la formazione rumena che per la prima volta nella storia porta la Romania alla fase finale del più prestigioso trofeo europeo (finalissima domenica pomeriggio ore 18.00)

 

Imoco Volley Conegliano-Vakifbank Istanbul 2-3 (21-25, 21-25, 25-17, 25-15, 14-16)

Imoco Volley Conegliano: Bricio 15, Cella 2, Melandri 10, De Gennaro (L), Danesi 9, Fabris 28, Wolosz 4, Hill 18. Non entrate: Fiori, Lee, Nicoletti, Bechis. Allenatore Daniele Santarelli.

Vakifbank Istanbul: Örge (L), Kirdar 9, Özbay 3, Zhu Ting 24, Akman 3, Robinson 2, Gurkaynak 1, Slöetjes 14, Aydemir 1, Karakurt, Rasic 13, Senoglu, Güneş 3. Non entrata: Aykaç (L). Allenatore Giovanni Guidetti.

Arbitri: Mario Bernaola (Spagna), Zsolt Mezöff (Ungheria).

Spettatori: 4000

Timing: 27’, 30’, 31’, 24’ 22’. Totale 2.14’

Ace: 3-7

Muro: 12-10

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