“Palla al centro” di Paolo Cozzi – 2 maggio 2017

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Di Paolo Cozzi*

SuperLega, Trento pronta all’impresa.
Dopo il super week-end di volley internazionale con la finale di Champions League a Roma, purtroppo finita ancora una volta nelle mani dello Zenit Kazan, eccoci pronti a rituffarci nel campionato più bello del mondo, per vivere le emozioni di una grandissima finale scudetto. L’adrenalina è tanta, la concentrazione è massima, i palazzetti pieni di colori renderanno l’atmosfera magica: gara 2 è alle porte! Trento ha sicuramente avuto modo di ricompattarsi dopo il brutto scivolone di Civitanova, una partita che da subito si è incanalata in un’unica direzione. La settimana di allenamento e il favore del palazzetto amico permetteranno ai ragazzi di Lorenzetti di tentare l’impresa. In gara 1 uno degli aspetti negativi per Trento è stato sicuramente il muro, tre in totale, e una lunga serie di mani-out regalati agli avversari. Per questo match mi aspetto molto di più da tutta la squadra, soprattutto dai laterali che, sono sicuro, saranno stati istruiti a dovere da Lorenzetti in settimana. Mi aspetto anche che chiudano maggiormente la parallela, per evitare di essere “sfruttati” dalla squadra di Blengini. Un considerevole miglioramento deve arrivare anche nel fondamentale di attacco, valorizzando con precisione tutte le bocche da fuoco a disposizione di Giannelli. Per questo dovrà aumentare la percentuale in ricezione.  Civitanova arriva all’appuntamento stanca dalla Final Four di Champions League. La semifinale con Perugia ha sicuramente lasciato molte scorie nel fisico e nella mente, ma i ragazzi di Blengini sono tosti e hanno onorato la finalina per il bronzo. E’ difficile tornare in campo pochi giorni dopo una cocente delusione, e io lo so bene, avendo perso una finale di Champions League con Piacenza contro… Kazan! Vedremo se prevarrà la voglia dei trentini di aggiustare la serie o la rabbia agonistica che si porta dietro Civitanova.

Radio Mercato, qualche interessante frequenza.
Il volleymercato inizia a dare segni di decollo imminente. La sensazione è che qualcosa potrebbe anche cambiare nelle due squadre finaliste, soprattutto a Trento. Per il momento, però, lasciamoli in pace che hanno già abbastanza pressione questi i ragazzi. Vista la grande stagione di Ravenna sono sicuro che molti dei suoi gioielli saranno chiacchierati e sotto la lente di ingrandimento delle “big”. Reduce da una buona stagione vedrei bene Ricci in una delle top 5 con Lyineel pronto a seguirlo.Guardando agli allenatori: radiomercato conferma Medei sicuro alla Lube (nonostante le ovvie smentite del caso, visto il momento del campionato). Per lui diventerà chiave anche la figura del secondo allenatore, dato che sarà impegnato con la Nazionale italiana fino all’ultimo momento prima del via della stagione. Per l’altra “big” delusa, Modena, sarebbe bello concedessero fiducia a Tubertini, tecnico giovane e preparato, ma temo che dopo questa stagione deludente non possano permettersi di rischiare nuovi passi falsi. Ecco tornare in auge Stojcev, eterno rivale ma grande vincente! Si vocifera che possa non essere amato da qualche giocatore in organico e da qualcuno in arrivo (Bruno?)… io penso che un giocatore davvero affamato di vittorie non debba preoccuparsi se il sergente sia di ferro o meno. Il bulgaro sa bene come si fa a vincere.

Il ruolo e il contributo degli ex giocatori nel volley, quale può essere?
Come è capitato a me un paio di anni fa, tanti ragazzi della mia generazione stanno appendendo le scarpe al chiodo: da Zlatanov a Papi, passando per Cisolla e Cernic, ormai in dirittura d’arrivo delle loro carriere. Tutti abbiamo fatto parte di una Nazionale vincente, capace di festeggiare due Europei e un argento Olimpico. Ecco, la mia speranza è che le conoscenze che abbiamo maturato in questi due decenni ad alto livello non vengano lasciate a disperdersi, ma che qualche società capisca che l’esperienza che è stata accumulata può rappresentare una vasta risorsa da esplorare e sviluppare per  migliorarsi. Sarebbe un peccato dissipare queste conoscenze, farle finire nel “dimenticatoio” senza sfruttarle al meglio. Parlo di valori e doti come leadership, motivazione, capacità di comunicazione, gestione di un gruppo e della tensione nei momenti chiave. Sono tutti aspetti che per gli ex atleti di alto livello sono stati il pane quotidiano e si trovano alla base di ogni gruppo vincente, e sarebbe bello metterli a frutto.

Le Nazionali giovanili: che esperienze sono per un giocatore?
In questi giorni si è disputato l’Europeo Under 19 maschile a Puchov, in Slovacchia. Vorrei spendere qualche riga per questi ragazzi che, come me nel lontano 1996, hanno appena iniziato la loro storia d’amore con la Nazionale italiana augurando a tutti quanti che possa essere il più lunga possibile e ricca di successi importanti. E’ dura passare intere estati in palestra, è dura vedere gli amici uscire mentre si ha, magari, una partita con una trasferta lontano, è dura mentalmente restare sempre sul pezzo, carichi “a molla” senza poter mai ricaricare le batterie. Ma l’orgoglio di indossare la maglia della Nazionale, di rappresentare migliaia di ragazzini che non hanno i mezzi o la costanza per riuscire ad arrivare allo stesso livello e sentire suonare l’inno Italiano prima di ogni incontro… ecco, queste sono tra le motivazioni che vi spingeranno ogni giorno ad andare oltre il vostro 100% nel tentativo di raggiungere il vostro sogno. Per me siete già tutti vincenti, ricordate sempre che siete un modello per una generazione, e che i risultati arriveranno nel momento in cui fatica, dedizione, sudore e impegno faranno parte del vostro vocabolario quotidiano. Il vostro secondo posto, giunto solo al tie-break, non deve essere visto come una sconfitta. Sul momento fa male, molto, ma la rabbia, il bruciore che sentite allo stomaco saranno una molla che vi spingerà a migliorarvi giorno dopo giorno, nel tentativo di non provare mai più quelle sensazioni. Tornate carichi in palestra e fieri di voi stessi, ma con i piedi per terra… mi raccomando!

*Paolo Cozzi, a 35 anni, ha da poco chiuso la sua carriera di atleta nella quale ha vestito la maglia della Nazionale italiana ben 107 volte e quella dei club più importanti in serie A1 come Milano, Modena, Cuneo, Piacenza, Vibo Valentia, Taranto, Castellana Grotte, San Giustino e Monza.

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