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Osmany Juantorena: “La nazionale? Un treno che è passato, con qualche rimpianto”

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Di Redazione

Un grande passato dietro alle spalle, ma anche un futuro che sarà ancora nel mondo della pallavolo. Osmany Juantorena ha rilasciato una lunga intervista a Mattia Chiusano per Il Venerdì di Repubblica, in cui parla soprattutto della sua avventura a Shanghai, sottolineando le difficoltà legate alle restrizioni per il Covid (ora in gran parte eliminate): “Ho voluto la bicicletta, adesso devo pedalare!“.

L’ex schiacciatore azzurro fa riferimento però anche alla nazionale: “È un treno che è passato, dopo Tokyo ho lasciato ed è giusto così. Uno sportivo deve capire quando è il momento di lasciar andare. Mi dispiace, forse avrei potuto fare qualcosa in più in nazionale. Ho dato l’anima, a volte ci sono riuscito, a volte no“. E sul suo futuro dice: “Mi vedo più procuratore che allenatore. Ma intanto fatemi giocare ancora un po’“.

Nell’intervista c’è spazio anche per una battuta sulle offese ricevute da Paola Egonu nel corso dei Mondiali femminili: “Mi dispiace che si parli ancora di razzismo nel XXI secolo. Non capisco questa gente ignorante, e lei non meritava questi insulti perché da sempre è una ragazza di cuore, che dà il massimo per l’Italia. Lo sento particolarmente questo tema, perché mia madre è nera. Perché dobbiamo distinguere la gente dal colore della pelle?“.

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