Oleg Plotnytskiy e la cura efficace dei sorrisi dei ragazzi

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Di Stefano Benzi

Un’immagine di questa estate, quando c’era caldo e non subivamo mareggiate e trombe d’aria. Oleg arriva al Palasport di Monza presto; sono andati a prenderlo in macchina, anzi… con un comodo minivan. Mille cautele per entrare e uscire dal mezzo: la spalla gli fa male, il braccio è immobilizzato in un tutore. Niente gesso… ma muoversi è un problema ed è doloroso.

Oleg, contrariamente al suo solito, non è nemmeno di buon umore… nessuno sportivo professionista che si fa male seriamente può essere sereno dopo un infortunio: e per lui, splendido e potentissimo schiacciatore che è reduce dalla sua prima stagione italiana con la maglia del Vero Volley Monza, non può essere diverso. Il crack alla spalla ha frantumato le sue ambizioni di partite internazionali e una bella vacanza prima di riprendere il lavoro con il club. Chi conosce Oleg sa che il ragazzone ucraino è estremamente generoso, un gran fisico che risparmia mai né in partita né in allenamento… I medici dicono che servirà tempo per rimettere tutto al 100%.

Dunque, per non tenerlo fermo, la società lo impegna in alcune attività; stavolta gli hanno chiesto di rispondere alle domande dei giovanissimi – oltre 140 ragazzi – che partecipano al Camp del Vero Volley e che ogni giorno affollano la CandyArena in un’allegra invasione di allenamenti e partite. Oleg parla poco in italiano e non è mai sicuro delle cose che dice. Di solito si esprime con un buon inglese: ma stavolta si sforza.

Arriva con lo sguardo basso e il sorriso un po’ tirato: risponde con un italiano essenziale, ma comprensibile, a una lunga serie di domande. Come sempre i ragazzi sanno cogliere il segno… “Come hai iniziato, come ti alleni, che effetto ti fa il pubblico, è vero che giocare in Nazionale è così emozionante…” Oleg risponde e il sorriso comincia a venire fuori: una sua risposta sulla sensazione esplosiva di gioia che si prova dopo ogni punto scatena il pubblico, c’è un grande applauso. I ragazzi che fanno da pubblico sono stati istruiti: nessuno deve accerchiarlo e nessuno deve assolutamente urtarlo. Tutto si svolge in un ordine estremo e le ultime domande vedono Oleg non solo sorridente ma quasi divertito.

“Facciamo una foto insieme”? Propone qualcuno al termine dell’intervista… Oddio, panico! Ma non ce n’è bisogno: i 140 ragazzi fanno da tappeto al gigantesco Oleg e si aprono in due gruppi: ognuno di loro gli dà una pacca sul braccio buono e ringrazia. Oleg scatta non una ma qualche decina di foto poi vede i ragazzini sciamare via e si concede un po’ di frutta mentre resta a chiacchierare solo con alcuni. Uno ha il gesso: “Tranquillo, andrà tutto bene, fai quello che ti dicono i medici e non strafare”.

Uno dice di non essere bravo quanto i compagni: “Tu allenati e cosa più importante divertiti, dai il massimo senza pensare a quello che potrebbe accadere” è una delle fase che capto… parliamo spesso di quanto i nostri ragazzi abbiano bisogno di buoni esempi. Eccone uno. Che all’uscita dalla CandyArena ha gran un sorriso stampato sul volto.

Domenica scorsa, con largo anticipo rispetto ai mesi previsti dai medici, Oleg è tornato in Superlega mettendo a terra dodici palloni nella vittoria del Vero Volley sulla Tonno Callipo.

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