Natalia Suvorova Dinamo Ak-Bars Kazan
Foto VC Dinamo Ak-Bars

Natalia Suvorova, un’altra stella a Kazan: “Sto andando nella direzione giusta”

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Il 2023 è stato l’anno della consacrazione per alcune giovani fuoriclasse russe: Marina Markova è tornata in Europa dopo l’esperienza in NCAA e ha impattato sulla pallavolo turca (con il Muratpasa) come un meteorite che sbriciola la materia con cui viene a contatto; Arina Fedorovtseva è stata grande trascinatrice del Fenerbahce che ha vinto l’ultima Sultanlar Ligi e sembra essere la gemma più preziosa di questa generazione; Vita Akimova, alla Igor Gorgonzola Novara ha raggiunto un’affidabilità e una continuità di prestazioni straordinarie per un’opposta al primo anno in Italia.

Fomentati da questi percorsi, abbiamo voluto conoscere meglio Natalia Suvorova, talento classe 2004 della Dinamo-Ak Bars Kazan – la squadra di Elena Pietrini – su cui abbiamo enormi aspettative per il nuovo anno: non sappiamo se raggiungerà i livelli delle migliori centrali al mondo già quest’anno, ma ci sentiamo di scommettere qualcosina su di lei.

Natalia Suvorova Dinamo Ak-Bars Kazan
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Natalia, raccontaci com’è nata la tua passione per la pallavolo.

In terza elementare ho iniziato a giocare nella sezione di pallavolo della scuola e due anni più tardi mi sono iscritta a una scuola sportiva. In realtà, non pensavo di legare la mia vita allo sport professionistico. Facevo semplicemente ciò che amavo. I miei genitori e gli allenatori mi hanno insegnato cosa vuol dire lavorare sodo per raggiungere un obiettivo e sono stati sempre di supporto. Probabilmente è per questo motivo che poi ho fatto così bene“.

Com’è stato il tuo percorso pallavolistico? Hai cambiato molte squadre?

All’età di 14 anni ho lasciato la casa dei miei genitori per trasferirmi in un’altra città e giocare nel Severyanka. L’allenatore del club, che lavorava anche con le nazionali giovanili, si era interessato dopo aver intravisto in me del potenziale. Ho giocato per due anni nella Major League B-2 e successivamente ho vissuto due stagioni straordinarie nella Major League A (la seconda serie russa, n.d.r.). Nel frattempo, sono stata chiamata dalle nazionali giovanili riuscendo a vincere i Mondiali e gli Europei. In occasione dei Mondiali Under 19 del 2021 sono stata eletta MVP e miglior centrale, mentre agli Europei ho vinto per due volte il premio individuale riferito al mio ruolo. Infine, sono passata alla Dinamo-Ak Bars Kazan: in questi due anni abbiamo vinto una Supercoppa e altri tornei russi“.

Nonostante la giovane età, sei considerata tra le centrali più forti in Russia. Hai sempre pensato di raggiungere un certo livello nella pallavolo? Te lo aspettavi?

A 14 anni, quando sono andata via da casa, certamente non me lo aspettavo. Tuttavia, mi sono focalizzata completamente sulla pallavolo e ho lavorato tanto su me stessa. All’inizio pensavo che fosse quasi impossibile arrivare al livello che ho raggiunto oggi, e guardavo con ammirazione le giocatrici professioniste. Quando poi ho capito di avere il desiderio di diventare come loro, ho semplicemente dato il massimo per crescere e aiutare la mia squadra. Ed ecco che così sono arrivata dove sono ora. Ovviamente non sarei andata da nessuna parte senza allenatori competenti e il contributo delle mie compagne“.

Natalia Suvorova Dinamo Ak-Bars Kazan
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Nel tuo palmares troviamo le medaglie d’oro agli Europei Under 17 e ai Mondiali Under 19, i bronzi agli Europei Under 16 e ai Mondiali Under 20 e il titolo di miglior centrale in quasi tutti questi tornei. Che valore hanno per te questi risultati con le nazionali giovanili?

Questi traguardi hanno un significato enorme per me perché dimostrano che sto facendo bene e andando nella direzione giusta. In più, fanno crescere la mia voglia di lavorare e dimostrare che li merito veramente. Ho sempre pensato di essere una giocatrice ‘normale’, non diversa dalle altre. Però, ora mi rendo conto che forse ho lavorato più di altre. Lavoro e voglia di arrivare in alto sono le cose che fanno la differenza. Comunque, per me è importante la vittoria della squadra; i premi e tutto il resto vengono dopo. I tornei internazionali non danno soltanto l’opportunità di metterti alla prova, ma anche la possibilità di confrontarsi con i giocatori più forti. E molte delle avversarie che ho affrontato in queste competizioni giovanili ora giocano nelle squadre più forti al mondo“.

Che tipo di giocatrice sei? Quali sono i tuoi punti di forza come centrale e in quali aspetti pensi di dover migliorare?

Sono una giocatrice che mantiene sempre i nervi saldi. È davvero difficile farmi arrabbiare o innervosire durante una partita. Inoltre, cerco di non perdere mai la lucidità e di non fare errori. Vorrei continuare a migliorare in ogni elemento del gioco. Non credo che arriverà mai il momento in cui dirò: ‘È tutto perfetto, ora non ho più bisogno di lavorare su questa cosa’. Sono molto esigente con me stessa“.

Questa è la tua seconda stagione alla Dinamo-Ak Bars Kazan. Com’è far parte di un club così importante?

Sto vivendo una grande esperienza a Kazan: certo, avverto la responsabilità di giocare in un club del genere, ma allo stesso tempo provo tanta gioia. Sono contenta di avere al mio fianco giocatrici di alto livello perché posso crescere ulteriormente prendendo esempio da loro nelle varie situazioni di gioco o in allenamento. Trovo davvero molto preziosa la possibilità di assorbire cose nuove dalle compagne più esperte. Inoltre, ho trovato un gruppo di professionisti – formato da allenatori e staff medico – molto valido. Insomma, qui ci sono tutte le condizioni per raggiungere traguardi importanti“.

Come sta andando la vostra stagione? Quali sono le tue impressioni finora?

Quest’anno abbiamo un nuovo allenatore, Zoran Terzic. È anche il commissario tecnico della nazionale russa; quindi, è una grande responsabilità dimostrare il proprio valore giorno dopo giorno dando il massimo non solo durante le partite ma anche in allenamento. Trovo molto interessante lavorare con lui. Dà suggerimenti chiari e arriva sempre al punto. Inoltre, dimostra grande competenza nell’analisi delle avversarie. Anche Damir Kolec (preparatore atletico, n.d.r.) lavora con noi e ci tiene sempre in ottima forma. Devo dire che questa stagione sta andando alla grande per me: ho trovato tanto spazio in campo, ho ricevuto 3 premi di MVP in 6 mesi e soprattutto ho la sensazione di essere cresciuta molto“.

Natalia Suvorova Dinamo Ak-Bars Kazan
Foto Instagram Natalia Suvorova

Dove può arrivare la Dinamo-Ak Bars Kazan quest’anno? Quali sono i vostri obiettivi?

Come sempre, gli obiettivi sono i più alti possibili. Come potrebbe essere altrimenti? Quest’anno abbiamo una squadra davvero forte. Un gruppo di compagne di squadra e amiche che cercano di aiutarsi e sostenersi a vicenda. Ovviamente puntiamo anche a giocare la miglior pallavolo in Russia“.

Sei all’inizio della tua carriera da professionista. Ma dove ti vedi tra 5 anni?

È davvero un arco di tempo molto lungo, ma voglio fare del mio meglio e vedere dove posso arrivare. Tra 5 anni mi vedo come una giocatrice di calibro internazionale. Al tempo stesso, credo che la salute sia importante; perciò, già adesso cerco di prendermi cura di me stessa seguendo un’alimentazione corretta e svolgendo esercizi specifici per prevenire infortuni. Al di fuori della pallavolo, vorrei conseguire una laurea in finanza e imparare il cinese raggiungendo il livello madrelingua“.

Cosa ti piace fare quando non sei impegnata in palestra?

Cerco di migliorare me stessa. Non posso farci nulla, sono sempre attiva. Seguo diversi corsi, gioco a scacchi o mi prendo cura del mio cane. Nel tempo libero mi dedico anche allo studio del cinese e dell’inglese. Ma presto mi piacerebbe iniziare a imparare anche altre lingue“.

Per concludere, c’è qualcosa che i tuoi tifosi non sanno di te?

Mi piace studiare le lingue e amo la cultura orientale, o meglio quella della Cina: è da un paio di anni che sono totalmente affascinata da questo paese. Inoltre, adoro viaggiare andando alla scoperta delle attrazioni turistiche e della storia dei posti che visito. Talvolta sembra che i tifosi sappiano tutto, anche più di me stessa, ma cercherò sempre di sorprenderli in modo positivo“.

di Alessandro Garotta

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