Montale, da Sassuolo arriva Aneta Zojzi. Le gare casalinghe ancora al PalaMagagni

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Di Redazione

Continuano a fioccare le ufficialità per la Pallavolo Montale, che ha annunciato l’ennesima nuova giocatrice a disposizione di coach Ghibaudi. Si tratta di Aneta Zojzi, schiacciatrice classe 2003 in uscita dalla Green Warriors Sassuolo, con cui ha disputato le ultime quattro stagioni, di cui tre in Serie A2. Trentina di Borgo Valsugana, in carriera Zojzi vanta anche un secondo posto alle Finali Nazionali Giovanili 2019 e un terzo posto a quelle del 2021. Zojzi ha partecipato anche a diversi raduni con la nazionale e ha vinto tre finali regionali con annesso premio di miglior attaccante nel 2021.

Il “derby” tra Montale e Sassuolo si accende dunque sul mercato, ma non riguarderà la presunta contesa per il palazzetto: la società nerofucsia ha infatti precisato in un comunicato ufficiale che le partite casalinghe si disputeranno ancora al PalaMagagni di Castelnuovo Rangone. Al momento della promozione in A2, l’impianto non era ancora a norma, e per questo il club aveva indicato come impianto di gara il PalaPaganelli di Sassuolo; nel frattempo, tuttavia, il Comune di Castelnuovo Rangone ha adeguato l’impianto ai requisiti richiesti dalla Lega.

Riguardo ai trasferimenti, Montale sottolinea che “la nostra società sta operando sul mercato in modo trasparente, guardando ovviamente ai propri interessi, e precisa che tutte le ragazze trattate sono state proposte dai rispettivi procuratori, in quanto date in uscita dalle precedenti società di appartenenza. In conclusione, la Pallavolo Montale smentisce totalmente quanto pubblicato nei giorni scorsi da un quotidiano locale, che non rispecchia il proprio operato, essendo da 36 anni nel mondo della pallavolo. La nostra società, da sempre, può vantarsi del proprio operato serio e trasparente“.

(fonte: Comunicato stampa)

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Campobasso conferma il suo bomber Morelli: “Potrete vedere all’opera il vero Michele”

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Il suo apporto – soprattutto nei playout – è stato determinante e decisivo. Ma anche, dal suo arrivo in corsa, è cresciuto sempre più, ritrovando intesa e sintonia sul campo. Di fatto, così, la conferma era già in rampa di lancio da prima della conclusione del torneo. Michele Morelli, il bomber degli EnergyTime Spike Devils Campobasso, sarà uno dei riferimenti assoluti del gruppo rossoblù anche per la prossima stagione.

Quello che, per molti tifosi ed addetti ai lavori, era un ‘atto dovuto’ è accolto con grande soddisfazione dal diretto interessato.

"Era un aspetto pronosticato – ci scherza su il laterale – ed una decisione arrivata già da un po’, di fatto era una notizia ormai nell’aria. Che dire, sono orgoglioso e particolarmente felice di far parte di una realtà che per me, a tutti gli effetti, è una famiglia, un posto dove mi trovo bene ed in cui volevo rimanere con tutte le mie forze".

Poi, il giocatore entra su quella che è stata l’ultima stagione. "L’avvio è stato segnato dalla ripresa perché era da un anno e mezzo che avevo smesso e ripartire non è mai semplice, a maggior ragione quando ci sono delle situazioni intricate a livello di risultato. Ma Peppe (il tecnico Bua, ndr) con me è stato fantastico. Mi ha voluto e mi diceva in ogni momento di stare tranquillo e che sarei venuto fuori, rivelandomi decisivo ai playout".

"Me l’avrà ripetuto un milione di volte e dentro di me questo discorso ha fatto breccia e mi ha reso particolarmente fiducioso, anche perché salivo man mano di rendimento e le prestazioni erano costanti, tanto che l’ho sentito io per primo ed il momento in cui è venuto fuori con ancora più forza è stato in occasione del primo set perso con Brugherio. Lì mi sono detto che non potevamo cedere anche in quella gara in esterna e che dovevamo cominciare a vincere lontano da Campobasso e mi sono messo la squadra sulle spalle e questo ci ha consentito di arrivare alla salvezza prima possibile in un’annata con tante situazioni sospese per via di dinamiche e vicende ben conosciute alla piazza".

A Campobasso, tra l’altro, si è visto un giocatore che – per considerare quello che è stato il periodo trentino di Morelli – aveva le qualità di bomber del calibro di Štokr o Sokolov, ossia elementi in grado di realizzare tanti punti, ma pronti a calamitare ancora più palloni su di sé.

"Quando ricevi tanti palloni – la teoria di Morelli – è anche più facile giocare bene e, personalmente, ringrazio chi mi ha dato tanta fiducia. Per mia indole e caratteristica poter attaccare tanto mi carica, e non poco. E direi che, alla fine, ci siamo presi il doppio delle soddisfazioni perché il risultato ottenuto vale il doppio, a fronte anche di tanti che ci davano spacciati nel girone di ritorno in cui venivamo guardati con sufficienza, tante volte, da altri competitor. Abbiamo dimostrato di avere qualità, di saper uscire fuori dalle difficoltà perché magari perdi e soffri, ma quando esulti lo fai doppiamente. E, in prospettiva, si sta lavorando per allestire qualcosa di buon livello per non avere sofferenze come in parte della scorsa stagione".

Del resto, Campobasso è nel cuore del giocatore pugliese, che ha creato un legame solido ed indissolubile con la tifoseria di fede rossoblù. "La gente del capoluogo è speciale e si è creata una sintonia unica con loro e questo mi fa molto piacere. Caratterialmente, so bene di non essere una persona semplice, però aver ricevuto così tanto affetto ed una benevolenza unica e sentire il pubblico così legato a me mi ha trasmesso emozioni uniche e a loro faccio una promessa. Quello della scorsa stagione era un Michele in ripresa, nel 2025/26 potrete vedere all’opera il vero Michele".

Un giocatore in grado di ‘stare in Paradiso a dispetto dei santi’, ossia – fuor di metafora – di essere un opposto in grado di passare con continuità al di là di un’altezza da ‘normotipo’ (195 centimetri) nel regno dei ‘picchiatori’ alti oltre i due metri.

"Il mantra di quella che è stata una davvero felice carriera per me è stato quello, ossia saltare più in alto e lavorare con continuità, anche sfruttando le mani del muro avversario senza perdermi d’animo mai. Personalmente, poi, mi sento ancora di dover dare tanto a questo universo. Personalmente, non invidio nulla ai bomber di duecento e passa centimetri perché, con la gestione mentale e con la manualità dei colpi impari tanto ed i 34 anni mi hanno insegnato questo ed altro".

"In tal senso – prosegue con un’efficace ‘freddura’ – voglio ringraziare coach Bua che ha parlato di squadra giovane come caratteristica base per il torneo che verrà".

Poi, in merito agli obiettivi da raggiungere, chiosa: "Non mi va di fare grandi proclami, però posso dire che faremo di tutto per recitare un ruolo da outsider. Abbiamo una buona squadra ed un club che ha investito con oculatezza sul mercato per riuscire a fare il salto di qualità. Da parte mia, come sempre, posso promettere il massimo impegno e poi questa sarà una stagione diversa anche perché, senza nulla togliere al 77, torno al mio numero di maglia abituale (ossia l’1, ndr). Poi, come sempre, sarà il campo a parlare. In estate si sentono tanti proclami di grandi squadre e di team con tanta organizzazione, ma solo i risultati e le partite poi ti restituiscono la misura di quanto fatto in fase di programmazione".

(fonte: EnergyTime Spike Devils Campobasso)