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Milano non lascia scampo a Padova: all’Allianz Piano e compagni vincono 3-0

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Allianz Milano si fa ancora più bella dopo l’inizio in salita in questa SuperLega Credem banca. Passati quattro giorni dalla vittoria di Cev Cup, la squadra d coach Roberto Piazza firma un altro 3-0 casalingo contro la Pallavolo Padova. Per gli ospiti il rammarico di non aver chiuso il secondo set, il parziale più equilibrato, quando due attacchi out di Gabi Garcia, comunque top scorer dei suoi con 12 punti, hanno visto la partita scivolare senza indugi verso i padroni di casa. Non c’è però neppure il tempo di festeggiare, dato che martedì la squadra di coach Piazza dovrà volare in Belgio per la gara di ritorno di coppa. Milano meglio a puro di Padova (10-7) e in attacco con il 53% contro il 42%. Pur se per pochi scambi si sono visti, nel terzo set, i due fratelli Porro contro. Con una certezza sui due, anche per Luca ci sarà un futuro nel massimo campionato italiano. L’MVP del match è Agustin Loser, quello del pubblico Osniel Mergarejo, che in due set mette a terra 10 palloni con il 56% in attacco.

LA PARTITA
Cuttini sceglie la diagonale con il capitano Falaschi e l’opposto Gabi Garcia, laterali Gardini e Cardenas, al centro Truocchio e Crtosato, libero Zenger. Rispondono i padroni di casa con Porro in diagonale con Reggers, al centro Piano e Loser, schiacciatori Kaziyski ed Ishikawa, Catania libero.
Il “minuto di rumore” e i baffi o graffi rossi sul volto di tutti i giocatori e tecnici fanno ben sentire la vicinanza del mondo del volley alla “Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne”.  L’altro consueto momento di solidarietà e sensibilizzazione avverrà tra il primo e secondo set è la premiazione di Volley4All all’atleta e tecnico paralimpico di più sport, Massimiliano Manfredi.

 

Apre le danze un muro di Paolino Porro su Cardenas, risponde Gabi Garcia in diagonale, quindi un ace di Truocchio. Il 3-2 Allianz è ancora di Paolo Porro, questa volta con un ace, Crosato attacca fuori ed è il primo break: 4-2. Kaziyski chiude uno scambio lungo e Allianz va 7-4. Sul muro di Reggers su Gardini arriva il primo time out della gara chiesto da coach Jacopo Cuttini. Porro è davvero ispirato, il 10-6 arriva da un’azione con due suoi attacchi, Milano è “on fire”. Ace di Kaziyski 12-6. Ritorno di Padova sul turno di servizio di Truocchio fino al 13-9. Prima difesa monstre di Catania nell’azione del 15-9. Padova cresce, ma Loser mura due volte, ne farà 4 in tutto. Video check di Cuttini, non è chiaro se la palla abbia o meno toccato terra, così l’azione si rigioca.
Doppio cambio dei veneti, dentro Zoppellari e Guzzo su Falaschi e Gabi Garcia, con Cardenas che fa l’ace del 17-12. Entra poi Desmet proprio su Cardenas, con Kaziyski e Reggers a fare di nuovo il vuoto fino al 20-13. Doppio cambio anche di Milano sul 21-15. Vitelli per Piano, time out Padova, poi il centrale fa ace che vale il primo setpoint 24-16. Serve fuori Truocchio e il primo set si chiude 25-17.

Nel secondo set, Piazza mette Mergarejo per Ishikawa, mentre Cuttini riparte con Demet laterale su Cardenas. Si gioca punto a punto, poi è il muro di Milano a mettere in crisi l’attacco patavino. Loser è insuperabile, Mergarejo firma il 12-8 fermando Gabi Garcia. L’attacco di palla alta di Padova non trova davvero spazio 13-8 ancora con Loser. Truocchio dai nove metri è molto incisivo, Gabi ferma Mergarejo e Padova torna sotto 13-12. Il set continua a vivere sull’equilibrio: 17-17, si gioca punto a punto. Un attacco di Kaziyski e un errore di Desmet riportano Allianz Milano a +2 (19-17). Gabi Garcia trova una super serie di battute e Padova va 21-22, con Ishikawa dentro per Kaziyski, ma è ancora ace del portoricano con passaporto Usa a siglare il 21-23, con Piazza che deve fermare il gioco con un time out, Mergarejo riduce il gap 22-23, Reggers pareggia con un mani-out di “fioretto” e Cuttini ferma nuovamente il gioco, è un finale di set appassionante. Primo setpoint Padova con Desmet al servizio, ma Mergarejo dice no, si va ai vantaggi. L’errore di Gabi Garcia vale però il primo setpoint Allianz. L’opposto di Padova (autore di 12 punti nei primi due set) manda ancora fuori, il video check dice che non c’è stato tocco, Milano festeggia il 2-0 e il primo punto in palio. 

Si riparte nel terzo con le stesse formazioni. Un ace di Paolo Porro, aiutato dal net fa il 5-2 Allianz Milano. Un bel muro di Reggers ed è 6-3. Ancora Kaziyski e Reggers, Allianz Mantiene il vantaggio di tre punti (9-6), time out Padova sul massimo vantaggio del set 10-6. Dentro anche l’ex Francesco Fusaro sull’11-6 per Truocchio, Padova torna sotto 12-9. Doppio cambio Cuttini, che si gioca le carte Guzzo e Zoppellari, ma Allianz scava un altro punto di distanza 16-11. Loser forza il servizio, Mergarejo e Piano non perdonano ed è 19-12. Entra nel campo di Padova anche Luca Porro, fratelli Porro avversari per la prima volta in SuperLega Credem Banca, c’è anche un contrasto a muro tra i due. Il punto lo chiude ancora Reggers 21-13. Ottimo impatto ad ogni modo del Porro di Padova sul match, mette anche un ace e Piazza ferma il gioco sul 21-17. Ci pensa Mergarejo a interrompere il parziale dei veneti. Doppio cambio Milano sul servizio del cubano dentro Dirlic e Zonta. Primo match point Milano, rientrano Porro e Reggers, con la panchina meneghina punita dall’arbitro Goitre con un giallo per un “ritardo di gioco”. Paolo Porro fa ace, si chiude 25-19 in un’ora e 35 minuti

Il commento di Matej Kaziyski dopo il match: “Ci tenevamo tanto a fare una bella prestazione in casa. Sono molto contento perché anche se abbiamo ancora qualche problemino siamo stati bravi a non far sì che i problemi si riflettano sul risultato. Attualmente siamo a un buon punto, ma possiamo ancora da crescere. Si vedono delle buone cose, ma sono convinto che abbiamo ancora margine.

Coach Jacopo Cuttini: “Dopo il primo set, a noi non favorevole e che ci ha visto in difficoltà, siamo stati bravi a ripartire. Nel primo e nel terzo set non siamo riusciti a contrastare la loro forza, che sapevamo esserci, sapevamo che avevano questa valenza importante sul cambio palla e una bravura nel leggere le situazioni e ad agire di conseguenza. Nel secondo parziale i ragazzi sono ripartiti, lo abbiamo giocato sempre in sofferenza, però, punto a punto. Abbiamo avuto inoltre il break, grazie ad alcune battute guidate molto bene. Durante il terzo set Milano è ripartita macinando molto bene il gioco, ci ha rimesso in difficoltà, a partire dalla loro battuta, e non siamo riusciti a stargli dietro”.

Federico Crosato: “Sicuramente è stata una partita complessa. Milano è una squadra molto forte, e questo lo sapevamo. Il primo set per noi è stato molto difficile, e ha rappresentato una partenza un po’ lenta. Avremmo potuto e dovuto partire un po’ più aggressivi. Nel secondo parziale siamo riusciti a riprenderci, a macinare gioco, a giocare come sappiamo fare, ma non è stato sufficiente per portare a casa un buon risultato”.

ALLIANZ MILANO – PALLAVOLO PADOVA 3-0 (25-27, 26-24, 25-19)
Allianz Milano: Kaziyski 7, Mergarejo 10, Catania (L), Vitelli 2, Reggers 13, Loser 8, Innocenzi (L2) ne, Piano 5, Ishikawa 2, Porro 5, Colombo ne, Dirlic 1. All. Roberto Piazza. 2° All. Nicola Daldello.
Pallavolo Padova: Gardini 10, Falaschi, Beccaro (L2) ne, Zoppellari, Guzzo 1, Gabriel Garcia 12, Cardenas 2, Zengher (L), L. Porro 3, Truocchio 1, Taniguchi ne, Crosato 7, Fusaro. All. Jacopo Cuttini. 2° All. Matteo Trolese.
Arbitri: Mauro Goitre di Torino e Michele Brunelli di Falconara Marittima (3° arbitro Michele Marotta, videocheck Riccardo Villa, segnapunti Elisabetta Zuccotti).
Note: Spettatori 2.018
MVP Augustin Loser. MVP del pubblico Osniel Mergarejo
Durata set 26’, 30’, 28’
Muri punto Milano 10, Padova 7. Attacco Milano 53% con 4 errori, Padove 42% con 7 errori. Battute punto Milano 6 con 10 errori, Padova 6 con 15 errori. Ricezione Milano 40% (26%), Padova 45% (23%).

(fonte: comunicato stampa)

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Grottazzolina, Di Pinto elogia Marco Falaschi: “Ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi”

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La distribuzione del gioco della rinnovata Yuasa Battery passerà dalle mani di Marco Falaschi, nuovo regista scelto da Grottazzolina per la stagione 2025-26 di Superlega. Molto sappiamo della sua lunghissima carriera in Serie A ma anche all’estero, passando per l’azzurro della nazionale. E nel corso di questa corposa esperienza c’è un allenatore con il quale proprio Falaschi non solo è cresciuto, ma si è consolidato anche come leader, vincendo campionati e prendendosi spesso i galloni di capitano. Parliamo di un’icona del volley nostrano come Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, tecnico che vanta un’esperienza pluridecennale in Serie A, che ha forgiato talenti e che rappresenta un riferimento assoluto del volley italiano.

Dialogare di volley con lui è un’esperienza fuori dagli schemi, con aneddoti, esperienze e il ricordo di annate strepitose, di gare indimenticabili e di tanto tanto lavoro tecnico. È proprio a lui a raccontare, ai microfoni della società di Grottazzolina, Marco Falaschi nel dettaglio: “Marco è un giocatore generoso” racconta Di Pinto “dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”

Grande stima tecnica da sempre ma anche grande conoscenza delle qualità umane e caratteriali di Marco Falaschi, che ha avuto a Castellana Grotte e Taranto in momenti differenti. “Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po' tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì, ma il nostro rapporto è rimasto costante.

L’infortunio lo ha un po' fermato, quelli sono dei brutti clienti da superare. Se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte con un finale di stagione in crescendo. Poi abbiamo fatto un grandissimo lavoro a Taranto. Lui ha rinunciato ai grandi giri per partecipare attivamente a questo progetto Taranto. Al primo anno di A1 da capitano, ha fatto due grandissime annate. Teniamo presente che a livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Poi il secondo anno due infortuni molto gravi avuti ci portarono a scendere da quel punto di vista ma la squadra reagì molto bene”

Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”

Per chiudere anche una coincidenza tra la sua Taranto e la Yuasa, che quest’anno si è salvata da neopromossa. Non accadeva in Superlega da tanti anni, l’ultima fu proprio la sua Taranto. “Tra Grotta e Taranto ci sono state diverse analogie partendo dalla salvezza ottenuta da neopromosse ma non solo. Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria.

Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)