Mazzone: "Sapevo che quest’anno ci sarebbe stata concorrenza. Anzani è forte, voglio giocare"

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti

Di Redazione

Il centrale piemontese Daniele Mazzone, nonostante la forte concorrente in casa Azimut Leo Shoes Modena, ha le idee chiare sul suo futuro, come emerge dalla sua intervista alla Gazzetta di Modena.

Mazzone, si ricomincia la Superlega con un trofeo già conquistato.
«La Supercoppa italiana è stato un trofeo non dico inatteso, però sicuramente non lo abbiamo preparato. Siamo andati in campo con quello che avevamo, e a quanto pare ne avevamo più degli altri. Però adesso bisogna ripartire perché l’esordio è alle porte e non possiamo pensare ancora al successo di domenica».

E’ stato il tuo primo trofeo.
«Sì ed è stato bellissimo alzare la coppa. Mi era successo solo una volta finora quando ero in nazionale. Ho messo anche la mia firma sull’albo d’oro e quindi è stato tutto meraviglioso. I trofei futuri che sono in palio sono più prestigiosi e noi faremo di tutto per riuscire a sollevarli».

Che squadra è Sora?
«E’ una formazione pericolosa, anche se non ha nomi altisonanti. Cercheranno di fare l’impresa: la loro rosa, comunque, è composta da giocatori forti che possono fare tanti punti, oltre ad avere tanti giovani che possono avere picchi di gioco molto alti. Dobbiamo stare attenti, Sora può metterci in difficoltà».

Con l’arrivo di Anzani il reparto centrali è affollatissimo e di grande livello.
«Sapevo che quest’anno ci sarebbe stata concorrenza: è arrivato Anzani che ha vinto da titolare lo scudetto con Perugia, ovviamente è arrivato a Modena per giocare. Questo mi deve spingere a lavorare altrimenti rimango sempre lì dove sono. Io voglio giocare, sarà il mio obiettivo. Nella Vnl mi ero posto l’obiettivo di giocare il Mondiale, e alla fine ce l’ho fatta, quindi sono fiducioso per questa stagione. Sarà un anno di gavetta, ma ci sono abituato. Ogni stagione bisogna resettare quello che si è fatto e ripartire da zero, quello che si è fatto prima conta poco».

Come procede l’intesa con Christenson?
«Micah è un grande palleggiatore, però diverso dalla maggioranza. Io di solito aspetto la palla, mentre con lui devo ritornare ad anticipare il colpo e quindi cambiare il mio approccio. Ma è solo una questione mentale»

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI