Matteo Bortolozzo riparte da Motta: “La pallavolo mi ha reso una persona migliore”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
Foto Franco Moret/C.S. Prata Volley
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

La fotografia di Matteo Bortolozzo che, circondato dall’affetto di centinaia di tifosi, stringe la Coppa Italia, è forse l’immagine più evocativa di ciò che qualche anno fa mi ritrovai di fronte quando lo intervistai per la prima volta. Un eterno ragazzo dello sport, che non solo gioca a pallavolo, ma che la pallavolo la fa, la crea, come se fosse un artigiano della disciplina. Quando qualche settimana fa, ho letto il suo saluto ai tifosi di Prata, alla sua gente, e il quasi contemporaneo arrivo a Motta di Livenza, ho capito che per Matteo quel viaggio un po’ zingaresco, come ama definirlo lui stesso, è ripreso, non senza aver lasciato qualcosa per strada:

“Mi sono chiesto, dopo quel mancato rinnovo, cosa faccio? È inevitabile, dopo quattro anni non consecutivi, dopo aver trascorso uno dei periodi più lunghi della mia maturità in un unico posto ed aver toccato con mano una vita che forse non avevo mai fatto, costruita anche sul futuro. Io sono sempre stato un po’ zingaro, forse è stata proprio la mia forza. La pallavolo mi ha portato ovunque, a giocare con chiunque, in tutte le serie. Per un attimo ho pensato che questo viaggio fosse concluso“.

Foto Lega Pallavolo Serie A

La delusione lascia spazio ad altro.

Ho cominciato a parlare con il DS Carniel, il quale mi ha detto che a Motta di Livenza c’è voglia di giocare a pallavolo alla mia maniera. C’è la necessità di ripartire in un certo modo, senza pensare troppo, come negli scorsi anni, alle necessità che ruotano attorno al volley. È un club con cinquantaquattro anni di storia e ha delle basi solide. Mi ha chiesto di dare una mano. E a me una persona che me lo chiede con l’entusiasmo e la passione con cui mi è stato chiesto, ha fatto tornare la voglia di esserci“.

Cosa c’è dentro la pallavolo che Bortolozzo andrà a giocare a Motta?

Il coinvolgimento. La pallavolo è uno sport in cui si devono creare legami, perché non è una relazione che scatta immediatamente. Devi investire il tempo e la voglia di accendere l’interesse delle persone. È una disciplina portata avanti da chi nelle piccole realtà paga il biglietto la domenica, si ritaglia una fetta di budget per darti una piccola quota per gli sponsor. Sono persone che ti danno fiducia ogni settimana e che tu devi ripagare e soprattutto coccolare. Io sono un animale sociale e questo affetto e questo legame con la gente della pallavolo è uno dei fattori che mi ha portato avanti in tutti questi anni“.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Motta di Livenza può fare bene?

Ho visto la città e conosciuto i tifosi. Ho letto di qualche acquisto e mi sembra che tutto stia andando verso la giusta direzione. Nel senso che percepisco l’entusiasmo della gente e il fatto che la società sia carica. Non parlo di successo, di vittorie o sconfitte ora che il mercato non è ancora concluso. Parlo sicuramente del fatto che se tutti convergeremo verso la giusta direzione, e se si creerà affiatamento, penso si possa certamente far bene in un ambiente come questo“.

La pallavolo dov’è collocata nella sua vita ora?

Al primo posto. Sempre. A maggior ragione, dopo che si riceve un’energia come quella della fiducia. La mia vita è sempre stata questo e voglio che continui ad esserlo ancora per un bel po’. Mi piace rimettermi in gioco anno dopo anno, lo farò con la mentalità del non pensare a quanto debba giocare o meno, ma mettendomi a disposizione dell’allenatore e della squadra“.

Si chiude una bella pagina della sua vita professionale, costellata da molti successi. Cosa si porta dietro?

La consapevolezza che questi anni hanno contribuito a formare la persona che sono. La pallavolo mi ha dato un’impostazione. Il confronto con la gente, con i compagni di squadra, le amicizie che sono nate sul campo mi hanno reso una persona migliore. E la persona che sono diventato mi piace molto“.

di Roberto Zucca

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Elite16 di Ostrava, Gottardi-Orsi Toth chiudono il torneo al quinto posto

Beach Volley

Si è concluso ai quarti di finale il percorso di Valentina Gottardi e Reka Orsi Toth nel quarto Elite16 del Beach Pro Tour 2025, manifestazione in corso di svolgimento a Ostrava (Repubblica Ceca).

Dopo il successo di questa mattina contro le svizzere Tanja Hüberli e Leona Kernen negli ottavi di finale (22-20, 21-14), la coppia azzurra non è riuscita a confermarsi; in serata il team federale si è dovuto infatti arrendere 1-2 (16-21, 21-17, 9-15) all’altra formazione elvetica composta dalle sorelle Zoé e Anouk Vergé-Dépré, chiudendo dunque il torneo al quinto posto. Le azzurre una volta persa la prima frazione di gioco sono state successivamente brave a pareggiare i conti e ad allungare la sfida al terzo set; nel tie-break le atlete di Caterina De Marinis non sono riuscite ad imprimere il loro ritmo di gioco e le rivali ne hanno approfittato, scappando fin da subito via (4-9) e mantenendo il vantaggio fino alla chiusura del match arrivata sul 9-15.

Per Valentina Gottardi e Reka Orsi Toth si tratta del terzo quinto posto consecutivo in un Elite16 dopo quelli ottenuti nel mese di aprile a Saquarema e Brasilia (Brasile); per le sorelle Vergé-Dépré, invece, il primo accesso in una semifinale di un Elite16 da quando hanno unito le loro forze a inizio stagione.

(fonte: FIPAV)