Marco Gaspari, l’uomo giusto al momento giusto: "Sono pronto. Conteranno solo i fatti"

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Di Paolo Frascarolo

C’è un nuovo coach sulla panchina di Casalmaggiore: è Marco Gaspari, pronto a guidare la squadra cremonese nella prossima stagione. Ai microfoni di Volley NEWS, Gaspari ha parlato dell’esperienza che sta per cominciare, con uno sguardo al volley mercato e ai prossimi Mondiali.

Come stanno procedendo le tue vacanze?
“Ancora non sono in vacanza, perchè stiamo completando la costruzione della squadra: proprio adesso ero al telefono col presidente. E’ un mercato molto complicato, speriamo che tutto vada per il meglio. Andrò in vacanza due settimane prima dell’inizio, forse (ride, ndr)”.

Sei carico per questa nuova esperienza?
“Molto, ma conteranno solo i fatti. Non vedo l’ora di iniziare, anche se manca ancora tanto. Ho tanta voglia di creare qualcosa di importante con una società che negli ultimi anni ha fatto cose incredibili. Adesso vorrei solo allestire la squadra nel miglior modo possibile insieme al Presidente”.

Casalmaggiore è una grande piazza di volley. Quali sono le tue prime sensazioni?
“La prima cosa che mi ha colpito è la passione che ho visto in una città molto piccola, ma con un attaccamento estremamente ammirevole. Da avversario ho sempre notato questo calore. Mi ha colpito tanto anche il presidente, che dopo un’annata negativa ha voglia di riscattarsi. Si è concluso un ciclo: adesso il mio compito è porre delle basi solide per costruirne uno nuovo”.

Senti tanta pressione per questa nuova avventura?
“Io vengo da due anni a Modena, due a Piacenza e due a Conegliano. La pressione fa parte del nostro lavoro, ci deve essere. Io sono contento di averla, ma conosco il mio modo di lavorare e so dove vado: a Casalmaggiore c’è tanta voglia di riscatto, e le aspettative sono alte. Bisogna essere bravi a tenerle sotto controllo. E’ fondamentale conoscere i nostri limiti, e lavorare tantissimo per rigenerare un ciclo nel medio-lungo periodo”.

Potrebbe essere un campionato a 14 squadre, con calendario fittissimo. Per voi, senza Coppe, sarà un vantaggio?
“Potrebbe esserlo, però la squadra è stata cambiata tantissimo. Bisogna creare alchimie, intese, gruppo, squadra. Conegliano e Novara partono da basi molto più solide, così come Scandicci e Monza. La nostra fortuna sarà quella di poter lavorare tutti i giorni, ma sarà complicato. L’anno del Mondiale è comunque sempre difficile: è fondamentale avere una buona parte di squadra all’inizio della preparazione. Nella prima fase di campionato saremo un cantiere, ma dovremo in fretta mettere dei punti fissi e crescere come organico”.

Uno sguardo al mercato italiano. Conegliano e Novara hanno cambiato poco, Scandicci ha lavorato tanto e poi ci sono tante altre società che hanno compiuto davvero tanti buoni acquisti. Che idea ti sei fatto di questo mercato?
“E’ stato un mercato pazzo. Già tre settimane fa le squadre hanno completato gli organici. Scandicci ha fatto degli acquisti “monstre”, Conegliano ha una lunghezza e qualità del roster di primissima fascia.  Monza ha una squadra estremamente forte: io la metto a ridosso delle prime tre. Ha la struttura portante dello scorso anno, integrata con acquisti di livello del calibro di Melandri, Adams e Buijs, con dietro in panchina Bianchini e Partenio. Busto ha preso Meijners, Leonardi e ha tenuto la struttura degli italiani. Bergamo non la escluderei, e poi Firenze. Il mercato italiano sta tornando a essere protagonista: escludendo le tre squadre turche, che hanno un altro budget, siamo lì. Da un lato è bellissimo, perchè ti sprona a fare il massimo, dall’altro lato stiamo comunque tornando agli anni in cui il volley italiano era il top in Europa.

Stimoli per fare ancora meglio, insomma…
“Io amo giocare le partite più difficili, perchè ti spronano. Bisognerà essere umili ad accettare alcune situazioni, ma sempre motivati a non accontentarsi mai. Ripeto, in Italia tre squadre hanno qualcosa in più: Conegliano ha tenuto la stessa squadra titolare; Novara ha cambiato Skorupa, ma ha preso Bartsch e Veljkovic; Scandicci ha Adenizia e Stevanovic al centro, che non so quante squadre si possano permettere, e in più ha inserito Vasileva e ha preso Mitchem e Malinov; anche Monza ha fatto grandi acquisti”.

Guardiamo in casa Pomì adesso. E’ una scommessa affidarsi a una diagonale palleggio – opposto straniera?
“Non direi, l’anno scorso Scandicci aveva Carlini e Haak, per esempio. Noi abbiamo preso Radenkovic che ha già giocato in Italia e vinto uno Scudetto nel 2012-2013: è un palleggiatore moderno. In questo momento è fondamentale crescere dal punto di vista fisico: la fisicità sta diventando un punto cardine. Radenkovic è molto professionale, deve crescere ma sono sicuro ci darà una grossa mano. Per quanto riguarda Rahimova, è un opposto vecchio stampo, ma si è messa in gioco e sta lavorando molto bene: competere con opposti del calibro di Egonu, Haak, Fabris e Ortolani è difficile. La società ha fatto uno sforzo e io sono molto grato di ciò: Rahimova ha fatto sempre bene, ed è un giocatore esperto”.

In seconda linea è arrivata Spirito, che raccoglie l’eredità di Sirressi.
“Casalmaggiore deve dire grazie a Imma, e lei deve dire grazie a Casalmaggiore. Il cambiamento ci sta per trovare le giuste motivazioni. Ilaria l’anno scorso ha fatto una grande stagione, ed è molto motivata per fare bene quest’anno. Ci deve aiutare in ricezione e dare equilibrio: e poi dovrà trovare l’alchimia giusta con le compagne di reparto”.

L’altro acquisto è Valentina Arrighetti, giocatrice d’esperienza.
“Io sono molto contento di Vale, ha grande motivazione. Altissima esperienza, sarà la “chioccia” che darà una mano alle giocatrici straniere e alle giovani. Ha un forte carisma, ma noi abbiamo bisogno di gente combattiva e motivata”.

So che non vuoi sbottonarti, ma una tra Bosetti e Marcon ti piacerebbe allenarla?
“Le ho già allenate entrambe, quindi… (ride, ndr). L’importante è che Caterina stia bene, io con lei ho passato due bellissimi anni a Modena; sono rimasto scosso dal suo infortunio, ma so che è più motivata che mai, e questo è tutto ciò che conta”.

Hai citato Modena. Dispiace che una piazza così debba chiudere.
“A me dispiace moltissimo. Non mi va di parlare del passato, non sono uno che fa polemica. Mi dispiace per la città e per William Bellei, la cui mancanza mi ha colpito tanto”.

Ultima domanda. Si avvicinano i Mondiali: cosa ne pensi di questo primo ciclo di Davide Mazzanti?
“Penso che Davide stia dimostrando come il lavoro dia i suoi frutti. La squadra ha avuto una crescita impressionante, dopo una stagione snervante e stressante. La cosa importante è che si inizi a delineare il criterio di gioco della squadra, ed è quello che sta succedendo. Mi dispiace per Davide perchè ha avuto delle mancanze in questa estate, come Bosetti, Gennari e Folie: atlete valide che avrebbero dato il loro contributo. Però ci sono giovani di talento su cui bisogna puntare: la Nazionale è in forte crescita, ma non mi sta sorprendendo. Le ragazze sono sempre più in crescita, e poi giocatori come Ortolani, De Gennaro e Chirichella sono fondamentali. Bisogna tifare Italia ai Mondiali: non sarà facile, ma la struttura portante è giovane, e questa è la cosa più importante”.

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