L’intervista a Giulio Sabbi, a Piacenza per completare il dream team

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Di Roberto Zucca

L’entusiasmo è il suo integratore. E ora che è tornato in Italia per disputare i playoff a Piacenza, Giulio Sabbi ha la carica giusta per affrontare la sua nuova sfida dopo un magnifico scudetto conquistato nel difficile campionato cinese:

Bello tutto. Una grande accoglienza da parte del pubblico e da parte della società. Sono felice di tornare in Italia per giocare questa con Piacenza, perchè è una società ambiziosa e la voglia di fare che ho respirato dai primi giorni è stata positivissima”.

Si parla già di Superlega. Troppo presto Sabbi?
“Si, decisamente. Come dice il coach Botti, prima dobbiamo giocare le partite. Poi dobbiamo vincerle. Poi si penserà a ciò che verrà”.

Vedendo il roster, con lei, Fei e Paris si respira un clima non da serie A2.
“Beh, la squadra anche senza di me, era ottima e ha performato molto bene. In allenamento, più che aria di Superlega si respira grande voglia di fare”.

Fei ha espresso forte apprezzamento sul suo arrivo in maglia biancorossa?
“Ho giocato dietro di lui anni fa e il nostro rapporto è sempre stato ottimo. Per me Fox è sempre stato un giocatore da prendere a modello, più che uno con cui giocarmi il posto da titolare. Ho letto e mi ha fatto piacere ciò che ha dichiarato. Siamo un bel team, ha perfettamente ragione. Poi il suo valore al centro è una garanzia enorme”.

La famiglia la segue in questa nuova avventura a Piacenza?
“Si si. Dopo i mesi a Shanghai ho preso il primo aereo per tornare da loro. Adesso che mia figlia ha superato i primi mesi, possiamo spostarci ovunque. Non posso più stare senza di loro”.

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