Lavarini: "Difficile rimettere in moto la macchina, ci vorrebbero settimane"

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Di Redazione

È l’uomo del momento, almeno sul mercato. Ma nell’intervista rilasciata a Diego De Ponti per Tuttosport, Stefano Lavarini non commenta le voci che lo vorrebbero vicinissimo a trasferirsi dalla Unet E-Work Busto Arsizio alla Igor Gorgonzola Novara. Il tema è invece la possibile conclusione della stagione, e il tecnico piemontese non è ottimista: “Mi sembra difficile rimettere in monto tutta la macchina, visto quello che sta succedendo. Al principio ho pensato che ci fosse stata troppa fretta nel voler chiudere. Ora i dati sono tali da non lasciare molto da dire“.

Comunque io sono qui, nel residence messo a disposizione dalla società – continua Lavarini – ed elaboro programmi. Anche se sento la mancanza del lavoro sul campo. I miei colleghi fanno molte videoconferenze. Tuttavia quello che si sta facendo è niente. Per ripartire ci vorrebbero alcune settimane di lavoro, solo per mettere le ragazze nella condizione di non infortunarsi. Credo andrà fatta la scelta che
permetta al nostro movimento di ritornare all’attività con il minor numero di danni possibili“.

Il tecnico della UYBA traccia anche un bilancio della stagione: “Abbiamo dimostrato regolarità e qualità. Abbiamo perso solo cinque partite. È vero che alcune squadre hanno reso meno di quanto atteso. Ma ad inizio stagione i pronostici ci collocavano tra il 5º e il 7º posto e a sette giornate dalla fine eravamo seconde con 9 e 10 punti di vantaggio sulle prime due inseguitrici. Sarebbe stato bello concludere questa avventura, giocare per un possibile approdo in Champions, e provarci ai playoff. Se si ripartisse non sarebbe più la stessa cosa“.

Per Lavarini è rinviata anche l’avventura olimpica, che lo avrebbe visto al timone della Corea del Sud: “Adesso bisogna solo stare uniti – dice all’Eco del Risveglioe fare il tifo per la nazionale dei nostri medici, infermieri ed operatori sanitari perché riesca a vincere questa partita difficile per portarci fuori da questa emergenza. Spero che le Olimpiadi nel prossimo anno possano celebrare con serenità il nostro ritorno alla vita“.

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