L’Argentina fa lo sgambetto all’Italia: azzurri battuti alla Allianz Cloud

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Di Eugenio Peralta

L’Italia che non ti aspetti alla Allianz Cloud di Milano: dopo lo sfolgorante esordio di ieri nella tappa italiana di Volleyball Nations League contro la Serbia, gli azzurri “bucano” completamente la sfida contro l’Argentina, arrendendosi sull’1-3 ma soprattutto restando fuori dalla partita per almeno due set. Un risultato che complica le cose in chiave qualificazione alla Final Six di Chicago: la vittoria della Polonia costringe gli azzurri a vincere domani contro la squadra di Heynen per non farsi raggiungere in classifica a quota 8 vittorie.

Grande commozione prima dell’inizio della gara per il minuto di silenzio osservato in onore di Miguel Angel Falasca, il coach della Saugella Monza scomparso improvvisamente oggi. Per tutta la giornata il mondo della pallavolo ha celebrato con messaggi di ricordo e cordoglio un campione amatissimo in tutto l’ambiente del volley.

La partita ha suscitato l’entusiasmo del pubblico del Palalido (un po’ più numeroso rispetto all’esordio, ma sempre ben lontano dal sold out) soprattutto nel secondo set, quando l’Italia è riuscita a lasciarsi alle spalle la ricezione da incubo del primo trovando anche una battuta più efficace. Ma da quel momento gli azzurri, che sembravano aver ritrovato il filo del gioco, lo hanno smarrito di nuovo subendo break troppo pesanti (4-11 nel terzo set, 5-11 nel quarto) per essere recuperati.

Da salvare per gli azzurri il carattere e l’efficacia di Roberto Russo e il buon impatto dei subentrati come Andrea Argenta; troppo a corrente alternata gli altri, a cominciare da Giulio Pinali che è stato comunque il top scorer con 10 punti. Di contro l’Argentina ha giocato una partita splendida con Facundo Conte, inizialmente in panchina, vero mattatore (12 punti con il 69% in attacco) e Agustin Loser straordinario a muro (6 vincenti).

Passo falso da dimenticare in fretta per l’Italia, che domani scenderà in campo alle 20 contro la Polonia; diretta tv su NOVE. Alle 17 la sfida tra Argentina e Serbia aprirà la giornata conclusiva della tappa.

1° SET – Blengini propone due cambi rispetto alla gara con la Serbia: Lavia in banda con Antonov e Mazzone al centro insieme a Russo. Mischia le carte anche Mendez: nell’Argentina non ci sono Conte, Crer e Palacios, partono titolari Martinez Franchi, Ramos e Poglajen. L’Italia inizia bene grazie a due errori argentini e un muro di Pinali (3-0), ma viene raggiunta e superata dall’ace di Martinez (5-6). Due invasioni a muro concedono il 6-8 e Lima allunga (7-10). L’Argentina mura forte e vola al massimo vantaggio con Loser (8-13), per poi tenersi avanti con Ramos (10-15). La sveglia la danno prima Mazzone e poi il capitano Giannelli con il gran muro del 14-16; dopo un lungo inseguimento, il Video Challenge regala a Pinali il punto del 19-20. Non basta ancora, perché Martinez riporta avanti l’Argentina con attacco e muro (19-22). L’Italia spera con l’ace di Lavia (22-23), ma il neoentrato Conte si procura due set point e Loser trasforma il primo (22-25).

2° SET – Arriva la reazione dell’Italia in avvio (4-2), anche grazie a parecchi errori argentini: due invasioni per il 6-3. Gli azzurri allungano sul servizio di Mazzone (8-4) e gestiscono il vantaggio con Antonov (11-7) e Pinali (14-10), ma l’Argentina riesce a riportarsi sotto con Poglajen e Lima: 15-14. Una serie di errori dà un po’ di respiro all’Italia (18-15), poi Pinali allunga con un attacco vincente e un ace (20-16). Gli argentini non mollano e si fanno di nuovo minacciosi con il muro di Ramos (21-20). Gli azzurri però sanno soffrire, si procurano due set point con Antonov (24-22) e al secondo tentativo festeggiano grazie a un servizio di Poglajen in rete.

3° SET – L’Italia inizia con il piede sbagliato e si ritrova sotto 2-5 con 5 errori al passivo. Blengini sostituisce Pinali con Argenta, ma il turno di battuta di Conte fa volare l’Argentina (3-9). I sudamericani non accennano a rallentare, anzi allungano con lo stesso Conte (4-11) e Poglajen (5-13). Argenta diventa protagonista in attacco, ma cambia poco nel punteggio: al secondo time out tecnico è 9-16. L’Argentina resta saldamente avanti grazie al muro di Loser (14-21), si procura il set point con Lima e chiude con un attacco di Conte (19-25).

4° SET – Resta in campo Argenta, ma il set comincia come il precedente: subito 0-3 con due muri di Lima e Loser. Blengini inserisce Cavuto e Pinali e chiama time out; l’Italia però è in confusione e incassa addirittura lo 0-7 sul servizio di Poglajen. Pinali aiuta gli azzurri a uscire dalla buca (3-7), ma il margine dell’Argentina resta largo (5-11). Due errori di Poglajen rimettono in partita l’Italia, che con Polo realizza anche l’ace del 10-12; subito dopo arriva però il controbreak argentino firmato Loser (10-15). Entra Recine e firma subito il primo punto, poi tocca a Spirito e Pesaresi; De Cecco risponde però con l’ace dell’11-17. A rimettere in corsa l’Italia ci pensa Russo (un muro e un ace), aiutato da Cavuto per il break del 15-18. Un fallo dubbio fischiato allo stesso Cavuto e due errori in battuta fermano però la rimonta azzurra: Ramos sigla il 17-23, Polo spedisce in rete il servizio del 19-24 e un’invasione di Recine consegna l’1-3.

Italia-Argentina 1-3 (22-25, 25-23, 19-25, 19-25)
Italia: Spirito 1, Giannelli 3, Mazzone 5, Balaso (L), Piano ne, Russo 8, Antonov 8, Pesaresi (L), Lavia 7, Polo 4, Cavuto 2, Argenta 6, Pinali 10, Recine 1. All. Blengini.
Argentina: Pereyra (L) ne, Martinez Franchi 7, Uriarte, Poglajen 16, Conte 12, Loser 12, Danani (L), Solé ne, Lima 14, Palacios 1, Crer ne, De Cecco 2, Mendez ne, Ramos 9. All. Mendez.
Arbitri: Oleynik (Russia) e Gerothodoros (Grecia).
Note: Spettatori 3200. Italia: battute vincenti 5, battute sbagliate 14, attacco 42%, ricezione 48%-33%, muri 6, errori 25. Argentina: battute vincenti 4, battute sbagliate 18, attacco 52%, ricezione 56%-47%, muri 3, errori 30.

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