La preoccupazione di Barbolini: "Non possiamo perderci così in un bicchier d’acqua"

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Di A.G.

Volti scuri e umore nero. In casa Novara il ko interno con Monza preoccupa società e tifosi. A fine gara lo si capisce anche dalle dichiarazioni di protagonisti importanti.

Massimo Barbolini (allenatore Igor Gorgonzola Novara):C’è preoccupazione dopo questa sconfitta. Vanno fatti i complimenti a Monza ma noi non abbiamo giocato una partita al massimo delle nostre possibilità: sono emersi tutti i nostri limiti, soprattutto al servizio dove siamo stati davvero imbarazzanti. Poi avremmo potuto e dovuto fare di più per uscire dai break che Monza ha costruito con la propria battuta, fondamentale in cui hanno disputato una grande prestazione, trovando soluzioni diverse in attacco. Sono preoccupato perché non possiamo perderci in un bicchier d’acqua in queste partite“.

Jovana Brakocevic Canzian (opposto Igor Gorgonzola Novara):C’è rammarico per aver perso la partita e per non essere riusciti a sfruttare in maniera lucida quelle occasioni che pure abbiamo avuto. Abbiamo subito molto la battuta di Monza, abbiamo lottato per tutto il match ma alla fine non è bastato per riuscire a conquistare punti contro un’ottima squadra. Ora voltiamo pagina, abbiamo una trasferta importante di Champions League e poi il Mondiale per club: rivedremo gli errori commessi e lavoreremo per crescere, anche perché solo ieri per la prima volta abbiamo potuto lavorare tutte insieme”.

(fonte: Comunicato stampa)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.