Kovar: “Trento? La vedo più quadrata di Perugia”

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Di Redazione

Weekend senza gare per i campioni d’Italia in carica della Lube. Decisivo il rinvio del match casalingo con la Vero Volley Monza per la positività al Covid19 di alcuni atleti brianzoli.

Stop che permette a Juantorena e compagni di riflettere sugli errori commessi con Trento lunedì e recuperare le energie fisiche e mentali in vista di una ripartenza a testa alta. Proprio sulla sconfitta in tre set in terra dolomitica, Andrea Scoppa per il resto del Carlino Macerata ha intervistato Jiri Kovar che analizza così la partita: “Loro hanno battuto molto forte ma sono stati bravi anche in attacco. Noi invece abbiamo sbagliato più del solito in ricezione, ci sta contro i siluri di Abdel Aziz, ma gli altri non hanno servito così forte. Invece ricevendo male non abbiamo permesso a De Cecco di agire sui 3 metri. Infine abbiamo inciso poco a muro e in difesa”.

Lo schiacciatore classe 1989, trova nella sconfitta anche dei lati “positivi”: “Salvo il fatto che, nonostante la brutta giornata, abbiamo perso ogni set per pochi punti. Un buon segno”.

Trento conferma di essere la terza big tra le due litiganti? “La vedo più quadrata di Perugia. Quando i palloni scottano la Sir va da Leon, l’Itas invece ha tante armi e per chi difende è dura».

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Serie A3, la neopromossa Grottaglie rinuncia al titolo: “Scelta dolorosa, ma necessaria per sopravvivere”

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Apoteosi, scriveva il Volley Club Grottaglie neanche due settimane fa dopo la prima storica promozione in Serie A3 conquistata sul campo, ma la festa purtroppo è durante troppo poco. Una storia triste che si ripete ogni anno, da troppi anni, e con un numero di società che rinunciano 'al grande salto' sempre maggiore.

"Questa decisione, frutto di riflessioni approfondite iniziate già prima della conquista della Serie A, rappresenta, con grande rammarico, il passo più doloro che siamo stati costretti compiere per assicurare la stessa sopravvivenza del Volley Club Grottaglie" recita la nota ufficiale della società.

E ancora: "L'approdo alla Serie A comporta investimenti ingenti che, allo stato attuale, non siamo in grado di sostenere. Le criticità infrastrutturali, dovute alle concomitanti manifestazioni internazionali (i Giochi del Mediterraneo a Taranto, ndr) e ai numerosi lavori di riqualificazione sul territorio, unite alla cessazione del supporto di alcuni partner fondamentali, non ci permettono di garantire la stabilità economica necessaria per affrontare la categoria".

Il sogno di giocarla prima o poi, la Serie A, resta però più vivo che mai: "Le quattro promozioni ottenute in dieci anni, dalla Prima Divisione alla A3, testimoniano che la strada intrapresa è quella giusta".