Foto Federazione Italiana Pallavolo

Julio Velasco piange Maradona: “Era uno dei nostri”

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Di Redazione

Per lui, come per tutti gli argentini, il dolore è stato indescrivibile. La scomparsa di Diego Armando Maradona ha lasciato un vuoto enorme nel paese sudamericano e nessuno meglio di Julio Velasco, intervistato da Giorgio Burreddu per il Corriere dello Sport, può descriverlo: “Era uno dei nostri. Nel calcio era il migliore, punto e basta. Ma fuori dal calcio era uno di noi, e concentrava in sé la grandezza e le debolezze del nostro paese. L’Argentina è fatta di grandezze e forti difetti. È quasi impossibile, per chi non conosce Villa Fiorito, capire che cosa vuol dire vivere la povertà di quel posto e poi finire a essere una delle persone più importanti del mondo“.

Velasco non frequentava spesso Maradona (“Quando era in Italia, ho sempre evitato di vederlo. Non volevo essere un altro che lo usava per la sua popolarità“), ma su di lui ha un aneddoto: “Una volta sono all’Olimpico con Gianni Minà. Julio, mi fa, conosci Diego? Ci presentiamo, lui mi abbraccia, tu sei un fenomeno, mi dice. Era come un amico, trasmetteva emotività, affetto, sapeva tutto di me, mi seguiva. Quella sera voleva andare a cena, ma io avevo un altro impegno improrogabile. Gli dico: Diego, non posso, ci vediamo domani a pranzo. Lui mi guarda, con quell’espressione dolce da bambino: Julio, a pranzo io dormo“.

Il CT azzurro sottolinea un altro tratto della personalità del grande campione scomparso: “La sua intelligenza, un’intelligenza impressionante per uno che veniva da un quartiere così. (…) Uno che ha avuto fortuna, che è nato in un posto ricco, questo non riesce a capirlo fino in fondo. Uno vede solo i difetti di Diego, che non è elegante quando mangia, che dice qualche parolaccia. Per noi invece lui era quello che ha avuto il coraggio di fare quello che avremmo dovuto fare e non abbiamo mai fatto. (…) Il sogno, la fantasia del povero è che uno come lui si possa sedere a tavola con le persone più ricche e potenti del mondo. E lui lo ha fatto senza perdere l’identità“.

Un’altra delle sue frasi illuminanti, Velasco la riserva poi all’idea di Maradona come divinità: “Dovete capire che quando si dice dio, Diego è dio, è un modo di dire. Non è un dio perfetto, onnipotente, è un dio dell’antica Grecia, con tutte le passioni umane. Però è un dio. Lui è il dio del calcio, dello sport“.

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