Jordyn Poulter concede il bis alla Reale Mutua: "I tifosi di Chieri mi hanno fatta sentire a casa"

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Di A.G.

Arriverà in Piemonte solo nelle prossime settimane, per via degli impegni con la nazionale statunitense, ma Jordyn Poulter sembra già essere un pilastro della Reale Mutua Fenera Chieri versione 2019-2020, o forse sarebbe meglio dire il perno attorno a cui ruoterà la squadra di Giulio Bregoli.

Sospesa tra l’obiettivo dichiarato di ottenere una salvezza tranquilla e il sogno di fare qualche passo in avanti nelle gerarchie della Serie A1, la società chierese ha deciso di perseguire la politica dei giovani talenti e confermare uno dei migliori prospetti in regia a livello mondiale. Sì, perché chi ha visto giocare Poulter nello scorso campionato ha pochi dubbi sul suo valore: arrivata sotto l’Arco a gennaio 2019, la palleggiatrice di Aurora (Colorado) si è distinta per un’ottima capacità di smistare il gioco, servire la pipe, coinvolgere le centrali e smarcare i posti 4 e l’opposto, caratteristiche che l’hanno fatta entrare ben presto nel cuore dei tifosi che ogni domenica infiammano il PalaFenera.

Insomma, Jordyn è una giocatrice dal talento cristallino che gioca con la spensieratezza dei suoi 22 anni e la voglia di migliorarsi allenamento dopo allenamento per rendere brillante il futuro di Chieri e del Team USA.

Conosciamo meglio Jordyn Poulter. A che età ha scoperto il suo talento per la pallavolo?

Ho iniziato a giocare a pallavolo quando avevo otto anni, come semplice conseguenza del fatto che mio padre allenava e perciò trascorrevo molto tempo in palestra. Quando poi ho constatato quanto mi piacesse questo sport ho cercato fortemente di arrivare il più in alto possibile, ma non c’è stato un momento particolare in cui ho scoperto il mio talento; credo che le mie abilità si siano sviluppate giorno dopo giorno lavorando sodo”.

C’è una giocatrice alla quale si è ispirata per il suo ruolo o a cui si ispira tuttora?

Da piccola ammiravo Dani Lins e Robyn Ah Mow, sicuramente due tra le migliori palleggiatrici in assoluto”.

A suo giudizio, quali sono le caratteristiche più importanti per un palleggiatore?

Penso che ogni palleggiatore abbia uno stile personale, anche se per interpretare al meglio questo ruolo sono fondamentali la precisione delle alzate e la capacità di mettere le attaccanti nelle migliori condizioni per fare punto.

Quanto è stata importante l’esperienza alla University of Illinois per la sua carriera?

Il periodo trascorso al college è stato positivo sotto ogni punto di vista perché mi ha aiutato a crescere, migliorare, arricchire il mio bagaglio tecnico e diventare la persona e la giocatrice che sono oggi. Credo di essere stata fortunata ad aver avuto allenatori con grande esperienza internazionale e devo ringraziarli per tutti gli insegnamenti che mi hanno trasmesso”.

Per lei è stata una lunga ed impegnativa estate con la nazionale statunitense, e proprio in questi giorni sta disputando la World Cup. Come sta andando?

Sta andando alla grande! Per noi la World Cup è un’ottima occasione per confrontarci con le migliori nazionali al mondo e il nostro obiettivo è di ottenere un buon risultato, continuando a migliorare il nostro gioco di partita in partita e mantenendo la concentrazione sempre alta”.

Ad agosto avete staccato il pass per le Olimpiadi di Tokyo. Come giudica le performance della sua nazionale nel torneo di qualificazione?

Al Preolimpico abbiamo avuto alti e bassi per quanto riguarda le prestazioni e non siamo riuscite a mettere in campo la nostra pallavolo migliore. Nonostante ciò, siamo state brave a rimanere unite e trovare sempre un modo per avere la meglio sulle avversarie. Il pass per Tokyo deve essere uno stimolo che ci deve portare a dare ancora di più in allenamento e ad alzare l’asticella per raggiungere il sogno di vincere una medaglia olimpica”.

Come si trova a lavorare con una leggenda della pallavolo come Karch Kiraly?

È davvero incredibile essere allenata da un grande tecnico come Karch. È estremamente competente e sa di cosa ha bisogno ogni sua giocatrice per farla rendere al meglio, visto che conosce bene le difficoltà che si possono incontrare in campo. Se penso a quello che mi può trasmettere e a quello che ha vinto nel corso della sua carriera sia da giocatore che da allenatore, sono davvero felice di poter lavorare con lui”.

Nella stagione 2019-2020 vestirà ancora la maglia della Reale Mutua Fenera Chieri. Come si trova a giocare nel campionato italiano? E cosa si porta dietro della scorsa stagione?

In America non abbiamo un campionato professionistico, quindi per me è un privilegio giocare nella Serie A italiana, ma anche una sfida molto stimolante visto che ho la possibilità di confrontarmi con le migliori giocatrici al mondo. Nella scorsa stagione abbiamo incontrato diverse difficoltà, ma non è mai mancato il sostegno della città e dei tifosi. Fino all’ultima partita contro Filottrano nel nostro palazzetto c’è sempre stata un’atmosfera speciale: i nostri supporter mi hanno fatto sentire a casa e perciò non vedo l’ora di tornare a Chieri”.

Cosa si aspetta dalla nuova Chieri e a quali obiettivi può ambire?

Quest’anno c’è un nuovo allenatore, sono arrivate giocatrici forti e perciò mi aspetto una squadra più competitiva rispetto alla scorsa annata. Il nostro obiettivo è di vincere il maggior numero possibile di partite in campionato: se riusciremo a mettere in campo buone prestazioni e ciascuna di noi darà il proprio massimo, le vittorie arriveranno”.

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