Foto Facebook Imoco Volley Conegliano

Imoco, Sarah Fahr: “Qui bisogna dare sempre il 100%”

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Di Redazione

Arrivata in estate da Il Bisonte Firenze, Sarah Fahr ha potuto dimostrare in campo in questi mesi il proprio valore complice anche l’infortunio di Raphaela Folie. La giovane centrale dell’Imoco Volley Conegliano, nell’intervista rilasciata a Il Gazzettino Treviso, ha raccontato i suoi primi passi nel mondo della pallavolo fino ad oggi, protagonista con la maglia delle pantere.

Sarah, partiamo dal principio: come hai iniziato a giocare a pallavolo? “È una storia un po’ buffa, perché in realtà da piccola facevo ginnastica artistica. Solo che a un certo punto la mia insegnante ha smesso di portarmi alle gare e questo mi ha infastidito. A quel punto mia mamma mi ha spinta a provare la pallavolo anche se all’inizio non è stato amore a prima vista. Anzi, per un periodo ho smesso e continuato con ginnastica. Dopo che hanno continuato a escludermi dalle gare però ho seguito la mia migliore amica del tempo nella sua squadra di pallavolo e lì sono riuscita anche a divertirmi”.

Saltando invece alla tua storia recente, che aspettative avevi arrivando a Conegliano? “Sicuramente erano molto alte, anche perché non è facile arrivare così giovane in un club così forte. Ero molto emozionata e mi aspettavo di crescere tanto, magari prendendo qualche piccolo spazio per poter giocare. Poi sfortuna ha voluto che Raffa (Folie, ndr) avesse problemi al ginocchio e quindi potessi giocare io ed è qualcosa che non mi aspettavo minimamente, ma ho cercato di sfruttare al meglio l’occasione”.

I viaggi sono tra le tante cose di cui il Covid ci ha privati. Cosa ti spaventa di più del virus? “Devo ammettere di non essere molto spaventata, di per sé. Ho riflettuto e realizzato che bisogna rispettare tutte le regole, facendo questo il rischio di contagio è minore. Mi fa un po’ più paura forse tutto quello che riguarda la pallavolo. Non sapendo come si svilupperà la situazione e visto che la pallavolo non è uno sport ricco come il calcio, c’è comunque del timore che il movimento si spenga. In aggiunta forse il Covid non ci permetterà mai davvero di tornare alla vita normale, avremo sempre una mascherina in tasca, mentre a me manca poter vedere i volti e le espressioni delle persone“.

Punti di forza e di debolezza? “Sono una ragazza molto solare e per “abbattermi” ci vuole un po’, mi faccio facilmente scivolare addosso le cose negative. Sono un po’ una chiacchierona, però, e questo non sempre piace a tutti. Un aspetto ambivalente è che sono un po’ testarda, che per alcune cose, tipo la pallavolo, può essere molto importante per migliorare, mentre nelle discussioni risulta difficile farmi cambiare idea anche quando ho torto“.

Qual è la lezione più dura che hai dovuto imparare finora? “Che qui bisogna sempre dare il 100% e appena non si dà il massimo si viene rimproverati subito. Ma è una cosa bella e giusta, che fa crescere. La pallavolo va presa sì come un gioco, ma anche seriamente, impegnandosi sempre il più possibile”.

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