Il segreto di Filippo Lanza: "Gioco per divertirmi e far divertire. Vincere è bello, ma c’è ben altro"

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Foto: Mari.Ka Torcivia
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Di Roberto Zucca

C’è un prima e un dopo, come in ogni cosa. C’è un prima di questa intervista, realizzata in un momento storico molto difficile per la pallavolo, e in quel “prima” Filippo Lanza è stato – con la maglia della Sir Safety Conad Perugia – un autentico protagonista della stagione che domenica si è bloccata.

E ci sarà, sì, un dopo. Un proseguimento che fino a questo momento vede il campionato sospeso, ma la Champions League in continuo aggiornamento. Noi ci atteniamo alle comunicazioni che arrivano dalla Federazione e dalla CEV”.

E quali sono le possibili evoluzioni?

Si è parlato di giocare contro il Fakel in campo neutro. Stiamo aspettando disposizioni. Noi l’andata sul loro campo l’abbiamo giocata, ma fino a ieri la squadra russa non voleva venire in Italia, nonostante che non fossimo nella cosiddetta zona rossa. Da martedì sera, tutto è di nuovo cambiato. È una situazione in costante divenire”.

Che effetto le fa tutto questo?

Strano, naturalmente. Vedere Civitanova-Trento domenica senza pubblico e sentire alcuni amici che l’hanno giocata è stato importante per capire che noi siamo anche il pubblico che va a vedere le partite. E senza il pubblico, questo sport perde di significato”.

Mi spieghi meglio cosa prova.

Non ho mai giocato per il gusto di vincere uno scudetto a fine stagione. Ho giocato per passione, per spirito di sacrificio, per migliorarmi, naturalmente anche per il successo. Ma ho giocato soprattutto per divertirmi e per far divertire quelle persone che amano noi e lo sport che poi è la mia professione. Lo scudetto è la realizzazione di tutto questo. Ma c’è ben altro”.

Le chiedo se c’è un prima e un dopo anche per Filippo Lanza, perché una dichiarazione del genere non sarebbe stata da lei qualche anno fa.

Lei dice? C’è un Filippo che a Trento nasce e cresce pallavolisticamente. È un Filippo figlio di parecchie stagioni giocate in una piazza che mi ha dato tutto. Poi c’è Perugia, e sono arrivato in una città che aveva già vinto molto e nella quale, durante il primo anno, mi sono adattato. Avevo bisogno di una mia dimensione perché era tutto diverso”.

Quest’anno sembra un po’ che sia lei la dimensione di quella Perugia.

Questo mi fa piacere. Continuo a fare il mio lavoro. Penso di dare tutto ciò che ho in campo, laddove mi viene concesso di potermi esprimere. Se poi la conquista delle vittorie è ottenuta grazie al mio contributo, ho sicuramente raggiunto lo scopo”.

Sbaglio se penso che lei ha maturato nel tempo la concezione di poter fare la differenza in questo sport?

La ringrazio se lo pensa. Si lavora costantemente per fare la differenza e si lavora per alzare l’asticella ogni giorno. Le consapevolezze si maturano col tempo, ed è corretto dire che man mano ci si accorga che ciò che si può fare è sempre qualcosa in più rispetto all’anno precedente. Io sono uno che si crea le occasioni. Farlo con la maglia di Perugia o con quella della nazionale è un di cui”.

So che tiene molto alla sua vita privata. Quando si impara a fare pace con la propria popolarità?

Quando la condivisione diventa un lavoro, ad esempio. Quando, dopo le Olimpiadi, ti accorgi che qualcosa del tuo vissuto viene fuori non tanto perché lo fai uscire tu, quanto perché dall’esterno vieni stimolato a farlo. O semplicemente perché ci pensano gli altri”.

È curiosa l’uscita del suo presidente durante un’intervista, in cui ha attribuito il suo periodo buono alla sua nuova compagna. Ci ha riso su?

Sembrava, più che altro, che il mio rendimento dipendesse al 70% dall’allenatore e al 30% dalla mia compagna… non da me! Ho imparato a comprendere le dichiarazioni del mio presidente, che spesso sono dettate dalla passione che mette nel suo lavoro. Ho sorriso, poi in palestra ho continuato a fare quello che faccio tutti i giorni. Mettendoci il 100% di me stesso”.

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Supercoppa A2: Giulio Pinali MVP della sfida tra Cuneo e Brescia

A2 Maschile

Nella serata che ha visto il trionfo di MA Acqua S.Bernardo Cuneo in Del Monte® Supercoppa Serie A2, a prendersi la scena come protagonista è stato anche Giulio Pinali, premiato Del Monte® MVP e laureatosi top scorer del match con 15 punti realizzati nell’arco dei tre set, tutti arrivati tramite attacchi punto.

Tra i centrali 8 i punti totali di Lorenzo Codarin Alessandro Tondo, in forza a Cuneo e Brescia. Per Alex Erati, Felice Sette Karli Allik sono arrivati 2 muri vincenti, mentre al servizio si è messo in mostra proprio Karli Allik: l’estone ha chiuso con 4 ace. 

Considerando Play-Off, Del Monte® Coppa Italia e Supercoppa, è Giulio Pinali il top scorer della post season: l’opposto classe 1997 ha chiuso con 184 punti senza contare la Regular Season, davanti a Oreste Cavuto (160 punti) e Roberto Cominetti, sul terzo gradino del podio con 151 sigilli.

I TOP INDIVIDUALI
Punti: 15
Giulio Pinali (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)
Attacchi Punto: 15
Giulio Pinali (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)
Servizi Vincenti: 4
Karli Allik (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)
Muri Vincenti: 2
Alex Erati (Gruppo Consoli Sferc Brescia)
Felice Sette (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)
Karli Allik (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)
Punti (Centrali): 8
Alessandro Tondo (Gruppo Consoli Sferc Brescia)
Lorenzo Codarin (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)
Punti (Palleggiatori): 2
Daniele Sottile (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)

DEL MONTE® MVP: Giulio Pinali (MA Acqua S.Bernardo Cuneo)

(fonte: LVM)