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Il Pagellone di Paolo Cozzi – Michieletto illumina l’Arena. Un super Balaso non può bastare

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Primo maggio di grande volley quello che ha emozionato i tifosi giunti alla BLM Group Arena per assistere alla prima finale scudetto fra Itas Trentino e Cucine Lube Civitanova. Trento parte forte, non sbanda quando perde Lisinac per infortunio alla schiena, ma, proprio come successo in Champions, si incarta sul finire del secondo set e regala il set ai cucinieri. Spettri e fantasmi cominciano ad aleggiare per l’Arena, ma Kazyiski e soprattutto Michieletto decidono di chiudere con il passato e, guidati da un eccellente Sbertoli in regia, fanno il primo passo verso l’agognato tricolore.

Trento mura, attacca e soprattutto riceve; Civitanova vive di fiammate e di un Balaso superlativo, ma spreca troppo nei momenti chiave e in ricezione costringe De Cecco a fare chilometri su chilometri, limitando la sua scelta e la sua fantasia.

Ma veniamo alle pagelle del match partendo dai padroni di casa.

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ITAS TRENTINO

Michieletto 9: Poco usato ad inizio match, il ragazzone prende via via sempre più fiducia fino a diventare il faro di Trento in attacco, ma soprattutto la roccia in ricezione che riceve con una facilità disarmante, facendo quasi sfigurare i due pur ottimi libero della partita.

Kazyiski 8,5: Ennesima partita monumentale per questo ragazzo che continua a scrivere pagine sportive di una bellezza aulica. Potente in attacco, ha un grosso calo nel secondo set dove sembra parecchio in affanno. Sembra, per l’appunto. Già nel terzo set, infatti, torna in versione braccio di Popeye e per Civitanova non c’è scampo.

Lavia 6,5: In ricezione è un automa spaventoso, roba da mandare fuori giri chiunque stasera provasse a fare ace. In attacco ha un calo vistoso nella seconda metà del secondo set che costa a Trento il set e un bello spavento, ma riesce a rimanere in partita e a tornare a fare punti importanti per i suoi.

Sbertoli 8: La ricezione lo agevola, ma lui non sbaglia una scelta e quando perde Lisinac per infortunio è bravo a rimanere lucido e cambiare strategia. Sempre pericoloso dalla linea dei 9 metri, lavora meglio del solito a muro in posto due dove oltre a due murate si fa usare meno del solito.

Podrascanin 7: Trento per vincere ha bisogno di mettere pressione con il gioco al centro e allora ecco il centralone serbo farsi trovare pronto in attacco e sempre molto attento a muro.

D’Heer 6: Catapultato in campo per l’infortunio di Lisinac, dà il suo contributo in attacco, anche se poi a muro fatica tanto.

Lisinac sv: Un riacutizzarsi dei problemi alla schiena purtroppo lo ha privato di una finale scudetto nella quale sarebbe stato protagonista. Difficile vederlo in campo giovedì, mentre qualche speranza ci sarebbe se la serie andasse a gara 4. Per un giocatore della sua fisicità, però, risulterà davvero troppo difficile.

Dzavoronok 8: Spesso quest’anno l’ho criticato dicendo che non ha sfruttato la sua occasione. In Gara-1 mette però a terra la palla set nel terzo senza tremare: bravissimo.

Laurenzano 7,5: Non trema il giovane libero davanti ai battitori marchigiani, dimostrando grande solidità tecnica e mentale. Bene anche in difesa, con una chicca nel finire del terzo set che vale più del solo singolo set.

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CUCINE LUBE CIVITANOVA

Nikolov 6,5: è il top scorer dei suoi e gioca con una naturalezza che cozza con i suoi 19 anni. In ricezione però è davvero tremolante, e in attacco alterna colpi fenomenali a tanti, troppi errori. Troppe anche le 5 murate subite, che alla lunga gli tolgono sicurezza.

Zaytsev 6,5: In attacco vive una seconda giovinezza: lucido, cattivo e spietato quando serve; in ricezione invece fatica un po’ più del consentito, come del resto tutto il reparto Lube. E pensare che 6 mesi fa qualcuno non lo voleva più in campo, dandolo per bollito.

Yant 5: Trento lo bersaglia al servizio, e lui non riesce proprio a contrastarlo. Ha il merito di restare concentrato in attacco, ma alla lunga il gioco della Lube diventa scontato, cominciando anche lui a faticare.

Chinenyeze 6: In attacco dimostra ancora una volta di essere fra i top player al centro della rete, ma a muro è davvero un oggetto misterioso che fatica a leggere il gioco di Sbertoli e si presta spesso a mani e fuori.

Anzani 5,5: In attacco ha pochissimi palloni a disposizione anche a causa di una ricezione terribile, mentre a muro ha un solo guizzo. Quando fatica lui, tutta la Lube ne risente.

De Cecco 5,5: L’alzata in tuffo ad una mano dagli 11 metri meritava la standing ovation, ma alla lunga il correre dietro le ricezioni gli fa perdere le trame del gioco e diventa didascalico, mandando spesso i suoi attaccanti contro il muro piazzato.

Balaso 7: Bella prova del libero azzurro che per due set tiene in piedi pressoché da solo la seconda linea marchigiana. Alla lunga cala un po’, ma in difesa è sempre ben piazzato.

Garcia 5: Quattro errori su cinque palle toccate. Ha sprecato la chance di giocare titolare mesi fa, continuando a far di tutto per cancellare quanto di buono fatto la scorsa stagione.

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