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Il Pagellone di Paolo Cozzi – Giannelli in versione Mondiale, Rinaldi stecca la prima

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Di Paolo Cozzi

Inizio scoppiettante per la Superlega maschile, che nella prima giornata di campionato regala molti risultati a sorpresa e conferma quella che era la sensazione di molti addetti ai lavori. Ovvero che questa sarà una stagione all’insegna del grande equilibrio, con tre top team che scattano davanti a tutti (Civitanova, Perugia e Trento), ma con un ampio spettro di possibilità per molte compagini di issarsi al quarto posto lasciato vacante da una Modena uscita ridimensionata dal mercato estivo. C’è molta voglia di abbracciare e tributare il giusto applauso ai nostri campioni del mondo, di tornare a riempire i palazzetti, ma, come sempre accade ad inizio stagione, le squadre sono ancora in rodaggio e i veri valori in campo li vedremo tra un mesetto circa.

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Parte comunque bene la rivoluzionata Civitanova, che inizia la sua rincorsa allo scudetto dall’ostico campo di Taranto. La squadra di De Cecco in attacco non brilla ancora,e deve rinunciare alla potenza di Yant, ma piace la diagonale ZaytsevBottolo, con l’Ivan nazionale che schierato da banda dimostra di saper dare ancora del tu alla ricezione. Ottimo l’esordio al centro per Chinenyeze, ormai consacrato a top player mondiale nel ruolo.

Per Taranto una discreta prova corale, con dei guizzi importanti di Antonov e Stefani, quest’ultimo osservato speciale visto quanto di buono fatto nella passata stagione. La sensazione è che però la coperta in panchina sia molto corta, e se Loeppky non ingranerà la stagione diventerà molto complicata anche per un allenatore di grande esperienza come Di Pinto.

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Tutto facile per la nuova Perugia a trazione polacca, che si sbarazza in fretta di una Monza battagliera, ma in cerca di nuovi equilibri dopo l’infortunio di Cachopa. Giannelli è in versione mundial e si prende il lusso di far attaccare il neoacquisto Semeniuk al 90% (!!!), ma è tutta la squadra che gira bene, a partire da Rychlicki – apparso da subito molto in palla, a differenza della scorsa stagione – e passando per il duo RussoSolé che spadroneggia al centro della rete. Insomma un ottimo esordio per una squadra che quest’anno è stata costruita per provare a vincere tutto.

Da parte brianzola c’è il tentativo di arginare la potenza umbra ma, a parte gli spunti dell’ottimo Beretta, manca qualcosa a muro. Zoppicano anche l’attacco, che trova continuità solo nel nuovo acquisto Maar, e la linea di ricezione, che andrà rivalutata contro un avversario più accessibile.

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Trento mette in mostra un “giovane trentottenne” di nome Kaziyski, che a dispetto della carta d’identità è già in forma smagliante e si regala 26 punti in un match che vede i padroni di casa rilassarsi troppo nel terzo set, prima di ritrovare concentrazione e chiudere 3-1. Ottimi anche Michieletto e l’esordio in maglia trentina di Laurenzano, manca all’appello Lavia, ma dopo un Mondiale stellare ci sta che abbia bisogno di un po’ più di tempo per ritrovare la giusta condizione psicofisica.

Siena onora l’impegno, ma se vuole ritagliarsi uno spazio in questa Superlega deve crescere molto in attacco, dove regala molti errori. Se Van Garderen e Petric lasciano comunque buone sensazioni, chi ha faticato tanto a trovare continuità è Pinali e soprattutto Mazzone, che chiude con un mesto 10% in attacco. Da rivedere anche la staffetta tra Finoli-Pinali e PinelliPereyra, che non ha dato grossi risultati.

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Il match più intenso di giornata è quello fra Piacenza e Verona, con i padroni di casa che dimostrano di essere ancora in ritardo (ma ci sta, è squadra completamente rinnovata) nella costruzione del proprio sestetto. Se Romanò, finalmente titolare in Superlega, dimostra ancora una volta la sua crescita, e la coppia di centrali SimonCaneschi porta a casa ben 27 punti, chi non sfrutta l’occasione è Recine, che chiude con un deludente 29% in attacco e con ben 5 ace subiti. Tanti però gli errori di squadra, addirittura 28 in battuta, un fardello alla lunga troppo pesante per la squadra di Bernardi.

Parte forte Verona, che già era piaciuta molto nei tornei precampionato. La squadra scaligera presenta al pubblico italiano il giovane russo Sapozhkov, che ha un impatto davvero importante sul match con i suoi 220 cm. Bene anche l’altra novità del campionato, ovvero il maliano Keita, in coppia con Mozic. Chi soffre però con due bombardieri in campo è la ricezione, ed ecco quindi sparire dal campo i due centrali, poco utilizzati da Spirito.

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Esordio amaro per Milano, che davanti ad una coriacea Cisterna non riesce mai a trovare il bandolo della matassa, e seppur sulla carta nettamente favorita finisce per soccombere in tre soli set. La ricezione funziona, ma Porro non riesce ad accendere tutti i suoi attaccanti, tra cui manca completamente l’apporto di Ebadipour. Piace la prima uscita stagionale di Patry e convince l’esordio in Italia di Loser, centrale argentino che ha i numeri per diventare uno dei migliori attaccanti. Manca però il muro, e questo alla lunga potrebbe diventare un problema per la squadra di Piazza.

In casa Cisterna si festeggiano tre punti preziosi in quella che sarà una lunga stagione a caccia di una salvezza tranquilla. Baranowicz vince lo scontro al palleggio, sfruttando un Dirlic positivo e soprattutto un Sedlacek in giornata di grazia. Se la ricezione barcolla, è il muro il fondamentale che regala punti e certezze alla squadra di coach Soli.

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Impresa di Padova nell’anticipo di sabato, con i patavini che mettono subito a nudo le debolezze di una Modena che dovrà crescere tanto quest’anno se vorrà rimanere nella parte sinistra della classifica. Saitta gioca… alla Saitta, si dimentica completamente dei centrali e cerca feeling con i tre laterali trovando risposte positive da bomber Petkovic e dal giapponese Takahashi, eroe di giornata. Due punti fondamentali per una squadra rinnovata e ringiovanita, ma che è attesa da un campionato lungo e complicato. Bene anche il giovane Crosato, dimenticato in attacco, ma sempre lucido e presente a muro.

Inizia male una stagione che già di per se potrebbe essere complicata per Modena, con Bruno che fatica a trovare continuità dai suoi attaccanti. Tanti errori appesantiscono la performance della squadra di Giani, tipici di una squadra con molti giovani, ma fardello pesante nel corso del match. Se Lagumdzija fa il suo, chi stecca la prima è Rinaldi, che paga molto in attacco anche con 5 errori diretti; è comunque il muro il grande assente di giornata, con tre soli punti diretti in ben 5 set.

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