Il gesto di generosità di Jakub Bednaruk: dona la medaglia ai bimbi ricoverati

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Di Redazione

“Ringrazio Vital Heynen per l’opportunità e i ragazzi per il loro sostegno e la loro determinazione in campo. La medaglia di bronzo è una grande soddisfazione ma non deve stare la mio collo: la regalo alla Fundacja Herosi (Fondazione Eroi), mettetela all’asta e fatene buon uso”.

È davvero da applausi il gesto di Jakub Bednaruk, allenatore in seconda della Polonia che ha appena concluso al terzo posto la Voleyball Nations League. La presenza di Bednaruk è stata notata soprattutto per via dell’assenza di Vital Heynen che ha scatenato molte polemiche e alle quali il nuovo tecnico di Perugia ha poi risposto in un secondo momento. Senza alcuna polemica Bednaruk ha fatto il suo lavoro brillantemente al termine del quale ha compiuto un gesto di grande generosità subito imitato da Karol Klos che ha donato la sua maglia da capitano #77 per un’altra asta benefica.

Le offerte si sono moltiplicate in poche ore: hanno alzato il prezzo numerosi colleghi, l’Asseco Resovia, tanti tifosi e nelle casse della Fondazione andranno parecchie migliaia di euro. La Fondazione Eroi assiste e aiuta i bambini in cura per cancro e leucemia ed è attiva dal 2009: si tratta di un’istituzione benemerita in Polonia, molto popolare e amata tra gli sportivi e i personaggi pubblici di cinema e televisione. Anche Andrea Anastasi (foto a destra) è da tempo uno dei sostenitori della Fondazione cui ha donato i proventi del suo ultimo libro pubblicato in Polonia e numerosi altri oggetti personali legati alla sua attività di tecnico.

La dedizione di Jakub Bednaruk è davvero ammirevole: il tecnico va molto spesso a trovare i ragazzi ricoverati nel reparto infantile della clinica oncologica infantile di Varsavia e qualche tempo fa si rese protagonista di un’iniziativa che divenne virale e che fu imitata da molti sportivi. Si fece crescere i capelli per poi farseli radere a zero e mettere all’asta il “toupet”. Il claim dell’iniziativa (cui si riferisce la foto principale) fu “non c’è nulla di male nell’essere senza capelli”. Un riferimento agli effetti della chemioterapia.

(Fonte: Polsat.pl)

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