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Hit Parade: canzoni dedicate alla rivalità, ai ritorni in campo e ai cambiamenti

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Di Stefano Benzi

Prosegue la nostra rubrica dal titolo Hit Parade: canzoni che danno un significato diverso ad alcune delle notizie di pallavolo più interessanti degli ultimi giorni. Tra rinvii, recuperi e squadre che tornano finalmente in campo – alcune dopo quasi un anno – dedichiamo un po’ di attenzione alla rete che divide il campo. O che forse lo unisce…

1) Quando il titolo di coda è un abbraccio

Settimana di recuperi con due partite diverse che hanno fornito gli stessi titoli di coda. A Casnate con Bernate la Agnelli Tipiesse Bergamo conquista la tredicesima vittoria consecutiva battendo Cantù al termine di una partita meravigliosa il cui 0-3 conclusivo non rende giustizia alla Libertas. All’Allianz Cloud la Powevolley Milano sconfigge la Leo Shoes Modena al termine di una partita rutilante e imprevedibile. A fine gara giocatori a braccetto, anche se il malumore da parte degli sconfitti c’è tutto. Ma la scena di atleti che si scambiano complimenti e pacche sulle spalle, allenatori compresi, al termine di due feroci battaglie vale quanto un trailer promozionale. Fa male pensare che non ci fosse pubblico. Due partite che avrebbero meritato una standing ovation su un titolo di coda del genere.

C’è una canzone che rispecchia più di ogni altra il senso di rivalsa che si vive quando si ha davanti un avversario che si stima, si rispetta, ma di fronte al quale non si cede di un centimetro. É  il 2000 quando Bon Jovi scrive per l’album “Crush” una delle sue canzoni più forti di sempre: sedici anni dopo “Livin’ on a Prayer”, Tommy e Gina stanno ancora combattendo la loro battaglia per una vita migliore. Non si tratta di sconfiggere o annichilire un avversario: ma di sopravvivere, e di farlo con dignità in un mondo difficile e pieno di insidie… “la mia vita è come un’autostrada sgombra e voglio vivere a pieno fino a che sono vivo e se domani sarà più dura non fare errori, perché nemmeno la fortuna è fortunata e ogni tanto si prende i suoi break…”

I Bon Jovi dal vivo durante il tour mondiale di “Crush” – durato quasi tre anni – sul palco del Letzigrund di Zurigo

2) La Serie B ritorna: dopo quasi un anno

Questo fine settimana tornano in campo le squadre di Serie B, un campionato atteso spasmodicamente per mesi. Impossibile rendere l’idea di quello che deve essere stato il sacrificio di squadre e giocatori in attesa di poter finalmente scendere in campo. Ci sono volute settimane, mesi per vedere finalmente in campo le squadre. Si giocherà con campionati in divenire e con un format tutto nuovo nel tentativo di dare un minimo di regolarità a tornei imprevedibili. C’è da annotare qualche assenza, ci sono squadre che in attesa di cominciare sono sparite e altre che si sono fuse. É un anno così strano. Ma partire è l’unico segno di normalità possibile. E lo accogliamo con grande entusiasmo dedicando a tutti i giocatori al via non “il miglior anno possibile”. Ma una beata normalità. Allenarsi, giocare, magari divertirsi. La normalità sarebbe già molto.

In questo senso, tra decine di canzoni entusiaste e inni trionfali, abbiamo scelto un brano soffuso, che pochi conoscono. Si intitola “Stepping Out” ed è di un grandissimo musicista inglese che si chiama Joe Jackson. Il brano racconta di un appuntamento tra un uomo e una donna che hanno litigato, ma decidono di vedersi ancora una volta: forse per lasciarsi, magari per fare la pace… “Siamo stanchi di tutta l’oscurità nelle nostre vite. Basta parole arrabbiate, prendiamoci la vita. Sali in macchina e guida con me, nella notte, nella luce…” Brano di un’eleganza suadente che dà un altro senso alla parola attesa. Si può anche partire lentamente, per fare la pace e non necessariamente per conquistare il mondo.

La prima (e forse più bella) versione live di “Steppin’ Out” dal tour del 1982 di Joe Jakson

https://www.youtube.com/watch?v=LT0cTFq1JlU

3) Cambiare e adattarsi: seguire il flusso

In tutta questa confusione e incertezza ci si continua a occupare di un mercato che ha pochi soldi e pochissime opzioni da offrire. La Turchia corteggia le nostre giocatrici migliori, Piacenza che rinnova con Bernardi per altre due stagioni, Firenze che firma Ogoms. Ma se volete trovare tutte le notizie di mercato le trovate qui. Esiste una canzone che parla di mercato? Forse no, ma ne esiste una che parla di cambiamenti.

Citazione d’obbligo per “Changes” di David Bowie, o per i Tears For Fears di “Change” o per “Landslide” dei Fleetwood Mac. La scelte su una canzone non banale e che pochi conoscono: “A Change Would You Do Good”, dell’americana Sheryl Crow. Cambiare per il meglio… “inseguiamo draghi con una spada di plastica”. Il senso della canzone è accettare di cambiare, ma non tanto per farlo: al limite anche fare un passo indietro, o uno di lato se la strada più corta non è quella più adatta al momento. “I pessimisti si lamentano del vento, gli ottimisti lo aspettano, quelli che sanno stare al mondo aggiustano le vele”.

Una versione live di “Change Would Do You Good” di Sheryl Crow dal tour mondiale del 2004.

Ed ecco, come di consueto, la nostra playlist completa su Spotify:

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