Gabi Garcia: “Zaytsev e Simon i miei idoli, sono come un bambino a Natale”

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Di Redazione

“Zaytsev e Simon sono i miei idoli. E nel mio primo anno da professionista me li ritrovo entrambi in squadra a insegnarmi e a darmi consigli. Non potevo chiedere di più. Qui sono come un bambino a Natale” esordisce Gabi Garcia Fernandez, opposto portoricano della Lube, che da riserva designata si è trovato a giocare tutta la prima parte della stagione a causa dei problemi fisici di Ivan Zaytsev.

Il ventiduenne è arrivato in Superlega direttamente dalla Brigham Young University, la stessa di Davide Gardini, suo compagno di squadra al college. “Il campionato di college non è di basso livello ma rispetto alla Superlega c’è un abisso. E rispetto a Civitanova ancora di più, visto che è una squadra molto forte”. E proprio il volley è stato il suo biglietto per avere una borsa di studio negli Stati Uniti e poter sognare un futuro da sportivo a tempo pieno.

Una prima stagione da professionista con il botto insomma, per lui che si è dovuto sempre sudare ogni passo, senza mai sottrarsi al duro lavoro: “Sono sempre stato il più piccolo e quello più indietro in ogni squadra in cui sono arrivato. Dovevo lavorare il doppio degli altri per mettermi in pari.” E a Civitanova non è stato diverso: in due mesi si è ritrovato a dover effettuare il salto che forse avrebbe richiesto due anni, ma il lavoro certo non lo spaventa: “Devo allenarmi al massimo e poi fare anche del lavoro extra per sperare di crescere il più velocemente possibile. E poi devo acquisire la mentalità del professionista e in una squadra come la Lube le aspettative sono tante. I compagni di squadra sono fantastici: pensavo di allenarmi con loro facendo lo sparring partner e invece mi ritrovo in sestetto con De Cecco, Simon e Lucarelli: mi spiegano mi correggono, hanno pazienza.

Anche Davide Gardini lo aveva ben consigliato, all’inizio di questa avventura italiana: “Mi aveva detto che sarebbe stato difficile, che dovevo essere veloce a imparare e stare attento a tutto quello che mi veniva proposto”.

“Il cibo è fantastico e se c’è da mangiare bene io sono a posto. La parte più difficile è imparare l’italiano, ma mi sto impegnando a studiarlo” ammette in conclusione.

(fonte: La Gazzetta dello Sport)

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