Flop Ravenna, Brusi amaro: “Dirigenti non idonei, una follia giocare in Superlega”

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Di Redazione

“Ho un grandissimo dispiacere per un club fondato da me e dai miei collaboratori nel 1987. In passato più di una volta avevo fatto presente, dal di fuori, che non condividevo le scelte, ma non mi hanno ascoltato”. Inizia così l’intervista del collega Umberto Suprani, giornalista de Il Resto del Carlino Ravenna, al più conosciuto e apprezzato dirigente del volley ravennate, Beppe Brusi, interpellato sulla crisi profonda della Porto Robur Costa che ha portato ad una sconcertante retrocessione con zero vittorie e appena due punti conquistati.

“Le precedenti gestioni hanno determinato le cause economiche-finanziarie alla base del baratro in cui ci troviamo – prosegue l’ex dirigente – anche per aver affidato un triplice ruolo a Bonitta, che scoprii e sostenni come tecnico del settore giovanile al Messaggero: un ottimo tecnico, un talent scout, ma stare dietro la scrivania non è il suo mestiere”.

Insomma, in estrema sintesi, Brusi punta il dito contro le prime linee della società: “Persone di buona volontà, su cui non discuto dal punto di vista professionale, ma non idonee ad essere dirigenti di pallavolo. Se guardiamo alla realtà dei fatti, in undici stagioni di Superlega o A1 sette di queste sono state senza retrocessioni e per due volte sono stati comprati i diritti sportivi”.

E ancora: “Quali gli errori più evidenti? In passato la totale incapacità di programmare il futuro. Di giovani di talento ne sono passati, ma il tutto era in mano ai procuratori. Nell’ultima stagione l’errore colossale è stato invece quello di giocare in Superlega. Ora i vari Orioli e Bovolenta, i nostri pezzi pregiati, sono già in mano ai procuratori”.

Cosa sarà ora del volley a Ravenna? “Due sono le strade percorribili – conclude Brusi -: o A2/Serie B, perché la A3 (sempre che si disputi) non ha alcun valore tecnico, oppure cambiare squadra dirigenziale e mettersi sull’argine del fiume in attesa che qualche club rinunci al massimo campionato, che con i tempi che corrono è veramente possibile”.

(fonte: Il Resto del Carlino Ravenna)

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