Foto PVT Modica

Fabiola Ferro sul caso-Modica: “Con l’allenatore un confronto sano e sincero”

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Di Redazione

L’episodio, sollevato da un’emittente locale, ha fatto clamore in tutta Italia: il video del gesto con cui l’allenatore Enrico Quarta ha colpito la sua giocatrice Fabiola Ferro durante un timeout della Egea PVT Modica di Serie A2 femminile ha fatto in breve tempo il giro del web. Oggi, dopo il comunicato ufficiale della società, che aveva parlato di “gesto non intenzionale” da parte del tecnico, a intervenire è la stessa giocatrice interessata, schiacciatrice e capitano della squadra, che via Facebook spiega: “Sento il dovere di chiarire la mia posizione su quanto accaduto nei giorni scorsi, sperando che queste mie parole possano far tornare la serenità necessaria alle persone coinvolte“.

Ho imparato, grazie alla pallavolo, l’importanza delle scelte, delle decisioni. E quando ho scelto di vestire questa maglia, ho deciso di farlo con onore e rispetto – scrive Ferro – difendendo questi colori, questa città, dentro e fuori il campo. Ho imparato che la pallavolo non è sempre e solo divertimento. Ma è anche fatica, passione, costanza. È pazienza, tenacia, umiltà. È rispetto. Ho imparato a conoscere i miei limiti personali e le mie potenzialità, a sapersi rialzare dopo una caduta, a confrontarmi con le compagne di squadra, con l’allenatore e a condividere con loro gioie, dolori, vittorie e sconfitte“.

Questa – continua la giocatrice – è la pallavolo che ho giocato, questa è la pallavolo in cui credo, questa è la pallavolo che insegno alle mie bambine. Per questo ho sempre reagito, sempre reagirò e sempre mi difenderò, dentro e fuori dal campo, da qualsiasi parola o gesto che rappresenti una mancanza di rispetto. Ma se da un lato ho ben saldi i miei principi, i miei valori e la mia integrità, dall’altro lato ho abbastanza esperienza e maturità per valutare le circostanze che portano a determinati gesti.

Questo è quello che ho chiarito con il mio allenatore, dove a seguito di un confronto personale, sano e sincero ho avuto la conferma che questi valori appartengono anche a lui, risolvendo la questione da professionisti prima, e da amici dopo, dimostrando di essere la stessa persona che quando pensavo di posare scarpe e ginocchiere mi ha rimesso in campo facendomi riconquistare la fiducia in me stessa“.

Ed è solo di questo – conclude Ferro – di cui voglio parlare oggi, evitando l’utilizzo della parola violenza, non adatta, perché potrebbe sminuire e svuotare di importanza i casi che invece meritano attenzione e denuncia. Ho promesso a me stessa di dare sempre il massimo, l’ho sempre fatto e continuerò a farlo. Ed è con questa determinazione, condivisa oggi con il mio allenatore e con tutte le mie compagne di squadra, che stiamo lavorando per portare a casa un risultato in cui tutte ancora crediamo“.

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