World Grand Prix F6, Massimo Dagioni analizza la Serbia: che squadra!

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Di Massimo Dagioni*

Prima la vittoria nel girone di qualificazione mondiale, poi, la qualificazione alla F6 del World Grand Prix… l’estate della squadra Nazionale femminile prosegue in una serena tonalità di azzurro. L’esordio a Nanchino sarà contro gli USA, che abbiamo già incontrato due volte nella Pool, mentre la seconda sfida del 3 agosto sarà contro la Serbia: andiamo dunque a conoscere un po’ meglio questa squadra, sperando naturalmente di affrontarla portandoci in dote dalla gara contro le americane delle buone sensazioni, una ancora accresciuta autostima e… magari una vittoria, perché no?

La Serbia 2017 ha concluso la lunga Pool del gruppo 1 al primo posto della classifica complessiva (tanto per inquadrare subito la situazione) ed è una squadra che rappresenta al meglio la tradizione sportiva e pallavolistica della sua nazione: grande spirito, personalità forti, aggressività e grande agonismo dalla prima all’ultima palla.

L’esperto coach Terzic ha gestito la prima fase con grande equilibrio, alternando spesso le giocatrici a sua disposizione, senza che il livello generale ne abbia risentito; le uniche due sconfitte della prima fase sono state un 3-0 subito dal Brasile (ma schierando un sestetto presumibilmente abbastanza lontano da quello che vedremo in questi giorni di F6) ed un 3-2 contro il Giappone (con la qualificazione già in tasca). Per il resto 7 vittorie piuttosto nette, in cui si è evidenziato talento individuale e un’ottima organizzazione di gioco; la qualità individuale si apprezza non solo nelle azioni fluide e “pulite”, ma soprattutto nella grande “capacità di gioco” delle ragazze serbe, nel loro saper gestire situazioni non standardizzate senza incertezze ed impacci che spesso limitano giocatrici anche molto forti (per esempio quando non possono magari attaccare con tutta la rincorsa, oppure eseguire un fondamentale in pieno equilibrio, o sono costrette a cambiare “programma motorio” per una deviazione improvvisa della palla). Nella squadra serba troviamo duttilità, adattabilità, capacità di lettura velocissima delle situazioni di gioco ed anticipazione delle stesse; in una parola: talento. Il livello medio di gioco è poi rimasto sempre alto anche ruotando il roster praticamente in tutti i suoi elementi.

Questa gestione ha portato poche giocatrici ad avere numeri altisonanti nelle classifiche di rendimento, ma questo non deve trarre in inganno: l’efficacia delle giocatrici chiamate in causa è stata ottima e se non le troviamo nelle prime posizioni dei vari ranking è solo perché hanno giocato meno palloni rispetto alle pari ruolo di altre squadre!

L’unica giocatrice che è rientrata poco nel turnover (infatti, è sesta tra le top scorer) è la fortissima schiacciatrice Brancika Mihajlovic, punto di riferimento non solo tecnico, ma anche caratteriale della squadra. Partiamo dunque dal pacchetto delle giocatrici di posto 4: la S1 come detto è sicuramente Mihajlovic, attaccante potente e dotata di un servizio spin aggressivo; nell’equilibrio della squadra viene esposta in ricezione un po’ meno rispetto alle compagne di reparto, ma sa gestire bene anche la ricezione in palleggio, con uno stile un po’ “maschile” molto efficace, in quanto le consente di esprimere tutta la sua potenza in attacco. In diagonale con lei l’ottima Malesevic (gioca in Brasile all’Osasco), giocatrice di grande tecnica ed equilibrio, completa e stabile in tutti i fondamentali: una S2 perfetta! Come detto nella prima fase hanno trovato parecchio spazio (e con profitto) anche Ana Bielica e Blanka Busa (quest’anno a Montichiari), che a meno di grandi sorprese partiranno dalla panchina. Il pacchetto delle centrali è di altissimo livello e comprende la capitana Milena Rasic, la ex Novara e Villa Cortese Stefana Veljkovic, nonché la ben nota Jovana Stefanovic da Casalmaggiore: davvero difficile volere di più per esperienza e carisma (Rasic), esplosività in attacco (Veljkovic) e lettura a muro (Stefanovic). L’opposta titolare sarà la stellina Boskovic, tenuta molto a riposo nelle prime gare ed inserita poi comunque gradualmente: la mancina è ancora molto giovane (1997), ma già affermata (gioca all’Eczacibasi), è un’attaccante di razza dotata di un servizio spin le cui serie cambiano spesso la sorte dei set. La sua alternativa Sanja Malagurski, altra vecchia conoscenza del campionato italiano (quest’anno a Montichiari). Esperta anche la coppia di palleggiatrici, con Antonijevic e Zivkovic (che ha spesso giocato nel club con coach Terzic, ma dovrebbe partire dalla panchina) che si sono alternate tenendo entrambe un alto livello di gioco durante la prima fase. Infine, i liberi, con l’esperta Popovic (anche lei a lungo con Terzic al Volero Zurigo) e la “novità” (ma si potrebbe meglio definire un grande lusso) di Jelena Blagojevic (ex Urbino e Bergamo) schierata non come posto 4, ma appunto con la maglia in contrasto: giocatrice di intelligenza ed abilità, dotata di straordinaria sensibilità sulla palla, che può guidare alla grande la seconda linea.

Quindi, prima una sfida tra Serbia e Usa per “assaggiare” il livello della F6 e poi entriamo in gioco anche noi… in bocca al lupo alle ragazze ed allo staff!

*Massimo Dagioni è allenatore dal 1987 ed ha maturato esperienze di alto livello sia nel settore femminile che maschile. E’ stato vice allenatore della Nazionale maschile che ha conquistato l’oro europeo di Berlino 2003 e l’argento olimpico di Atene 2004.

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