Diatec Trentino – Calzedonia Verona: 8 a Kovacevic e Lanza, insufficienti Stern e Jaeschke

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Di Paolo Cozzi

Una Trento che mantiene la lucidità giusta si aggiudica gara tre contro Verona e il biglietto per le semifinali. Dopo due serie equilibrate e un turno infrasettimanale di Coppa per entrambe le formazioni, la squadra di Lorenzetti dimostra di avere più energie mentali da schierare in campo e chiude in fretta la pratica.

Per Trento ottima partita in attacco con un Giannelli che si appoggia con continuità ai suoi due laterali, a cui si aggiungono i 10 ace che fanno traballare la ricezione scaligera. Per Verona notte fonda in tutti i fondamentali, a partire dal muro, chiave in gara 2 e dai tanti errori gratuiti.

Ma vediamo più in dettaglio la prestazione degli atleti scesi in campo.

KOVACEVIC – Best scorer del match, si fa perdonare la deludente performance di gara 2 con una prova lucida, condita da 4 ace 2 muri e il 52% in attacco e soprattutto da pochissimi errori gratuiti. Mezzo voto in meno per la ricezione: con 0 palle precise su 12 tentativi, direi degna… di un centrale!!!  Voto 8.

LANZA – Il capitano non si tira indietro, si carica la squadra sulle spalle e in attacco alterna giocate di potenza a colpi di fioretto. Buono anche in ricezione dove si sobbarca il maggior numero di colpi senza perdere lucidità in altri fondamentali. Mezzo voto in più per la sua lucidità nei momenti chiave.  Voto 8+.

GIANNELLI – I ricevitori lo fanno correre un po’ troppo, ma lui rimane lucido e si affida alla palla in banda che è quella dove ha più feeling. Bene anche in battuta dove mette sempre sotto pressione gli avversari e anche a muro, dove rimane un ottimo aiuto per i propri centrali. Voto 7,5.

EDER e KOZAMERNIK  – Quando Giannelli inserisce il turbo in banda tende spesso a dimenticare i suoi centrali, e i due infatti collezionano tre attacchi a testa. Difficile trovare ritmo gioco così e anche il muro ne risente. In battuta incidono meno del solito. Voto 6.

VETTORI – Quando un opposto è il terzo top scorer della squadra qualcosa non torna. Con Giannelli l’intesa sembra sempre molto precaria, in battuta un autentico disastro con 5 errori su 8 tentativi, per una volta è a muro dove è piu utile alla squadra con due muri. Ma 9 punti sono proprio pochini per quello che in estate era stato uno dei colpi di mercato più importanti. Voto 5,5.

DE PANDIS – Poco cercato dalla battuta scaligera, ma si fa trovare pronto quanto serve e si prende comunque più campo per coprire i compagni. Voto 6,5.

LORENZETTI – Come sempre riesce a trasmettere la giusta tensione ai suoi ragazzi, soprattutto in una settimana lunga e dispendiosa dal punto di vista delle energie. Mezzo voto in meno per non essere riuscito a trovare la quadra nelle prestazioni di Vettori, ma se non ci è riuscito lui che è il suo scopritore. Voto 7.

STERN – Doveva essere un campionato da seconda linea, all’ombra di sua maestà Djuric, ma in realtà la stagione l’ha visto sempre in campo e spesso protagonista. Sabato completamente sfasato, paga probabilmente la poca esperienza nel gestire match importanti ogni pochi giorni, ma il ragazzo c’è e si farà. Voto 5.

MAAR – è l’unico a provarci fino in fondo,divenendo ben presto punto di riferimento per il palleggiatore in attacco e l’unico a reggere l’urto delle battute trentine.Il giocatore mi piace, molto, peccato qualche infortunio di troppo lo abbia limitato nel corso della stagione. Voto 7,5.

JAESCKHE – Dopo una gran gara due ci si aspetta possa essere ancora lui il mattatore della serata, invece non trova mai il ritmo in attacco anche se è bravo a non prendersi murate dirette e limitare gli errori, nonostante in battuta sia meno incisivo. Mezzo voto in meno per i sei ace presi, davvero una enormità. Voto 5,5.

PAJENK – Centrale spesso chiamato in causa con continuità, in questa serie scompare quasi dal campo, un po’ per la ricezione che fatica, un po’ perché anche in battuta e muro non riesce mai a trovare il guizzo vincente. Voto 5.

MENGOZZI – In attacco riesce a creare qualche grattacapo al muro trentino, ed è l’unico dei suoi a riuscire a mettere qualche pezza a muro, ma predica solo nel deserto. Voto 7,5.

SPIRITO – La ricezione ballerina non gli fornisce la possibilità di gestire con serenità i suoi attaccanti, ma è anche lui che nella serie sbaglia qualche scelta nei momenti chiave.  Mezzo voto in meno per non essere riuscito a innescare Pajenk in tutta la serie e per come ha gestito Birarelli nel corso della stagione, dimenticandosi di lui spesso e volentieri. Voto 5,5.

PESARESI – A fianco non ha dei grandi specialisti della ricezione, e per aiutarli tende a prendersi un po più di responsabilità, ma paga molto in efficienza e precisione. Più positivo in difesa. Voto 6.

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